11 aprile 2018 – Corriere del Trentino

I sindacati trentini uniti: «Lavoriamo per l’inclusione e l’accoglienza»

«Istituzionalmente non possiamo che condannare l’atto vile, ringraziare l’amministrazione per la posizione responsabile, rassicurare che si procederà con il massimo coinvolgimento di associazioni e comunità, perché se si coinvolgono le persone ospitate in attività di volontariato, dopo poco tempo tutto rientra nella normalità — commenta l’assessore provinciale Luca Zeni — Politicamente però non posso non rilevare che è un atto coerente con un clima avvelenato da chi usa il proprio ruolo per fomentare anziché per costruire soluzioni».
Dure critiche sono arrivate ieri anche da parte dei segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil: «Non è con la violenza o alimentando strumentalmente le paure che si gestisce la presenza dei profughi sul nostro territorio — sottolineano Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti — L’accoglienza è un valore che declinato insieme al diritto alla sicurezza, non è sicuramente con atti intimidatori che si creano soluzioni». Pur di fronte a «sensibilità diverse sulla gestione dei rifugiati», secondo i tre sindacalisti «accogliere chi fugge da guerre, persecuzioni politiche o miseria è un atto doveroso a cui la nostra comunità tutta non può sottrarsi».

In Trentino si sono già verificati episodi simili nel recente passato. Nel marzo dell’anno scorso venne presa di mira l’ex casa dei sordomuti di Roncone a cui venne bruciata una porta mentre in precedenza, nel novembre del 2016, i vandali attaccarono una struttura di Lavarone dove sono stati accolti dei richiedenti asilo.

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