10 luglio 2019 – Trentino

Il ritorno dell’addizionale Irpef allarma sindacati e opposizioni

Flat tax e addizionale Irpef. Temi futuribili, la prima non c’è ancora, mentre il possibile ritorno a vecchie aliquote in Provincia è contenuto nel Defp, il documento di economia e finanza provinciale. Di tasse si è parlato ieri in Prima commissione, affrontando l’assestamento del bilancio. Con sindacati ed opposizioni a dichiararsi assai preoccupati .Il governatore Maurizio Fugatti si è soffermato sulla Flat tax ricordando di essere da sempre favorevole alla riduzione delle imposte: «Con meno tasse infatti – ha osservato si mettono più risorse a disposizione di famiglie e imprese che alimentano maggiori consumi e investimenti e quindi anche il gettito fiscale. Una riduzione di 10 punti delle tasse rimetterebbe-
ro quindi in moto la crescita. Ciò non significa però – ha aggiunto il governatore – rinunciare ad un accordo con lo Stato che garantisca la stabilità finanziaria della nostra Autonomia in caso di applicazione della Flat tax a partire dal 2020. Con lo Stato e in particolare con la Ragioneria dello Stato occorrerà stringere un accordo di medio periodo che assicuri un monitoraggio su come evolverà la situazione. Si tratta di capire se per effetto della riduzione delle tasse pagate nel nostro territorio, nel giro di 3-5 anni avremo un minor gettito e quindi anche minori entrate dovute al calo dei trasferimenti statali, mentre è necessario assicurare alla Provincia la gestione delle proprie competenze». Sulla questione delle aliquote previste nel Defp ha notato: «Non vi sono incertezze sulle politiche fiscali della Provincia. Le agevolazioni già previste dalla giunta precedente sono quindi confermate. Quanto all’addizionale Irpef, la
norma viene inserita già da alcuni anni nella finanziaria provinciale e quindi – ha preannunciato – valuteremo la sua utilità».
In serata la giunta ha ribadito che le vere scelte saranno adottate in autunno, con la Finanziaria: «A livello normativo era già stato previsto, in base alle precedenti leggi finanziarie provinciali, che le agevolazioni sull’addizionale regionale all’Irpef rimanessero fino al 2019 e non oltre». L’azzeramento dell’addizionale per i redditi Irpef sotto i 20 mila euro è stato introdotto nel 2015, riguarda circa 150 contribuenti trentini e varrebbe circa 25 milioni di euro.
Ugo Rossi, Patt, ha detto che «la prima cosa che tutti devono sapere è che la manovra di assestamento si basa su una situazione di incertezza della finanza pubblica provinciale. Gli abbiamo poi chiesto se il governo del cambiamento intende confermare o meno i pacchetti di riduzione fiscale per cittadini e imprese che ora sono nel nostro sistema e che valgono circa 200 milioni di euro di sconti fiscali. Fugatti ha risposto di sì che possiamo stare sereni». Sul tema interviene anche il capogruppo Pd Giorgio Tonini: «Con la manovra la giunta Fugatti mette in campo tante buone intenzioni, sia sul sociale che sugli investimenti, ma le fonda su basi finanziarie assai fragili. Così facendo, rischia di aggravare l’incertezza e la precarietà della finanza provinciale, determinate dalla confusione che regna sovrana al Governo e in Parlamento. Insomma, su 104 milioni di nuove spese ricorrenti, ben 64 sono coperti con entrate non ricorrenti. Si tratta di una scelta sempre discutibile, perché non è mai saggio coprire spese ordinarie con entrate straordinarie. Ma rischia di essere una scelta irresponsabile, in un contesto di grande incertezza finanziaria». Concludono all’unisono Cgil, Cisl e Uil: «La giunta Fugatti invita a non preoccuparsi dell’ipotesi di introduzione del modello fiscale “Flat-Tax” a livello nazionale, sistema che avrà come conseguenza immediata la riduzione del gettito fiscale anche a livello provinciale, assicurando la gestazione di improbabili “clausole di salvaguardia” per la nostra autonomia. Poi, come si evince dal Defp Provinciale 2020-2022, avendo probabilmente poca fiducia nei suoi referenti nazionali, mette mano nelle tasche dei trentini: non aumentando l’aliquota dell’addizionale regionale Irpef (1,23%), ma prevedendo di eliminare l’agevolazione, in essere dal 2015, per i contribuenti più poveri, quelli che dichiaravano un reddito Irpef fino a 20.000 euro».

Scarica il pdf: Irpef ART 100719