l’Adige – 05 agosto 2022

«Sulla casa Provincia e Itea latitanti»

Cgil, Cisl e Uil definiscono sconcertante il numero di 1.215 alloggi pubblici sfitti. «Serve un fondo per la morosità»

Per il sindaco, le cifre sintetizzate ieri da l’Adige, relative al grado di utilizzo del patrimonio di Itea spa in risposta al bisogno casa, sono uno scandalo. Immedata, la presa di posizione delle organizzazioni sindacali trentine. «Tenere fermi 1.215 alloggi Itea, il 10% circa del patrimonio edilizio della Spa, mentre le famiglie faticano a sostenere i costi di un’abitazione e restano in lista d’attesa per anni è sconcertante. Ed è grave che questa situazione non sia dovuta all’oggi, ma vada avanti da tempo. Abbiamo ripetutamente sollecitato la Provincia a mettere in campo politiche abitative che vadano incontro ai bisogni della comunità. Così come chiediamo ad Itea di accelerare sulle procedure di ripristino e messa a disposizione degli alloggi di risulta. Su entrambi i fronti, nulla o pochissimo si è mosso».
Usano parole dure i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti nel commentare i dati forniti dall’assessora alle politiche sociali, Stefania Segnana, in risposta ad una interrogazione di Alessio Manica. Il dato relativo agli alloggi sfitti, come spiegato, va rapportato alla fotografia aggiornata al 30 giugno scorso, quando le domande di alloggio pubblico erano arrivate a quota 3.115. Di queste, però, la stragrande maggioranza (2.805) senza riposta, inevase. Perché l’Istituto trentino per l’edilizia abitativa non è in grado di darvi risposta. Sono numeri
che confermano un trend che va avanti da tempo, come sottolineano i sindacalisti: «Nel 2020, ultimo dato che abbiamo a disposizione sul bilancio sociale, Itea ha assegnato solo 242 alloggi. È il dato più basso dal 2007. Ad oggi viene soddisfatto meno del 10% delle richieste in graduatoria».
Una situazione che si inserisce in un quadro complesso per le famiglie trentine che, a causa prima della crisi Covid, oggi del carovita, della ripresa degli sfratti e dei costi sopra la media degli alloggi in provincia, fanno fatica a trovare sul libero mercato un’abitazione. «Proprio per questa ragione» annotano Faggioni, Bezzie e Alotti « continuiamo a chiedere, totalmente inascoltati dall’assessora, l’attivazione dell’Osservatorio provinciale sulla casa. Sarebbe un primo importante passo per monitorare le dinamiche abitative e mettere in atto soluzioni condivise. Mancano alloggi e mancano, in molti comuni, anche soluzioni per fronteggiare le emergenze abitative. Servirebbe una seria assunzione di responsabilità di Itea e delle istituzioni, Provincia, Comunità di valle e Comuni. Invece spesso su questo tema ci si scarica le responsabilità a vicenda e non si agisce».
Una prima risposta, per il sindacato, potrebbe essere l’attivazione in Trentino del fondo per la morosità incolpevole che esiste nel resto d’Italia e che potrebbe dare una boccata d’ossigeno a quelle famiglie che per situazioni indipendenti dalla loro volontà non riescono più a sostenere il costo di un affitto. E, poi, va ampliato il numero di alloggi accelerando sulle ristrutturazioni, ma anche valorizzando il patrimonio edilizio trentino che oggi è inutilizzato e potrebbe essere riconvertito aumentando il numero di nuove case pubbliche. «Anche in quest’ultimo assestamento di bilancio sul tema casa non è stato fatto nessun passo avanti. La Giunta ha preferito affrontare la questione alloggi solo sul piano demagogico inserendo i 10 anni di residenza e andandosi a scontrare contro la Corte costituzionale. Di fatti nessuno», concludono Cgil, Cisl e Uil.

 

Scarica il pdf: ADIGE casa ART 050822