02 marzo 2022 – Corriere del Trentino

Valdastico, dubbi e plausi sull’analisi socioeconomica «Non serve al turismo»

TRENTO Fa discutere l’analisi socioeconomica della società di consulenza Pwc sul progetto di allacciamento dell’A31 Valdastico Nord con l’A22, con sbocco della galleria a Rovereto sud. Le categorie economiche sono compatte nel continuare a sostenere l’opera, mentre i sindacati sollevano alcuni dubbi sulle ricadute sulle imprese artigiane trentine e sul settore turistico, al pari dei gruppi consiliari di minoranza, Azione e Futura.

In sintesi lo studio (commissionato dalla giunta provinciale) dice che nell’arco di sedici anni l’infrastruttura potrebbe generare 5,2 miliardi di valore aggiunto e in media quasi 5mila posti di lavoro l’anno. Ed analizza anche l’ipotesi di un hub intermodale a Rovereto. «L’analisi del rapporto costi-benefici, seppur parziale, è un primo passo verso un dibattito di merito sugli impatti dell’opera — sostiene Andrea Grosselli (Cgil) — Ragionare sull’assetto del trasporto merci e sull’articolazione degli hub intermodali tra Verona e Monaco è essenziale anche per comprendere quale può essere il senso della realizzazione di una nuova strada di grande comunicazione tra la pianura veneta e le Alpi». Che potrebbe creare anche molti posti di lavoro: 2mila nella fase operativa dell’arteria, se si tiene conto anche dell’impatto sul turismo. «Tutto ciò che porta nuovi posti di lavoro non può che vederci favorevoli — dice Michele Bezzi (Cisl) —, ma dobbiamo interrogarci anche sul modello di turismo che vogliamo: un turismo mordi e fuggi oppure un turismo più soft?». Inoltre «la riduzione dei tempi di percorrenza tra Trento e Vicenza — osserva Walter Alotti (Uil) — potrebbe portare le imprese artigiane, più aggressive e competitive, a mangiare fette di mercato a quelle trentine». «I venti minuti in meno non sono così determinanti — ribatte Marco Segatta (Artigiani) — e poi una sana concorrenza non fa che bene». Anzi, quei venti minuti in meno «potrebbero sì diminuire la permanenza dei turisti, ma potrebbe aumentare anche il turismo escursionistico o museale», considera Davide Cordella (Albergatori). «Il turismo trentino ha bisogno di ben altro — attacca Ugo Rossi (Azione) —: qualità e non quantità da turismo mordi e fuggi che secondo lo studio». In più l’ex governatore sottolinea che «gli effetti economici derivanti dalla pura realizzazione sarebbero stati gli stessi anche con tracciato diverso e strada, come lo avevamo previsto nella passata legislatura». «L’analisi economica — conclude Paolo Zanella (Futura) — riporta mirabolanti ritorni economici e occupazionali per il territorio. Peccato che non li si rapporti mai allo scempio ambientale che quest’opera procurerà a quello stesso territorio».

 

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