l’Adige – Sabato 14 Dicembre 2024
Sostenibilità e digitale: è caccia alle competenze
FISCO E LAVORO
TRENTO – Transizione green, sostenibilità, digitalizzazione. Se ne parla da tempo, ma ormai le questioni sono due: quella delle competenze e delle prospettive. E proprio per discuterne, ieri Fondimpresa Trento ha organizzato il confronto “Costruire competenze per affrontare le sfide della transizione digitale e verde”, che ha chiamato a raccolta i principali attori del mondo del lavoro.
Un mondo che oggi parla chiaro: impossibile non conoscere in modo più o meno approfondito uno di questi argomenti. E di conseguenza, per restare competitivi, occorre padroneggiarli, conoscerne le applicazioni, essere in grado di capire la direzione che stanno prendendo. Ed altrettanto chiari sono i dati: rispetto al quinquennio 2024-2028, il report sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” elaborato nell’ambito del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro, evidenzia come le competenze “verdi” e digitali saranno sicuramente le più ricercate. Ed andranno di pari passo con la nascita e lo sviluppo di nuove competenze professionali. Tant’è che, prosegue la relazione, si stima che tra il 2024 ed il 2028 il possesso di competenze green verrà richiesto con un livello “intermedio” a più di 2,3 milioni di lavoratori. Sostanzialmente, i due terzi del fabbisogno dei cinque anni. E per quanto riguarda le competenze digitali, saranno 2,1 milioni gli occupati che dovranno averle (il 58% del fabbisogno totale).
«C’è comunque un po’ di preoccupazione, perché notiamo che, ad oggi, mancano ancora i profili adeguati per gestire questi argomenti, non ancora veramente “presenti” nella sistema – ha spiegato il presidente di Fondimpresa Trento, Marcello Lunelli – Ecco perché, in questo momento più che mai, è fondamentale investire nella crescita delle risorse umane. La formazione, infatti, è la chiave per un futuro più sostenibile e competitivo, e come sempre, il nostro impegno è quello di rispondere con efficacia alle esigenze del territorio e del mercato del lavoro».
Ed anche da parte dei sindacati sono arrivate indicazioni chiare su quello che dovrà essere il percorso da seguire. Ad aprire i lavori, infatti, sono stati Cinzia Mazzacca (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil): «La formazione deve essere un diritto, fondamentale per restare al passo con i cambiamenti – hanno sottolineato in coro – Certo, è altrettanto importante che quest’ultima venga certificata e riconosciuta, come da specifico Decreto ormai dello scorso agosto, perché ancora succede in pochi casi. In linea di massima, non andremo a perdere lavoratori, ma lavori: questi ultimi cambieranno, ecco perché sarà importante per tutti re-inventarsi, non interrompendo mai i propri momenti formativi».
Scarica il pdf: ADIGE ART industria 141224
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