11 giugno 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Scuola. In arrivo il posto fisso per 471 insegnanti precari

L’annuncio dato ieri ai sindacati di categoria dall’assessore provinciale Bisesti
Ora però per alcune materie mancano docenti: si renderà necessaria l’indizione di nuovi bandi

 Per 344 docenti che se ne andranno in pensione entro l’anno, ne saranno assunti a tempo indeterminato 471.
L’annuncio è stato dato ieri pomeriggio dall’assessore provinciale Mirko Bisesti, che ha incontrato i sindacati del comparto scuola. Assunti, ovvero “stabilizzati”: docenti precari che finalmente adesso potranno godere di un contratto fisso che consentirà loro, tra l’altro, la progressione della carriera. Ma con un risvolto della medaglia, se vogliamo paradossale: l’uscita di questi docenti dalle graduatorie in cui erano inseriti (e che in diverse materie sono già esaurite) comporta il fatto che mancheranno all’appello numerosi docenti per coprire i posti disponibili. Numerosi, quanti? Un centinaio circa. Di qui l’urgenza di procedere al più presto a nuovi bandi, invocano a gran voce i sindacati commentando l’esito dell’incontro.
“Per superare questo aspetto ha spiegato ieri pomeriggio l’assessore Bisesti ci siamo già attivati attraverso il concorso per la scuola primaria che sarà indetto per l’aprile del 2020. Per le scuole di I° e II° grado la legge provinciale prevede comunque l’indizione di una seconda edizione del concorso riservato (entro agosto 2020), oltreché la possibilità di soddisfare alcuni fabbisogni anche attraverso l’indizione del prossimo concorso, avente natura anche abilitante, per il quale necessariamente si attendono le indicazioni dal Ministero”.
Questi casi riguardano, in particolare, l’insegnamento di inglese e tedesco alle primarie, sostegno alle medie e diverse materie tecniche alle superiori. Per altre materie continua invece a rimanere lontano l’obiettivo della stabilizzazione. E in queste graduatorie ci sono precari che hanno alle spalle molti anni di insegnamento. Per i quali insomma non si può parlare di un vero e proprio “ricambio generazionale”. Ma tant’è: la giornata, per il comparto scuola, è di quelle da incorniciare, visti in tempi. Basterebbe anche solo il caso della scuola primaria, che vede soddisfatto interamente il fabbisogno su posto comune: 163 nomine su 163 posti disponibili.
I “nuovi” stabilizzati, se non giovani anagraficamente, porteranno almeno una ventata di aria nuova nelle scuole a cui saranno destinati.
In particolare le stabilizzazioni saranno 171 per la scuola primaria (161 posto comune+10 sostegno), 134 nelle medie, 157 per le superiori (di cui 8 sostegno), a cui si aggiungono 9 docenti con il patentino ladino.
Nella scuola secondaria di I° grado nota positiva è la stabilizzazione di alcuni posti di organico sullo strumento musicale,” segno dell’attenzione all’investimento nella disciplina” è il commento di Piazza Dante “ma anche degli interventi migliorativi a livello di organico”. Non si riesce invece a soddisfare interamente il fabbisogno della figura dell’insegnante di sostegno. Ciò è dovuto anche in parte al fatto che il corso di specializzazione è stato indetto dal Ministero solo a metà anno inoltrato, e si concluderà però in tempo utile per le immissioni in ruolo del prossimo anno scolastico.
“Siamo soddisfatti perché si tratta di numeri importanti che si traducono nella stabilizzazione di molti docenti” afferma Cinzia Mazzacca, segretaria generale della Flc del Trentino. Analogo il commento di Stefania Galli, Segretaria Generale Cisl Scuola del Trentino: “Tutto questo consentirà di sistemare una gran fetta di precariato. Per parte nostra abbiamo chiesto la disponibilità a valutare caso per caso, per fare in modo che un docente precario da molti anni, e che ormai ha organizzato la sua vita in una località, non venga spedito chissà dove”.
C’è anche un’altra notizia nella notizia, se vogliamo: dei 344 docenti che se ne vanno in pensione a partire da settembre prossimo, ben 120 hanno optato per quota 100. Non sono pochi, stante il fatto che questa scelta comporta alcuni problemi: non ultimo, il mancato anticipo del Trattamento di fine rapporto. Una condizione che evidentemente ha scoraggiato molti, non chi però chi preferisce smettere di lavorare alla disponibilità immediata di denaro.

Scarica il pdf: insegnanti ART 110619