11 gennaio 2020 – Trentino

Sindacati contro la giunta: «Mannaia calata sui deboli»

La riduzione dei fondi all’Agenzia del lavoro. Cgil, Cisl e Uil: «Revisione delle politiche? No, tagli puri». Olivi: «Che alternative danno?». Degasperi: «Cassa sulle spalle dei disoccupati»

TRENTO. «Sulle politiche del lavoro è più giusto parlare di tagli ai finanziamenti piuttosto che di revisione della disciplina. È il taglio di oltre 5 milioni di euro che di fatto cancellerà o ridurrà pesantemente alcune misure che hanno permesso in questi anni la stabilizzazione dei lavoratori, spesso giovani, il sostegno all’occupazione femminile e ai lavoratori svantaggiati, il ricambio generazionale».
Lo dicono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil nel cda di Agenzia del Lavoro, Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi a proposito dei tagli resi operativi da inizio anno (Trentino di ieri) in tema di incentivi alle imprese per l’assunzione di categorie svantaggiate.
«Abbiamo ottenuto -spiegano ancora i sindacati -un parziale recupero di risorse grazie alla pressione del sindacato e alla mobilitazione dei lavoratori, ma comunque insufficiente. Continueremo a fare tutto il possibile per ridurre l’impatto di queste misure. Non accettiamo però che ci si nasconda dietro la scusa della revisione della disciplina. Nessun pregiudizio a priori sulla revisione concordata degli strumenti e delle politiche, ma non si può partire calando la mannaia» -concludono Grosselli, Pomini e Tomasi.
Sui tagli alle risorse per Agenzia del Lavoro è intervenuto ieri anche l’ex assessore Alessandro Olivi che del Piano di politiche del lavoro messo nel cassetto dall’assessore Spinelli è il padre. «Su questi temi è giusto innovare per cui io sarei ben lieto di vedere le misure da noi varate sostituite con altre ancora più innovative. Ma il punto è proprio questo: dove sono questi nuovi incentivi tanto invocati? Io denuncio il fatto che su questo terreno, in un anno di giunta Fugatti, quello che sappiamo per certo sono le risorse sottratte al mondo del lavoro, mentre ancora non sappiamo quello che c’è in più. Ricordo che noi abbiamo chiuso il 2018 con assunzioni in crescita. Gli incentivi non sono la panacea di tutti i mali del mercato del lavoro, ma quelli da noi voluti e ora sospesi erano riusciti a indirizzare la assunzioni su fasce di popolazione svantaggiate che ora restano senza tutele. Erano scelte di finanza pubblica che riuscivano a colmare le asimmetrie del mercato del lavoro. Quali alternative avranno ora queste categorie? Non lo sappiamo. Saranno lasciate in balia del mercato? Non lo sappiamo. Qual è l’idea di politica del lavoro di questa giunta? Io temo ci sia in atto una insidiosa operazione di arretramento nell’investimento nelle politiche pubbliche del lavoro per utilizzare queste risorse in altri ambiti» -conclude Olivi.
Infine una dura presa di posizione anche da parte del consigliere del M5S Filippo Degasperi: «La Finanziaria dello sceriffo di Nottingham inizia a produrre i suoi effetti sui trentini. Dopo l’aumento delle tasse a carico dei contribuenti meno abbienti ora è il turno del taglio al sostegno per lavoratori e aziende. Senza preavviso, senza gradualità la giunta del centrodestra fu “popolare” fa cassa sulle spalle dei disoccupati di lungo corso, dei giovani e dei disabili azzerando le agevolazioni previste per le imprese che arrivavano anche a 9 mila euro l’anno. Fugatti e Spinelli se la prendono anche con il sostegno (azzerato anch’esso) a gravidanza e maternità delle lavoratrici autonome e delle imprenditrici. Interventi che rivelano come le paternali sul fronte del sociale e dell’aiuto alla natalità siano solo trappole elettorali per i tanti gonzi che ancora si fidano di quanto sentono al bar o alle sagre».

Scarica il pdf: giunta ART 110120