13 settembre 2019 – Trentino

 

SICUREZZA SUL LAVORO: BOLLETTINO DI GUERRA

 

Sicurezza. È stata ed è la parola più usata durante l’infinita campagna elettorale,
nazionale e locale, da tutti i contendenti politici. Nel Piano di Sviluppo Provinciale poi, appena pubblicato, risulta la prima delle sette priorità del Governo Fugatti recentemente insediatosi. Nessuno ha usato però la parola sicurezza in senso proprio, riguardo alla sicurezza che davvero manca in Italia, quella sul lavoro.

Ne è riprova il terribile “bollettino di guerra” coi dati degli infortuni (mortali, gravi e invalidanti) registrati nel 2018 anche in Trentino, e il numero di quelli mortali, raggiunto, forse superato, con le tragedie di questi ultimi giorni del 2019, già pari, ad inizio settembre, a quello dell’anno scorso. Tutto cio è inaccettabile: bisogna fare di più, di tutto per aumentare la sicurezza sul lavoro e risparmiare vite di lavoratori e lavoratrici. La Uil propone uno stop ai discorsi sulla “sburocratizzazione” e semplificazione spinta delle procedure e dei controlli riguardo alla salute e sicurezza sul lavoro nelle imprese che rischia provocare una ulteriore caduta d’attenzione della vigilanza e repressione delle violazioni, ovviamente sia da parte degli imprenditori che dei lavoratori e delle lavoratrici.
Si chiede quindi che perlomeno l’eventuale semplificazione dei controlli sia accompagnata da una loro maggior frequenza ed efficacia e da una rivisitazione delle modalità di intervento e dei tempi oltre che della frequenza delle visite ispettive, spesso effettuate “ex post” l’incidente, cosa non più confacenti a un mondo del lavoro che si sta sempre più precarizzando e terziarizzando. È tempo che gli ispettori, il cui numero di assegno in Trentino va fra l’altro incrementato lo chiediamo da anni siano messi in condizione di intervenire, al di fuori dei canonici giorni ed orari di lavoro della “società industriale, fordista” passata, durante l’arco orario di tutta la giornata, notte compresa, ed anche, addirittura con maggior frequenza, nei giorni festivi, in quei settori (commercio e turismo e agricoltura), sempre più ordinari giorni di lavoro.
E lanciamo inoltre una proposta nuova, che riguarda l’utilizzo, oltre alla benemerita Arma dei Carabinieri ed ai tecnici dell’Azienda sanitaria, purtroppo quest’ultimi spesso costretti al lavoro d’ufficio o di supporto alla magistratura, e l’affiancamento di nuclei specialistici della Polizia municipalizzata, per una maggiore vigilanza riguardo ai controlli nei cantieri edili urbani e comunali e la discesa in campo, nel settore agricolo e forestale, alla luce anche del “disastro Vaia”, di nuclei specializzati del Corpo forestale provinciale. Sarà peraltro più facile per i forestali ed utile alla comunità trentina la ricerca e la verifica delle modalità di lavoro degli operai e tecnici forestali che stanno operando nei nostri boschi sinistrati, che mandarli alla ricerca o a seguire il fantasma di M49, a zonzo per il Trentino. La presenza aggiuntiva sul territorio di questi altri soggetti (polizia municipale e guardie forestali) minimamente specializzati almeno nella vigilanza e controllo del territorio, avrebbe sicuramente una capacità “deterrente” maggiore anche sul versante della sicurezza sul lavoro e forse comporterebbe una maggior attenzione da parte di tutti gli attori in campo: aziende, lavoratori, enti pubblici ed opinione pubblica.
Per la Uil va valutata infine, a livello normativo nazionale, l’introduzione di norme specifiche penalistiche per i gravi infortuni sul lavoro e le malattie professionali, compreso il “reato di omicidio sul lavoro”, sulla falsariga del recente “omicidio stradale”.
Certo comunque, va rafforzato l’impegno di tutti i soggetti coinvolti, a tutti i livelli: dalla pubblica amministrazione al sindacato, dalle aziende e dagli enti bilaterali alla scuola, nella prevenzione degli infortuni e nella formazione

*segretario generale Uil del Trentino

 

Scarica il pdf: sicurezza ART 130919