Il T – 18 dicembre 2022

Stangata sul cibo: +14% Conti bancari più salati

(vedi sopra). Ma rincarano ancora di più i prodotti alimentari, cresciuti del 14,2% in un anno con le verdure in aumento del 14,8% e la frutta del 6,9%, e i costi dei servizi bancari e finanziari, aumentati del 16,6%. Il caro-energia invece offre un momento di tregua tra un picco e l’altro e, a fronte di un aumento annuale del 132,7%, nel mese vede un calo dello 0,1%. Sono le principali tendenze dei prezzi in Trentino in base alla rilevazione Istat. A novembre qui da noi il tasso di inflazione, misurato dall’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), registra un aumento mensile dello 0,2% e un aumento annuale dell’11,5%, leggermente inferiore all’11,7% di ottobre ma sempre ai livelli massimi non solo dell’anno ma degli ultimi decenni.
«L’inflazione è una tassa che pesa sulle tasche delle fasce sociali con i redditi più bassi – sottolineano i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti –. Si tratta di beni di prima necessità su cui, ancora una volta, le famiglie possono fare ben poche economie di spesa». A fronte di una dinamica dei prezzi che conferma l’andamento in salita, i sindacati chiedono alla giunta provinciale di definire insieme una vera politica dei redditi per la difesa del potere d’acquisto delle famiglie. «Abbiamo avanzato molte proposte – ricordano i sindacalisti – ma fino ad oggi la giunta non ha inteso accoglierle. Crediamo che alcune di queste, come l’indicizzazione al costo della vita dell’Assegno unico provinciale, possano essere adottate facilmente già durante la discussione del bilancio provinciale di previsione».
«Le difficoltà delle famiglie si trasferiscono direttamente sulle imprese, dove l’aumento dei costi di produzione colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne – sostiene dal canto suo il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi – Più di un’azienda agricola su dieci è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma oltre un terzo del totale si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari. Bisogna intervenire per contenere i costi di produzione con misure immediate per salvare le aziende agricole e la spesa degli italiani».

 

Scarica il pdf: IL T inflazione ART 171222