31 luglio 2020 – Trentino

Sanità privata in sciopero: «Contratto, stop vergognoso»

I sindacati. La richiesta alla Provincia è di revocare gli accreditamenti

TRENTO. Sciopero nazionale (con adesione in Trentino di Cgil, Cisl e Uil) dopo la mancata sottoscrizione da parte di Aris e Aiop del contratto della sanità privata in via definitiva. «Abbiamo mandato una missiva all’assessore Stefania Segnana in cui chiediamo un incontro per far si che la si faccia carico tramite il Ministro della Salute Filippo Speranza di questa ingiustizia che oramai dura da ben 14 anni», commentano Giuseppe Varagone segretario della Uil Fpl Sanità del Trentino e Beppe Pallanch segretario della Cisl Fp del Trentino. La Fp Cgil con la referente del settore Gianna Colle afferma: «Aderiamo immediatamente alla mobilitazione e facciamo appello alla Provincia affinché revochino gli accreditamenti in essere con le strutture rappresentate, in Trentino, da Aris e Aiop». «A fronte del fatto che Ministro e Regioni tutte si sono impegnate per garantire più risorse al sistema (così da compensare il 50% dell’aumento del costo contrattuale per parificare salari del personale pubblico e privato accreditato) questi soggetti spiegano Varagone e Pallanch si permettono di non riconoscere gli impegni sottoscritti. Da mesi lavoriamo affinché tutte le garanzie necessarie a portare a buon fine questa trattativa siano assicurate dalle istituzioni e oggi dicono che ancora non basta. I lavoratori hanno aspettato fin troppo, la rabbia è oramai incontenibile e nei confronti di questi soggetti non ci può che essere una reazione forte e determinata. Per questo abbiamo deciso di proclamare lo sciopero nazionale di tutte le strutture Aris e Aiop e di farci promotori di bloccare tutte le strutture che sarà possibile in questa fase, perché non c’è più tempo per le trattative, le controparti hanno fatto saltare ogni sistema di relazioni sindacali. Che i cittadini sappiano che questi soggetti fanno profitto con risorse pubbliche, che fanno pagare un prezzo altissimo ai lavoratori e non si fanno scrupoli e, come è accaduto durante la pandemia, di fare la loro parte solo se possono trarre profitto! Chiediamo alle Regioni (nel caso trentino ovviamente si fa riferimento alla Provincia) di prendere posizione contro chi non riconosce dignità al lavoro. Il Governo e le Regioni intervengano per condannare questi comportamenti e sanzionarli revocando gli accreditamenti. Ci aspettiamo una presa di posizione a sostegno delle lotte e dei diritti dei lavoratori e contro questi soggetti che non meritano di lavorare con soldi pubblici. La pazienza è finita, ora è tempo di giustizia».

 

Scarica il pdf: sanita ART 310720