05 agosto 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino

Tute blu artigiane, accordo sull’integrativo

Intesa fra Via Brennero, Fim Cisl e Uilm. Coinvolti in 4.500. La Fiom Cgil lascia il tavolo in polemica
Il vecchio testo era stato disdetto dopo un mese dalla firma. Segatta: «Non ripetiamo gli errori passati»

I 4500 artigiani del settore metalmeccanico hanno un nuovo contratto territoriale. Ieri l’associazione guidata da Marco Segatta ha chiuso l’accordo con la Fim Cisl e la Uilm, superando così l’impasse creatosi con la firma dell’integrativo dello scorso settembre e la disdetta nemmeno un mese dopo, perché di fatto gli artigiani non erano d’accordo con quanto aveva sottoscritto l’allora presidente Roberto De Laurentis. Ieri la Fiom però si è sfilata (ne riferiamo nell’articolo sotto), ritenendo invece valido il contratto di settembre, promettendo la verifica sulla sua applicazione nelle circa mille aziende coinvolte e minacciando di andare in Tribunale con una causa pilota.

«Da quando sono diventato presidente mi sono impegnato a trovare una soluzione, arrivata anche grazie al lavoro del vicepresidente Paolo Zanon e del consigliere delegato Maurizio Martini — dice Segatta —. L’accordo riprende molti degli istituti del precedente integrativo. Il problema è che il testo di settembre, una volta sottoposto agli associati, è stato giudicato troppo oneroso. Questa volta invece abbiamo fatto tutti i passaggi: la proposta è arrivata ai rappresentanti, che hanno capito la necessità di un’intesa. Mettiamo in atto un sistema diverso dal precedente, per non trovarci con gli stessi problemi».

I punti fondamentali: un aumento economico di 40 euro lordi per 13 mensilità (più il Tfr); il pagamento dei primi tre giorni di malattia, finora scoperti, con un osservatorio ad hoc, per vedere di diminuire le malattie di lunga durata (solo dal settimo giorno prima c’era la copertura); la flessibilità con una banca ore per permettere di affrontare i picchi lavorativi o i periodi con poco lavoro, al fine di ridurre il ricorso immediato agli ammortizzatori sociali.

Molti istituti del precedente accordo sono stati adattati. Ad esempio in precedenza l’aumento era fissato a 50 euro lordi per 12 mensilità, ma con questo regime gli artigiani fanno sapere che c’era un riferimento a parametri di produttività a livello provinciale, che avrebbero reso molto complessa la cosa, addirittura non sostenibile. Lo stesso vale per i giorni di malattia, regolati in modo per loro inadeguato. Ovviamente gli Artigiani hanno portato le loro istanze e Fim Cisl con Uilm hanno ribattuto punto su punto, nei mesi di trattativa. Ieri però l’accordo è stato raggiunto. «Non me l’aspettavo che la Fiom si sfilasse — ammette il presidente —, non eravamo distanti anni luce. Credo che in questi casi ci debba essere anche la volontà di arrivare a un’intesa: andar via così dal tavolo è controproducente, solo se ci si guarda in faccia si può litigare e difendere le proprie convinzioni». «Questo è un contratto molto importante — chiude —. Chiunque lavorerà in Trentino dovrà rispettarlo».

Scarica il pdf: Artigiani ART 050817