15 novembre 2016 – Trentino

Sait, opposizioni all’attacco.
Largher (Uiltucs): «Non si sono mai interessati dei temi del commercio. Cercano solo visibilità»

Quattro rappresentanti dell’opposizione in consiglio provinciale si tuffano nella questione Sait e ne chiedono la rimozione dei vertici, colpevoli di voler far pagare ai lavoratori le loro scelte sbagliate.

Intanto ieri i sindacati del commercio hanno incontrato lo studio Elco per avere un quadro degli ammortizzatori sociali disponibili.

Settimana scorsa il Sait, consorzio della coop di consumo, ha annunciato 130 esuberi su 400 addetti a magazzino e impiegati (in tutto, con il personale dei punti vendita di proprietà, i dipendenti sono 650).

Manuela Bottamedi, Maurizio Fugatti, Claudio Cia e Giacomo Bezzi «chiedono la testa dei manager perché chi sbaglia deve pagare e a sbagliare non sono stati certo i lavoratori».

Occorre fermarsi e capire chi ha operato le «spregiudicate e creative operazioni finanziarie, amministrative, immobiliari e occupazionali totalmente in contrasto con lo scopo mutualistico e sociale di una cooperativa.

Dopo tale verifica si renderà necessario procedere con urgenza alla rimozione dei responsabili (anche attraverso il commissariamento, se vi saranno gli estremi), alla tutela integrale dei posti di lavoro e alla rinascita di un gruppo cooperativo che abbia davvero al centro i suoi soci ed i suoi lavoratori».

Walter Largher, segretario Uiltucs, però afferma: «Queste persone non suscitano la mia simpatia: mai si sono informati per capire le difficoltà dei lavoratori del commercio. Ora invece prendono a cuore la questione solo per il portato di visibilità che da essa deriva».

Tornando alla società guidata dal presidente Renato Dalpalù e dal neo-direttore Luca Picciarelli, si definiscono in via preliminare le possibilità di ammortizzatori sociali.

Prima di pensare ai licenziamenti, sindacati e studio Elco, in seguito con il Servizio lavoro, studieranno la possibilità di 12 mesi di cassa integrazione straordinaria ed eventualmente il contratto di solidarietà, 12 più 12.

Per gli esuberi la «vecchia» mobilità è accessibile solo fino al 30 dicembre (18 mesi over 50, 12 mesi per i più giovani). Poi si passa alla Naspi, con diverso peso di contribuzione, per 24 mesi. Ancora però la procedura di mobilità non è stata avviata: dopo l’accelerazione di mercoledì sembra si stia rallentando.

Scarica il pdf: sait-opposizioni-allattacco-art-151116