Stangata metano, subito interventi per le famiglie. Cgil Cisl Uil incalzano la Giunta: siamo già in emergenza. Si attinga al fondo di riserva per estendere gli aiuti contro il caro bollette a 70mila nuclei

Non ci voleva la sfera di cristallo per comprendere che le famiglie trentine viaggiano dritte verso un autunno difficilissimo a causa dell’impennata dei prezzi di luce e gas. L’ultima conferma arriva direttamente da Dolomiti energia che sta avvertendo i propri clienti dei rincari che dovranno subire nei prossimi mesi per il costo del metano. Le cifre potrebbero pesare sui bilanci familiari per almeno 600 euro in più l’anno. “La Giunta ha scelto in modo miope di lasciare congelati 100 milioni di euro in un fondo di riserva per le emergenze. Bene, le famiglie trentine sono già in emergenza e dunque è assolutamente necessario mettere in campo subito interventi di contrasto al caro bollette raddoppiando la copertura del bonus provinciale”, dicono i tre segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

La richiesta, già avanzata in fase di osservazioni all’assestamento di bilancio e ignorata da Piazza Dante, è quella di coprire 60-70 mila famiglie, compresi pensionati e single. Ad oggi le famiglie che ricevono il bonus bollette della Pat sono circa 33mila. “Il presidente Fugatti in Aula ha fatto un appello ad affrontare insieme le sfide che la nostra comunità ha di fronte. Se è ancora di questa idea apra subito il confronto con le parti sociali per costruire insieme una strategia di contrasto al carovita che metta insieme interventi una tantum e misure strutturali. Noi le proposte le abbiamo già fatte e siamo pronti a discutere e a confrontarci”, incalzano i sindacalisti.

Cgil Cisl Uil chiedono, tra l’altro, di adeguare i benefici del welfare provinciale al costo della vita, aggiornando l’Icef sull’inflazione reale.

Servono anche maggiori sforzi sul piano del contrasto al cambiamento climatico, con interventi che aumentino la produzione di energia da fonti rinnovabili, a beneficio dell’ambiente e delle tasche dei cittadini e delle imprese. “Bisogna agire subito perché gli effetti dell’aumento dei costi delle materie prime, le conseguenze del conflitto in Ucraina e l’avanzata dell’inflazione sono già realtà con cui fanno i conti moltissimi lavoratori e pensionati”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti che sottolineano anche la necessità che Dolomiti Energia faccia ogni sforzo possibile per offrire le migliori condizioni possibili agli utenti, visto il radicamento territoriale e la compagine societaria.

Trento, 3 agosto 2022