01 febbraio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

 Sait, firmato l’accordo sull’integrativo.

Per i 472 lavoratori premi fino a 3100 euro. Malattie, domeniche, coinvolgimento nella gestione: ecco cosa cambia

Mai in Trentino il rinnovo del contratto integrativo di un’azienda ha ricevuto così tanta attenzione mediatica come nel caso di Sait. Segno di un forte legame del territorio con quel marchio che da anni è sinonimo di cooperazione, mutualità, condivisione di valori. Dopo mesi in cui questi valori sono stati messi in discussione da una trattativa serrata al limite dello scontro frontale, ieri l’azienda e i sindacati sono riusciti a trovare una sintesi e chiudere il rinnovo dell’integrativo per i 472 dipendenti. Rinnovo (lo ricordiamo) reso necessario dalla scelta aziendale di disdettare l’integrativo per legarlo a parametri più corrispondenti ai risultati raggiunti dal Consorzio. Ecco i punti salienti dell’intesa raggiunta.
La parte economica: 3100 euro a testa.
Su questo punto, in realtà, Cgil, Cisl, Uil e azienda avevano trovato un punto di caduta comune quasi subito. La scelta è ricaduta su un meccanismo che garantisce una parte fissa del premio più alta a chi percepisce uno stipendio più basso, mentre la parte variabile cresce gradualmente per le figure apicali. L’obiettivo, condiviso da tutti, è quello di tutelare maggiormente i livelli che meno possono incidere nelle scelte strategiche aziendali.
Maggiore coinvolgimento dei dipendenti nelle scelte.
È solo un principio che il presidente Renato Dalpalù e il direttore Luca Picciarelli hanno voluto inserire, ma è un principio importante: l’azienda si apre (in modi e forme tutti da stabilire) a coinvolgere i dipendenti nelle decisioni. Siamo lontani da una presenza nel cda come avviene in Germania, ma l’apertura c’è. Resta da capire dopo le tensioni degli ultimi anni quanto i sindacati intendano farsi coinvolgere nelle decisioni senza poter davvero incidere.
Integrazione della malattia.
Le parti hanno convenuto che le malattie lunghe, che dal
quarto al ventesimo giorno fino ad oggi erano pagate al 75%, d’ora in avanti verranno coperte al 100%, ma solo per una volta all’anno per ogni lavoratore.
Domeniche.
La maggiorazione per il lavoro domenicale è del 60%.
Pasti nei punti vendita.
L’accordo stabilisce, tra l’altro, di prevedere forme di compensazione per i dipendenti che lavorano nei punti vendita e che non possono (per motivi di orario) usufruire del pasto.
Maternità
L’azienda si dice disponibile a concedere il part time per massimo 3 anni, solo ad esaurimento in continuità dei periodi di maternità obbligatoria, facoltativa, delle ferie e dei permessi. È disponibile a certe condizioni, a concedere inoltre un periodo di aspettativa non retribuita fino ad un massimo di 4 mesi.
Clausola di riservatezza
Le parti si impegnano a non divulgare informazioni riservate (dati di bilancio e altro) e a collaborare per un effettivo miglioramento delle relazioni industriali «riconoscendo che la reputazione aziendale costituisce un valore».


«Dopo una trattativa anche aspra abbiamo raggiunto un accordo dignitoso per tutti i 472 lavoratori e le lavoratrici Sait – è il commento dei tre segretari generali Roland Caramelle, Lamberto Avanzo e Walter Largher -. In questa partita ha giocato un ruolo importante sia la compattezza del fronte sindacale sia la mobilitazione dei lavoratori».
Walter Largher ha poi spiegato: «Un accordo che segna una ripartenza nei rapporti? Io lo spero. Questo è quello che abbiamo cercato di scrivere nel contratto, ma poi bisogna vedere in concreto se quelle parole troveranno riscontro nei fatti».

Scarica il pdf: Sait ART 010219