16 settembre 2020 – Trentino

Soldi da Roma e da Bruxelles: sindacati delusi dalla giunta

 

TRENTO. Cgil, Cisl e Uil si dicono «delusi» dai progetti che la Giunta intende mettere in campo con le risorse aggiuntive statali e la quota Recovery Found. «Nessuna politica industriale né strategia per rilanciare lavoro e produttività». Sostegno all’occupazione e welfare per lavoratori, ma anche opere pubbliche e politiche industriali che stimolino davvero gli investimenti privati per favorire competitività, produttività e crescita dentro un quadro di prospettiva che arrivi almeno fino alla fine della legislatura. Sono queste le prime richieste che Cgil Cisl Uil avanzano dopo la presentazione della Giunta provinciale dei progetti legati alle risorse del Recovery Found, ma anche all’utilizzo di 165 dei 217 milioni di euro di maggior gettito girato dallo Stato nelle casse di Piazza Dante. Le tre sigle sindacali non nascondono la delusione per un pacchetto di progetti che manca di una visione d’insieme. «Bene l’elenco di grandi opere e pure il pacchetto di risorse destinate ai settori economici gestite da Trentino Sviluppo. Ma da soli questi interventi non sono sufficienti – dicono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Ci saremmo aspettati una strategia di rilancio che guardi oltre l’emergenza sanitaria, invece c’è un elenco di progetti, molto sbilanciato sulle opere pubbliche e manca del tutto il riferimento ad una nuova politica industriale che sostenga gli investimenti delle imprese favorendone l’innovazione, la competitività, la produttività e la creazione di buona occupazione». Per quanto riguarda, invece, il ricorso all’indebitamento per 300 milioni di euro nel triennio ‘21-’23 Cgil Cisl Uil parlano di scelta condivisibile, ma riterrebbero opportuno coinvolgere il risparmio locale attraverso un prestito gestito in Trentino per investimenti locali.
Altra nota dolente è il welfare per il lavoro: «Nei piani per il Recovery Fund serve investire fin d’ora sul bilancio del 2020 su servizi che favoriscano la conciliazione, che vadano incontro alle famiglie con familiari anziani e non autosufficienti, o ai genitori con figli piccoli – insistono i tre segretari».

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