UILTuCS. Vigilanza Privata, sul rinnovo del Contratto nazionale è rottura

Le rappresentanze datoriali di categoria ammettono di non avere il mandato delle aziende associate alla prosecuzione del negoziato.
Oltre sei anni senza un aumento salariale, stipendi insufficienti, violazioni delle norme contrattuali e per la sicurezza sul lavoro.
Questa è la situazione in cui migliaia di Guardie Particolari Giurate e di Addetti ai Servizi di Sicurezza si trovano ad operare da quando (a dicembre del 2015) è scaduto il contratto di lavoro, da ormai più di sei anni.
Dopo un percorso di trattative faticoso per tentare di migliorare le condizioni di lavoro e dare dignità all’impegno quotidiano, diurno, notturno, feriale e festivo, le Associazioni datoriali nella giornata del 18 marzo 2022 hanno risposto di non avere il mandato delle aziende alla prosecuzione del negoziato!
Le Organizzazioni Sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTUCS UIL, hanno dovuto così prendere atto della conclusione del confronto con esito negativo.
“ORA BASTA!” si legge in una nota divulgata unitariamente dalle rappresentanze sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che stigmatizzano l’atteggiamento profondamente irrispettoso delle associazioni datoriali nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto, e che mette in luce anche la difficoltà a tutelare gli interessi delle aziende loro associate, per una sempre più evidente disarticolazione interna, per inspiegabili problemi interni alle Associazioni. Un segnale chiaro di questa crisi è dato dalla nascita di un nuovo soggetto datoriale, costituito dalle due maggiori aziende del settore (Sicuritalia e Cosmopol) che da sole hanno oltre un quinto degli addetti del comparto, circa 20mila dipendenti.
“Durante l’emergenza sanitaria le Guardie Particolari Giurate e gli Addetti ai Servizi di Sicurezza hanno costantemente lavorato, anche per svolgere servizi non previsti dalla loro mansione, in nome dell’interesse generale. Tutto ciò si è aggiunto al già gravoso impegno e rischio che contraddistingue la loro attività per tutelare i beni pubblici e privati e la sicurezza pubblica”.
Da parte loro, lavoratrici e lavoratori, da sei anni chiedono in primo luogo maggiore rispetto. Rispetto delle regole, del lavoro, delle persone.
Negli anni sono infatti andate scemando le garanzie date dalla piena applicazione del contratto di lavoro. Via via si sono affievolite (denunciano i lavoratori) le tutele in tema di sicurezza, organizzazione del lavoro, garanzia di salari adeguati alle mansioni svolte.
Le Guardie particolari giurate e gli addetti ai servizi di sicurezza chiedono quindi:
• garanzia occupazionale in occasione del cambio di appalto che vede la successione di aziende diverse per lo svolgimento della medesima attività presso i committenti;
• rispetto di turni e orari di lavoro, coerenti con l’esigenza di recupero psico-fisico e le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
• riconoscimento della professionalità, in considerazione delle caratteristiche dei siti presso i quali si deve garantire la sicurezza;
• aumento salariale per ridare dignità al proprio lavoro, per rispondere ai bisogni delle loro famiglie, in un periodo contraddistinto da un’impennata dei prezzi dei beni primari.
Dai sindacati giunge quindi l’appello a tutti i soggetti interessati a far ripartire la trattativa per dare ai addetti del comparto garanzie di buon lavoro, diritti e tutele.
“Prefetture, Ispettorati del Lavoro, Istituzioni, Enti Pubblici, Grandi imprese private: ci rivolgiamo a Voi perché si metta fine a questa situazione” è l’appello dei sindacati. Che chiedono l’attenzione anche dei cittadini perché “la vostra sicurezza dipende dalla soluzione di questi problemi”.
Non può nemmeno sfuggire che tutti i tentativi di rinnovare o almeno attualizzare il Contratto Integrativo Provinciale del Trentino, firmato nel 2008, non ha trovato e non trova disponibilità di discussione da parte delle aziende locali che in certe situazioni lavorano, come nel trasporto valori, in situazioni di monopolio. La giustificazione di dover aspettare il rinnovo del Contratto Nazionale non regge più visto quanto si è verificato. Serve dare immediate risposte alle richieste dei lavoratori che aspettano da 6 anni un segnale di disponibilità che non arriva.
“ORA BASTA”. Bisogna dare dignità ad un comparto fondamentale per l’economia e per la sicurezza delle aziende e dei cittadini. Aziende e istituzioni pubbliche e private hanno l’obbligo di intervenire.

FILCAMS CGIL
Paola Bassetti
Luigi Bozzato

FISASCAT CISL
Lamberto Avanzo
Alberto Pontalti

UILTUCS TRENTINO ALTO ADIGE
Walter Largher
Vassilios Bassios