15 novembre 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

Il Sait rovescia il tavolo coi sindacati

I vertici: «Si tratta solo partendo dalla nostra piattaforma». Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro alla Mattarei

«L’ennesimo schiaffo ai lavoratori». Con una frase secca pronunciata all’unisono, Roland Caramelle, Lamberto Avanzo e Vassilios Bassios commentano la rottura delle trattative per il contratto integrativo da parte dei vertici del Sait. Ieri mattina era previsto l’incontro con la delegazione sindacale per tornare a trattare, ma già la sera prima il presidente del Sait, Renato Dalpalù, ha inviato una pec a Cgil, Cisl e Uil ribadendo che la disdetta dell’integrativo da parte dell’azienda non è ritirabile, come chiesto dal sindacato, e che l’unica base sulla quale il Sait è pronto a trattare è quella costituita dal «perimetro della piattaforma aziendale» e, infine che, in assenza di proposte sindacali in questo senso, cioè che seguano l’azienda sulla strada di un integrativo basato solo su premi produttività e senza parti fisse, è inutile continuare con gli incontri che, comunque l’azienda «sarebbe costretta a considerare infruttuosi». I sindacati ieri mattina si sono presentati lo stesso all’incontro, ma sono stati liquidati in pochi minuti «anche perché ci hanno fatto capire che la sala era impegnata per un altro incontro», racconta allibito Caramelle. Un atteggiamento che ha rinforzato l’unità sindacale, tanto che ieri le tre sigle hanno convocato una conferenza stampa allargata anche ai dipendenti Sait, per spiegare che una cosa del genere non si era mai vista: «L’azienda prima toglie l’integrativo e lo trasforma in un premio produttività difficilmente raggiungibile e poi dice che o accettiamo questa impostazione o nemmeno si mette a un tavolo a discutere. E’ un vero e proprio schiaffo», dice Caramelle. «Tanto più sottolinea Avanzo che l’integrativo delle altre aziende del settore è più alto, si vada30a130eurolordialmese nella parte fissa». I lavoratori e i delegati delle rappresentanze unitarie di base confermano: «E’ vero, noi abbiamo sempre inseguito i nostri colleghi di Poli, Orvea, e Dao, prendendo sempre un po’ meno di loro».
In questa situazione i sindacati hanno deciso di chiedere un incontro direttamente alla presidente della Federazione della Cooperazione Marina Matarei: «In Sait, ormai, i valori etici della cooperazione sono venuti meno. Non c’è più rispetto per i lavoratori. Per questo manderemo subito una richiesta di incontro alla presidente Mattarei». Il tentativo è quello di portare su un piano più largo la trattativa e di coinvolgere non solo Federcoop, ma anche la politica e la società civile. Per questo i sindacalisti ieri hanno anche ringraziato i giovani del Pd che hanno intenzione di organizzare un sit in di protesta davanti al Sait di piazza Lodron due volte alla settimana». Un tentativo di sbloccare una situazione che sembra impantanata, soprattutto per l’intransigenza dell’azienda che è pronta a concedere la gradualità nell’introduzione del nuovo integrativo, ma senza stravolgerne l’impianto. Nel pomeriggio l’azienda ha anche scritto a tutti i 490 dipendenti spiegando che lo stallo nelle trattative è colpa dei sindacati che non vorrebbero concedere nulla, ma ieri Caramelle, Avanzo e Bassios hanno ribattuto rovesciando l’accusa sul Sait.

Scarica il pdf: Sait ART 151118