11 marzo 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Tavolo fra Provincia e sindacati sugli ammortizzatori

TRENTO. «Non intendiamo sostituirci in alcun modo agli esperti e ai medici che hanno la nostra piena fiducia – premettono i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti ma in questa fase ci pare urgente fare di tutto per limitare la diffusione del contagio. Per questo abbiamo chiesto alla giunta provinciale di valutare con i propri tecnici l’opportunità di rendere più stringenti i vincoli ai movimenti personali e di ridurre al minimo tutte le attività produttive non essenziali, prevedendo un’estensione degli ammortizzatori sociali e lavorando fin da subito, in maniera condivisa, ad un piano per la crescita e la coesione sociale da attuare appena conclusa l’emergenza. Se si riesce a circoscrivere l’impatto sanitario, sarà certo più facile riprendere velocemente le attività economiche e produttive del nostro territorio». Così i sindacatati dopo l’incontro di ieri con la giunta di Fugatti per discutere di lavoro di coronavirus. «È altrettanto urgente -sostengono Grosselli, Bezzi e Alotti -tutelare i lavoratori, dipendenti e autonomi, che a causa dell’emergenza hanno subito o subiranno una sospensione dal lavoro. Servono dunque ammortizzatori sociali che assicurino continuità di reddito, con il potenziamento del Fondo di Solidarietà attraverso le risorse stanziate a livello statale ma anche con provvedimenti provinciali» hanno proseguito i sindacalisti che erano al tavolo con il presidente Maurizio Fugatti, l’assessore allo sviluppo economico, e lavoro Achille Spinelli, alla dirigente generale di Agenzia del Lavoro Laura Pedron, ai dirigenti e ai tecnici provinciali. Il tavolo ha esaminato i provvedimenti contenuti nel disegno di legge adottato lunedì che prevede fra le altre cose il ricorso a specifici strumenti di sostegno dei lavoratori che fossero costretti dalla situazione contingente a sospendere o ridurre l’attività lavorativa, oltre che delle imprese. Il disegno di legge, spiega la Provincia, prevede il ricorso agli strumenti attuativi della delega in materia di ammortizzatori sociali e quelli di politica attiva del lavoro previsti del Documento degli interventi di politica del lavoro. La disponibilità sul Fondo di solidarietà territoriale, a favore di tutti i lavoratori, è pari a 14 milioni di euro. Nel corso dell’incontro sono stati esaminati numerosi aspetti relativi alla gestione del personale, all’eventuale ricorso alla Cassa integrazione o alla cassa in deroga, all’utilizzo del Fondo di solidarietà. È stato comunicato inoltre che il Servizio lavoro mette a disposizione un numero di telefono -0461 494001 -a cui il pubblico può rivolgersi per chiedere informazioni relativamente al lavoro e alle problematiche legate all’epidemia. Sul piano sanitario le tre confederazioni hanno chiesto stanziamenti straordinari sul bilancio provinciale per potenziare, anche in coordinamento con Bolzano, i posti letto anche coinvolgendo le altre strutture sanitarie pubbliche e private e acquisendo tutti i presidi medici necessari ai pazienti, ma anche sottolineato l’urgenza di protocolli per la sicurezza di tutti gli operatori sanitari in ospedali, ambulatori, rsa e case di cura.

Scarica il pdf: ammortizzatori ART 110320 3