l’Adige – 30 marzo 2024

Tre torri da risanare, pressing della Uil

Itea e la Provincia di Trento si diano una mossa e approfittino delle residue possibilità di sfruttare il bonus ristrutturazioni per riqualificare altri edifici storici come le torri di Man. Lo chiede la Uil del Trentino, attraverso il segretario generale Walter Alotti, che a più riprese, negli ultimi anni, ha sollecitato la Provincia a rivedere le politiche sociali della casa. E qui si tratta di riqualificare edifici vetusti, alleggerire i costi in bolletta. Che non è poca cosa.
Per le torri, il punto di partenza è il quanto non è stato fatto. Sono 14 edifici, tirati su negli anni Settanta: 8 a Madonna Bianca, 6 a Villazzano 3. Ebbene, solo 5 sono stati riqualificati con il ricorso al Superbonus con detrazione al 110%: a Madonna Bianca le torri 8 (3,53 milioni di lavori), la 6 (5,86) e la 7 (4,58); a Villazzano 3, due torri che rientravano nel “Progetto Stardust”, la 10 (8,57 milioni) e la 9 (8,62). Solo 5 su 14. «La stretta sul Superbonus edilizio annunciata dal ministro Giorgetti e inserita in un decreto in via di approvazione chiude quasi definitivamente l’era del 110% che tanta attività di ristrutturazione, soprattutto energetica, ha prodotto anche in Trentino«» osserva Alotti «Ma la Uil, nelle pieghe del nuovo decreto, ravvede la possibilità di far proseguire la Provincia nell’opera di ristrutturazione di alcune “Torri Man”(come la 11, la 12 e la 14) che abbisognano di urgenti lavori di riqualificazione energetica ed edile. Per esse, se Itea e l’assessore Marchiori volessero, sussistono le condizioni per usufruire ancora delle agevolazioni del 70%, nuovo bonus ristrutturazioni, e addirittura di quello dell’85% per il trascinamento di parte dei lavori per azioni riguardante il permanente Bonus Sisma».
«I lavori» aggiunge il segretario della Uil «rivestono peraltro carattere di urgenza straordinaria per il distaccamento parziale del rivestimento esterno degli immobili e per permettere agli inquilini, per la maggioranza Itea, di fare fronte alle future spese condominiali, soprattutto quelle del riscaldamento, con lo stesso risparmio di cui hanno beneficiato quelli delle poche altre torri che hanno effettuato la ristrutturazione energetica. Un risparmio di più del 60% a famiglia, confrontando pari metri quadri e simile ristrutturazione degli alloggi». Il segretario della Uil fa presente che le imprese del Consorzio Torri (Collini e Mak Costruzioni) «hanno già presentato i preventivi e le pratiche edilizie civili previste (Cila), come pure sono stati deliberati in assemblea i lavori».
Il segretario fa quindi una considerazione “politica” e chiude con un appello. La considerazione è che «potrebbe essere questa l’occasione per Itea di rimediare ad un’azione piuttosto deludente, negli anni scorsi, riguardo alla partecipazione ai bandi 110% e per la politica trentina di dimostrare coi fatti l’effettiva volontà di riattivare un concreto piano di politica edilizia sociale, ma anche di miglioramento del patrimonio residenziale pubblico, da tempo persa per strada». Una spesa di milioni di euro per torre che però, osserva Alotti «sarebbe in gran parte recuperabile con beneficio del patrimonio e riduzione di spese di riscaldamento e di manutenzioni straordinarie ormai ineludibili, visto il cattivo stato degli immobili ed il grave rischio sicurezza in essere».
L’appello, quindi: «La Uil invita calorosamente il presidente di Itea Condini, il neo direttore Ceccato e l’assessore Marchiori a reperire le risorse necessarie e a tentare almeno questa virtuosa azione all’”ultimo minuto”».

 

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