01 settembre 2021 –  Trentino, Corriere del Trentino

Una fuga di gas e poi la fiammata. Due operai gravissimi. I sindacati: più prevenzione, formazione e controlli rafforzati

Trento. Basta chiamarli incidenti. Gli infortuni sui luoghi di lavoro, gravi, anzi gravissimi, come quello alla Metallurgica Ledrense di Tiarno di Sopra non devono più accadere. Non possono più accadere in un Paese, in un territorio come il nostro. Con la ripresa dell’economia e la frenesia di recuperare il tempo e l’introito perduti, la cultura della sicurezza deve essere ancor più in primo piano attraverso la prevenzione, la formazione e i maggiori controlli. Investendo. Questo sostengono i segretari generali trentini di Cgil, Cisl e Uil, oltre alla Fiom- Cgil, che in una nota ricorda i numeri degli infortuni nel comparto manifatturiero, tra gennaio e luglio 2021 con 523 incidenti, contro i 372 del 2020 (dati Inail) . «La sicurezza sul lavoro non può essere solo un buon proposito — affermano la segretaria provinciale Fiom Manuela Terragnolo e il funzionario che segue l’azienda Enrico Albertini — è tempo che il tema diventi prioritario e che si investano maggiori risorse, provinciali e nazionali, per rafforzare la prevenzione, la formazione e i controlli ispettivi». E aggiungono: «Quanto accaduto alla Metallurgica Ledrense è gravissimo: due addetti di una ditta esterna versano in condizioni molto critiche, un terzo è ferito in modo meno grave, ora il nostro pensiero va a loro e alle loro famiglie». Saranno le autorità competenti ad accertare le cause di quanto accaduto, concordano i segretari generali.
Ma quello accaduto ieri allunga l’elenco di lavoratori e lavoratrici vittime di infortunio. «Attenzione — esorta in questo senso Andrea Grosselli, segretario generale della Cgil — con la ripresa consistente dell’attività economica è il momento di alzare il livello guardia, non di abbassarlo: nella fase in cui i lavoratori sono impegnati al massimo per sostenere la crescita economica è giusto che pretendano, come noi pretendiamo, il massimo dell’attenzione sul tema a sicurezza». Poi, ci sono gli appalti, «dove a volte si rischia che non ci sia la stessa attenzione che si ha nei confronti di chi opera nello stabilimento, anche se non bisogna generalizzare». Infine, l’invito a maggiori controlli: «Nessuno vuole imporre burocrazia alle aziende, ma il livello di controllo e ispezioni devono essere tali da prevenire eventuali situazioni di rischio».
Dello stesso avviso Michele Bezzi, segretario generale Cisl, preoccupato per l’escalation di infortuni «dimostrazione che serve ancor di più prevenzione e cultura della sicurezza», poiché a volte «abitudine e consuetudine portano a conseguenze gravi». E Walter Alotti, segretario generale Uil, chiede sarcastico: «Siamo un Paese del terzo mondo? Dobbiamo pregare che si fermi l’economia per evitare gli infortuni e i morti?». Quindi esorta la Provincia «ad aumentare il personale Uopsal, assumendo ispettori», e lancia la proposta di «nuclei specializzati a supporto, formati da agenti di polizia locale e guardie forestali per azioni di prevenzione, controllo, repressione». Infine, la formazione «già dalle elementari, specialmente negli istituti tecnici e professionali». Affinché diventi materia di insegnamento per un futuro con luoghi di lavoro più sicuri.

 

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