05 febbraio 2019 – Trentino

«Il sovrintendente sia autonomo e autorevole»

I sindacati chiedono che la nuova figura che sarà reintrodotta dalla giunta abbia competenze importanti e che sia un filtro tra la scuola e la politica

Il sovrintendente va anche bene, ma purché sia dotato di autonomia e competenza e non si trasformi in un semplice doppione del dirigente generale del Dipartimento generale della Conoscenza della Provincia. I sindacati Cgil, Cisl e Uil della scuola sono sostanzialmente aperti all’ipotesi della reintroduzione del sovrintendente, con la Uil più entusiasta e le altre due sigle più attendiste. Ma tutti chiedono che la nuova figura abbia competenze vere e che sia scelta dal mondo della scuola. «Noidice Cinzia Mazzacca della Cgil Scuola abbiamo sollevato un problema di autonomia scolastica e libertà di insegnamento soprattutto riguardo agli interventi della giunta provinciale su alcuni progetti come i corsi di formazione alla parità di genere e la canzone “L’Altalena”. Per quanto riguarda il sovrintendente, l’assessore Mirko Bisesti ha detto che stanno lavorando e che ci faranno sapere. Noi facciamo notare che il sovrintendente dovrebbe introdurre elementi di esperienza e conoscenza della scuola, ma bisogna vedere che poteri e quali competenze avrà. Se non avrà poteri effettivi, sarà solo una perdita di tempo. Ad esempio, il sovrintendente un tempo aveva competenza sugli organici delle singole scuole. Quella delle risorse umane è una competenza che richiede una profonda conoscenza del mondo della scuola e una particolare sensibilità. Sarebbe bene che anche la nuova figura l’avesse».
Anche Stefania Galli, segretaria della Cisl Scuola ha un parere prudente: «Prima di dare un giudizio sulla reintroduzione del sovrintendente dovremmo sapere quali poteri avrà. Se deve essere solo un burocrate allora tanto vale che sia un dirigente provinciale. Invece, se sarà espressione del mondo della scuola avrà un senso. Il nuovo sovrintendente dovrebbe avere competenze e autonomia. Sono passati 13 anni da quando è stato eliminato e un suo ritorno ha senso solo se avrà un ruolo distinto da quello del dirigente provinciale. Adesso vedremo cosa proporrà la giunta provinciale».
Pietro Difiore, segretario della Uil Scuola da sempre a favore del ritorno del sovrintendente, aggiunge: «Sono d’accordo con molte delle cose che l’ultimo sovrintendente Fabio Marcantoni ha detto al Trentino. Noi come Uil Scuola siamo contrari al fatto che il sovrintendente venga dalla Provincia o dall’Università. Dovrà essere un uomo del mondo della scuola, scelto per l’alto profilo. E anche questo è un aspetto non secondario. Il sovrintendente funzionerà se avrà autorevolezza e potrà essere utile se sarà in grado di prendere decisioni su organici e su altri aspetti importanti. Fondamentalmente, il sovrintendente dovrebbe essere un filtro tra la politica e la scuola. Una persona che venga dalla scuola ma in grado di dialogare con la politica e di fare da filtro. In questo modo le sue decisione saranno di garanzia per tutti».

Scarica il pdf: sovrintendente ART 050219