05 gennaio 2022 – Trentino

Scuola, Segnana avverte: «Non prolunghiamo le vacanze, i genitori sono già in difficoltà»

TRENTO La governance provinciale non ha mai cambiato idea e ieri l’assessora Stefania Segnana nell’incontro con la commissione salute, alla quale ha partecipato anche l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti, aveva ribadito la linea della Provincia: «La scuola in presenza è una priorità».

Parole rimarcate dal presidente Maurizio Fugatti ieri pomeriggio al termine della riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni. Sul tavolo la spinosa questione della ripresa delle lezioni sulla quale pesa la nuova impennata di contagi. Diversi governatori, tra cui Luca Zaia, premono per un rinvio delle lezioni per superare il mese di gennaio senza un ulteriore picco di contagi, ma Fugatti non sembra convinto. Ipotesi scartata anche dal presidente altoatesino Arno Kompatscher che si dice contrario a posticipare il rientro a scuola. Il problema è anche organizzativo: «Potrebbe creare ulteriori difficoltà per le famiglie — spiega l’assessora — dobbiamo puntare a tenere la scuola aperta il più possibile e non prolungare le vacanze natalizie. I contagi non avvengono durante le lezioni e a scuola c’è un controllo maggiore». Segnana esclude anche un ritorno alla Dad.

«La scuola in presenza è una priorità — afferma Fugatti — . In Trentino, lo abbiamo dimostrato e continueremo a dimostrarlo. Poi è chiaro che le proposte che abbiamo avanzato come Conferenza delle Regioni sono condivise relativamente alla differenziazione in base al livello di scuola e al numero di casi identificati nella classe». Sarà il governo ora a decidere, probabilmente già oggi. Ieri il premier Mario Draghi e i ministri Roberto Speranza (Salute), Patrizio Bianchi (Istruzione) e il generale Francesco Paolo Figliuolo si sono incontrati per decidere come organizzare la ripartenza della scuola. Secondo i governatori, che hanno presentato un documento, deve essere il Cts a prendersi la responsabilità di certificare i rischi della ripresa scolastica: «Si ritiene — si legge — che uno specifico parere del Cts, che evidenzi una ricaduta non negativa della riapertura scolastica sull’andamento pandemico, debba essere posto alla base della decisione circa la riapertura delle scuole, considerando anche la ricaduta che tale riapertura può avere sugli altri contesti».

Tra gli argomenti sul tavolo della Conferenza delle Regioni c’erano anche il super green pass obbligatorio per il trasporto scolastico. «Il 10 gennaio è praticamente domani, credo che alle famiglie si debba lasciare il tempo di organizzarsi. Serve, chiamiamolo così, una sorta di periodo di interregno per permettere ai genitori di adeguarsi alla normativa», aggiunge Fugatti. Infine le Regioni chiedono anche l’introduzione di regole diverse per la quarantena per scuole d’infanzia, elementari, medie e superiori, dove si resta in classe fino al terzo contagio con mascherina Ffp2 e lo stop ai tamponi molecolari del primo giorno che possono essere sostituiti da tamponi antigenici fatti in farmacia.

Intanto la Uil scuola del Trentino ha inviato una lettera al presidente Maurizio Fugatti e all’assessore Bisesti chiedendo screening generalizzati, tracciamento dei casi di contagio nelle singole classi, distribuzione sistemica di mascherine Ffp2 a tutto il personale scolastico e indicazioni chiare e definitive sulle modalità e sui tempi di verifica dell’obbligo vaccinale, sulle sospensioni dei docenti non in regola e sulle loro sostituzioni. «L’ormai imminente ripresa dell’attività didattica troverà le istituzioni scolastiche in serie difficoltà — scrive il sindacato in una nota — . Rimangono aperte alcune questioni nodali che, se non rapidamente risolte, rischiano di vanificare gli enormi sforzi che le scuole hanno fin qui fatto. La sospensione del lavoratore non vaccinato non può essere lasciato all’interpretazione e alla sola responsabilità del dirigente scolastico».

 

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