05 dicembre 2018 – Trentino

 Tagli all’accoglienza, 100 posti a rischio. I sindacati a Mattarei: «Cooperative, la Federazione intervenga». Sait, su 80 licenziati solo 10 hanno trovato un altro lavoro

Ci sono un centinaio di posti a rischio nelle cooperative sociali trentine che operano nel sistema dell’accoglienza, se si concretizzeranno i tagli messi in cantiere dal governo nazionale e dalla nuova giunta provinciale: tagli statali alle risorse per l’integrazione dei profughi (i 35 euro al giorno per migrante che Roma passa ai Comuni diventeranno circa 20) e tagli della nuova giunta provinciale che ha annunciato una stretta alle attività del Cinformi. È l’allarme che i segretari di Cgil Cisl e Uil, Ianeselli Pomini e Alotti, hanno lanciato ieri durante l’incontro con i vertici della Cooperazione, la presidente Marina Mattarei e il direttore Alessandro Ceschi.
«C’è un tema che riguarda la tutela sindacale dei lavoratori delle cooperative ma c’è anche a rischio un modello di società che la Cooperazione ha contribuito a costruire in Trentino», riassume il segretario della Cgil Franco Ianeselli, «abbiamo chiesto alla Federazione di esprimersi perché in discussione ci sono i valori». Altra questione che i sindacati hanno messo sul tavolo riguarda il ruolo del lavoro nella Cooperazione, anche alla luce del caso Sait: «La partecipazione dei lavoratori dev’essere un tratto distintivo di come le cooperative stanno sul mercato», è la richiesta dei sindacati.
Mattarei e Ceschi hanno poi incontrato i sindacati del settore consumo e con loro la discussione si è concentrata sulla vicenda Sait, gli 80 licenziamenti del consorzio e la disdetta del contratto integrativo. A 8 mesi dalla chiusura della procedura di mobilità per gli 80 lavoratori, solo 10 hanno trovato un altro lavoro (4 a tempo determinato ma con buone prospettive di conferma), 5 saranno collocati in pensione prima del termine della Naspi, 10 non si sono presentati ai colloqui. Si lavora alla ricollocazione di 55 persone che hanno aderito al «patto di servizio», l’accordo per organizzare le azioni coerenti con il percorso di ricerca di un nuovo lavoro. Ceschi ha illustrato l’attività di questi mesi: «Abbiamo dovuto tener conto di una serie di adempimenti formali, poi abbiamo individuato una società, la Intoo, che ha avviato il processo di profilazione e analisi», ha spiegato. «Attualmente abbiamo dipendenti che si sono messi in gioco in maniera piena, persone con difficoltà, e una parte che si sta sottraendo all’impegno di trovare una nuova occupazione. Particolare attenzione la dedicheremo proprio ai soggetti più deboli», ha garantito. La Federazione si è impegnata nella ricollocazione di almeno venti persone, «l’ambizione è stato detto naturalmente è di arrivare alla fine del percorso Naspi con la collocazione di tutti i lavoratori. La procedura è in corso, e coinvolge anche altri soggetti, in primis l’Agenzia del Lavoro». «Ci sono contatti interessanti, proseguiremo su questa strada, e sarà nostro impegno aggiornare con costanza anche le parti sindacali», ha concluso Ceschi.
Per quanto riguarda l’integrativo, i sindacati hanno chiesto alla Federazione di prendere posizione perché si possa tornare al tavolo di trattativa senza la spada di Damocle della disdetta. «Mattarei ha rimarcato i valori cooperativi ma anche l’autonomia di Sait», spiega Lamberto Avanzo (Fisascat Cisl). «La prossima settimana faremo assemblee e tireremo le somme su come muoverci». Mattarei ha definito l’incontro «franco e costruttivo» e si è impegnata a consultazioni periodiche: «Questo incontro non è sostitutivo del tavolo istituzionale che comprende anche l’Agenzia del lavoro ma è una iniziativa aggiuntiva per dare ulteriore trasparenza e apporto di idee alle azioni che stiamo portando avanti. Riteniamo che tutti gli enti interessati debbano fare la propria parte. Attenzione quindi a non usare in maniera strumentale notizie e dichiarazioni che potrebbero danneggiare l’intero sistema cooperativo, che continua a rappresentare, con l’importante apporto del Sait, un insostituibile servizio sui territori».

Scarica il pdf: accoglienza ART 051218