4 agosto 2020 – Corriere del Trentino

Sostegno al reddito, stanziati 6,8 milioni

Andranno ai lavoratori con almeno 300 ore sospese. I sindacati: merito dell’opposizione

TRENTO Un sostegno aggiuntivo a quello erogato dallo Stato a favore di chi ha subito una sospensione dal lavoro per il blocco temporaneo delle attività conseguente l’emergenza epidemiologica Covid-19: il provvedimento è stato approvato ieri dalla giunta provinciale, attraverso l’Avviso per la concessione di un’integrazione alla cassa integrazione, autorizzando a tale scopo una spesa di 6,8 milioni di euro, a cofinanziamento europeo, per l’anno 2020. I sindacati, però, mantengono una posizione critica: «La misura esiste dal 2010, non c’è nessuna novità. Finalmente la giunta si è mossa, ma servirebbero più risorse».
Ma facciamo un passo indietro. A fronte della crisi economica generata dal blocco delle attività per effetto della pandemia, la legge provinciale prevede che, a integrazione delle misure statali, la Provincia valorizzi, per i lavoratori, gli strumenti attuativi della delega in materia di ammortizzatori sociali, nonché gli strumenti di politica attiva previsti nel Documento degli interventi di politica del lavoro risalente al 2010. Con la deliberazione di ieri, in particolare, sono stati approvati i criteri di concessione del sostegno, «uno degli interventi straordinari volti a fronteggiare le gravi conseguenze sociali ed economiche causate dal Covid».
La misura, che tende anche a preservare il tessuto produttivo del territorio, sarà riconosciuta dall’Agenzia del Lavoro, attraverso un sostegno al reddito aggiuntivo a quello assegnato dallo Stato a favore dei lavoratori sospesi per una soglia minima di 300 ore semestrali nel corso di quest’anno (l’integrazione minima è di 450 euro). I lavoratori devono svolgere la propria attività presso sedi legali o operative localizzate in provincia di Trento per tutto il periodo per cui l’integrazione salariale è riconosciuta. I fondi stanziati provengono per metà (3,4 milioni) dall’Unione europea.
Tutto bene? No, perché al sindacato non è andato giù un certo trionfalismo nell’annuncio della misura. «L’impegno delle organizzazioni sindacali è stato premiato e finalmente, a cinque mesi dall’inizio dell’emergenza Covid-19, arriva il primo sostegno al reddito a favore dei lavoratori. La novità quindi non sta nella misura, che i lavoratori conoscono benissimo visto che è attiva da dieci anni, bensì dal fatto che ci sono ora le risorse per finanziarlo. Risorse che, ad onor del vero, sono state stanziate dalla legge provinciale 3/2020 solo grazie ad un emendamento presentato e promosso dalle minoranze in consiglio provinciale. Ora chiediamo alla giunta almeno di individuare le risorse necessarie a coprire tutte le domande dei lavoratori cassintegrati. Solo nel primo semestre di quest’anno la cassa integrazione in Trentino ha raggiunto il numero record di quasi 18 milioni di ore».

 

Scarica il pdf: sostegno ART 040820 3