01 settembre 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

«Sanità privata, contratto fermo da 14 anni Sciopereremo»

«Sono 14 anni che non si rinnova il contatto sanità privata». Il motivo che ha portato i sindacati in piazza ieri, davanti al Commissariato del Governo, è velato dalla delusione: «Dopo tre anni di trattative si era giunti a un’intesa nello scorso giugno per equiparare questi lavoratori ai colleghi della sanità pubblica». Ma in luglio la retromarcia per il no delle associazioni datoriali, «mentre invece le convenzioni pubblico-privato si sottoscrivono tutti i giorni nella sanità». Anche a Trento: «Per questo — affermano Cgil, Cisl e Uil — abbiamo avanzato da tempo la richiesta di un incontro con il governatore Maurizio Fugatti e con l’assessora Stefania Segnana. Non è possibile che da una parte si allarghi il peso della sanità privata convenzionata e dall’altra non si affronti il tema del mancato rinnovo dei contratti». Il tema è nazionale, ma le implicazioni sono locali: «E proprio per questo dai territori ci si muove con le iniziative di lotta che arriveranno fino allo sciopero convocato per il 16 settembre».
Le sigle sindacali Fp-Cgil, Cisl Cisl Fp e Uil Fpl — con i segretari Luigi Diaspro, Giuseppe Pallanch e Giuseppe Varagone — hanno incontrato ieri il commissario del governo Sandro Lombardi per ribadire le loro ragioni e il loro «sconcerto per il mancato rinnovo del contratto nonostante gli accordi intercorsi con le parti datoriali», un «passo indietro» considerato «vile e vergognoso»: «Un’offesa alla dignità di tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore che hanno operato, unitamente ai colleghi della sanità pubblica, per far fronte alla grave emergenza sanitaria ma che non hanno diritto, secondo le controparti, a vedersi riconosciuti professionalità e impegno alla pari dei colleghi pubblici. La sanità privata ha accumulato profitti enormi in tutti questi anni, al riparo di convenzioni e accreditamenti costati montagne di denaro pubblico».
Nel documento depositato al commissariato un passaggio riguarda anche la situazione trentina: «La giunta provinciale, prima di allargare il perimetro degli interventi in convenzione per smaltire le liste d’attesa accumulate durante il lockdown per dare risposte ai 12.000 cittadini che attendono interventi specialistici, deve pretendere il rinnovo del contratto».

 

Scarica il pdf: sanita ART 010920 3