9 aprile 2018 – Corriere Imprese

 Territorio, lavoro e credito: il Trentino riparte da qui

In questo inizio 2018 i dati e le statistiche sullo stato di salute dell’economia, dell’occupazione, nonché quelli sull’andamento della congiuntura in generale e trentina in particolare, sono finalmente migliori di quelli deludenti a cui da tempo ci eravamo abituati ad assistere. Sono dati che indicano finalmente un’inversione di tendenza ed un allineamento all’area del Nordest: un riavvicinamento che da tempo ritardava e che peraltro necessita ancora di un po’ di tempo per verificarne l’effettivo consolidamento. Ma oltre al tempo per verificare il consolidamento di questo trend e della crescita dell’economia globale, diviene centrale la necessità di una forte consapevolezza e riflessione sul modello di sviluppo in essere, da parte di tutti i soggetti in campo: dalle istituzioni, alla politica, alle parti sociali. Per la Uil del Trentino occorre prima di tutto rimettere al centro, riflettere sul rapporto ambiente-territorio-attività produttive (agricole, edili, industriali, infrastrutturali o turistiche) e sulla necessità di garantire coesione sociale e sviluppo economico equo e compatibile. Il tutto cercando di tenere in gran conto sia il nostro assetto «speciale» istituzionale, la nostra Autonomia, sia l’ulteriore nostra peculiarità ambientale, quella di essere territorio per lo più di «montagna», che merita un’attenzione particolare da parte delle categorie sindacali, dei lavoratori e datoriali, oltre che della politica. L’incontro di «Confindustria per la montagna» a Cortina d’Ampezzo può essere un positivo segnale di attenzione: purtroppo in Trentino, territorio principe delle Alpi, poca è stata l’eco. Anche da parte di Confindustria Trento. Altri due sono i temi che diventano centrali per il rilancio del Trentino e per la ripresa del cammino di sviluppo fermatosi nell’ultimo decennio: un’offerta e una qualità del lavoro più adeguate all’economia 4.0 che si affaccia anche sul nostro territorio e che tengano conto delle vocazioni del nostro territorio (turismo, cura della persona, energia conoscenza); l’evoluzione del mercato finanziario e del credito nella nostra provincia.

Rispetto alla prima questione crediamo che il grande supporto all’innovazione e ricerca dell’ente pubblico locale debba essere accompagnato da un analogo sforzo e impegno da parte delle imprese private, attraverso una più puntuale qualificazione dell’offerta di lavoro sul mercato, ed è compito di un vero sistema formativo integrato, coinvolgendo sia le aziende sia le organizzazioni dei lavoratori. Sarà necessario agevolare, promuovere percorsi nell’ottica della formazione continua, permanente e ricorrente, anche a mezzo dell’intervento dei fondi interprofessionali, dove si può rinvenire quel patrimonio di conoscenze e di abilità fornite dalla esperienza concreta, situato necessariamente solo nel contesto extrascolastico. Riguardo al secondo aspetto centrale per il prossimo futuro economico trentino, quello del mondo finanziario e del credito locale, certo l’evoluzione nazionale di Cassa Centrale Banca, che raggruppa già la quasi totale maggioranza delle Casse Rurali Trentine, rappresenta un’incognita pesante per tutto il sistema di impresa locale.

Sicuramente l’indubbia riduzione di liquidità e di credito bancari, soprattutto per le piccole imprese ed il mondo cooperativo — altro importante soggetto economico trentino (anch’esso in fase di ridefinizione valoriale e di ruolo) — comporterà anche il ricorso all’autofinanziamento delle imprese, in primis per una loro ineludibile crescita dimensionale, quindi per agganciare il treno della ripresa europea e dell’innovazione tecnologica e commerciale. E qualche spazio, oltre a qualche risparmio, in questo senso per fortuna esiste, stando alle statistiche dei risparmi bancari e postali giacenti in Trentino, incrementati nell’ultimo lustro, sia per le famiglie consumatrici, che per quelle produttrici e per le società industriali e commerciali.

Certo non sarà sufficiente. Da qui la necessità di un serio ed approfondito ragionamento più complessivo in cui coinvolgere le rappresentanze politiche, economiche e sociali del territorio.

Walter Alotti

Segretario Generale Uil del Trentino

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