Variazione di bilancio. Emergenza retributiva e welfare provinciale sono le priorità del sindacato. Questa mattina confronto in Prima Commissione. Cgil Cisl Uil chiedono stanziamenti per i rinnovi contrattuali e l’indicizzazione dell’assegno unico

Emergenza retributiva e rafforzamento delle misure di welfare provinciale, dall’assegno unico alla casa. Sono state queste le priorità che Cgil Cisl Uil hanno indicato questa mattina ai componenti della Prima commissione consiliare nell’ambito dell’audizione sulla variazione di bilancio, di fatto primo atto della nuova legislatura. Al confronto erano presenti i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

Le tre sigle hanno, in premessa, sottolineato la preoccupazione per gli effetti delle riforme fiscali nazionale che, in assenza di una clausola forte di neutralità fiscale, produrranno un ammanco alle casse di Piazza Dante pari a 43 milioni di euro, solo parzialmente compensate con un trasferimento di 19,5 milioni di euro.

Cgil Cisl Uil hanno colto l’occasione per ribadire le loro priorità, peraltro già rese note nella piattaforma unitaria del settembre 2023, a cominciare dalla questione salariale. “La fiammata inflattiva ha eroso la già ridotta capacità di spesa delle famiglie a reddito fisso anche a causa dell’ormai patologico ritardo nel rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro che stanno lasciando ancora senza alcun aumento salariale ben 100mila lavoratrici e lavoratori in provincia anche da sei anni”.
In tal senso è urgente che già in questa manovra la Provincia stanzi le risorse necessarie per garantire il rinnovo del contratto nazionale delle cooperative sociali, che riguarda in provincia 9 mila addetti. Le tre sigle hanno chiesto anche che vengano previste le risorse per il rinnovo anche del contratto provinciale di settore su cui sono in corso le trattative.
Accanto alle coop sociali ci sono i 38mila dipendenti del sistema pubblico trentino, della scuola e della sanità. Con la variazione sarà finanziato quanto previsto dal protocollo del luglio 2023. Una notizia che i sindacati giudicano positiva, ma non sufficiente. All’appello mancano gli stanziamenti per gli arretrati 2022 e 2023. E non solo. “Nelle prossime sessioni di bilancio dovrà essere concretizzato l’impegno assunto dalla giunta provinciale nello stesso protocollo e nel confronto in Consiglio provinciale sulla manovra di assestamento per il 2023 affinché si possa recuperare l’inflazione registrata nel corso del triennio contrattuale a tutela del potere d’acquisto degli stipendi del personale pubblico provinciale”.
Accanto al tema retributivo c’è quello della qualità del lavoro, che diventa particolarmente significativo quando si parla di appalti. Cgil Cisl Uil hanno sollecitato una revisione del normativa provinciale che rischia di diventare obsoleta nelle tutele per le lavoratrici e i lavoratori alla luce della riforma nazionale.

Per quanto riguarda il welfare i sindacati hanno sottolineato la necessità di consolidare il sistema di welfare provinciale ed, in particolare sull’assegno unico hanno ribadito l’importanza concertate misure che migliorino l’efficacia dello strumento di sostegno “indicizzando l’Icef al costo della vita, aumentando le detrazioni del reddito da lavoro femminile, potenziando le condizionalità e qualificando il sistema delle politiche attive. Riteniamo invece profondamente sbagliato ipotizzare tagli di risorse o riduzioni della platea dei beneficiari anche in considerazione del fatto che oltre l’80% dei percettori lavora regolarmente e accetta spesso lavori a termine di breve durata”. Hanno dunque sollecitato un intervento incisivo sulle politiche abitative.

Sulle politiche fiscali hanno chiesto la conferma della detrazione dell’addizionale regionale Irpef per i redditi fino a 25mila euro e il superamento dello sgravio Irap generalizzato.
Infine sulla sanità pubblica la richiesta è stata quella di un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni.
IN ALLEGATO IL DOCUMENTO

 

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