Venerdì 17 novembre sarà sciopero generale per i salari e per i diritti

Si fermano per 8 ore pubblici, trasporti e i settori regolamentati. Il 24 novembre tocca al privato
Grosselli e Alotti: l’emergenza salariale è la prima ragione per protestare. Anche chi opera nei servizi essenziali ha diritto di scioperare

“I lavoratori e le lavoratrici hanno molte ragioni per scioperare. A cominciare dall’emergenza salariale: dieci milioni di dipendenti in Italia non ha un contratto rinnovato da anni. In Trentino oltre centomila lavoratori e lavoratrici hanno contratti scaduti e retribuzioni ferme. Queste famiglie sono in difficoltà da anni. E non sarà il taglio del cuneo fiscale a risolvere questa emergenza. Senza il rinnovo dei contratti quei soldi finiscono in tasca alle imprese”.

All’indomani della scelta della commissione di garanzia anche in Trentino i segretari provinciali di Cgil e Uil, Andrea Grosselli e Walter Alotti, rilanciano sulla legittimità della protesta e confermano lo sciopero generale di venerdì 17 novembre. “Si sta tentando di distogliere l’attenzione dalle ragioni della protesta. Crediamo invece sia fondamentale chiedersi perché. “Il Governo Meloni preferisce mettere i bastoni tra le ruote alle lavoratrici e ai lavoratori, indebolendo la contrattazione collettiva e la negoziazione. Vanno in questa direzione la scelta di affossare il salario minimo, il tentativo di bloccare lo sciopero, l’aumento del precariato”. I sindacati puntano il dito anche contro la precarietà del lavoro, piaga che affligge soprattutto i giovani. Anche su questo invece che andare avanti si è tornati indietro con il ripristino dei voucher e i minori vincoli per i contratti a termine. E ancora le pensioni su cui Palazzo Chigi vuole fare cassa, la riforma fiscale che penalizza i redditi più bassi, la riduzione della spesa su sanità pubblica, scuola, non autosufficienza.

Venerdì la protesta interessa lavoratrici e lavoratori del comparto pubblico e quelli di appalti e servizi regolamentati e non che operano nei settori pubblici, cioè scuola, università, ricerca, trasporti, poste e servizi postali, vigilanza privata, pulizie e multiservizi, ristorazione collettiva, cooperative sociali, igiene ambientale e consorzi di bonifica. “Tutti questi dipendenti hanno diritto allo sciopero anche se addetti a servizi essenziali – chiariscono le sigle sindacali -. In queste ore in molti luoghi di lavoro ci risulta si stia facendo strumentalmente confusione per indurre lavoratrici e lavoratori a non protestare. La legge prevede che il diritto di sciopero del personale impegnato nelle attività definite nei servizi pubblici essenziali è garantito, nel rispetto delle prescrizioni previste per l’erogazione delle prestazioni indispensabili”. E’ il datore di lavoro che entro 5 giorni dalla data dello sciopero deve definire il numero minimo di persone che non possono assentarsi da lavoro per garantire il servizio essenziale. Il numero è definito dai contratti collettivi o in accordi aziendali, in assenza dei quali si fa riferimento ai contingenti ordinariamente previsti per i giorni festivi.
Il dipendente individuato per assicurare i “contingenti minimi” può, comunque, chiedere di essere sostituito esprimendo la volontà di aderire allo sciopero. I servizi minimi essenziali nei settori pubblici sono tutti quelli che riguardano salute, sicurezza, libertà di circolazione, assistenza e previdenza sociale, istruzione e libertà di comunicazione.
Negli appalti riguardano: sanificazione pulizie e ristorazione che operano in ospedali, case di riposo, scuole, poste.

Venerdì 17 è previsto un corteo da piazza Fiera fino al commissariato del Governo, in corso 3 Novembre dove si svolgeranno gli interventi. Lavoratrici e lavoratori si raduneranno in piazza Fiera alle 9,30.

Trento, 14 novembre 2023

 

 

Confermato lo sciopero generale di venerdì 17 novembre

Si fermano per 8 ore pubblici, scuola e i tutti i settori regolamentati. Trasporti incrociano le braccia dalle 9 alle 13. Sindacati: “No ai tentativi di intimidazione. Lo sciopero è un diritto”

 

“Lo sciopero è un diritto di tutte le lavoratrici e i lavoratori. I tentativi, anche maldestri, di boicottare la protesta sono la prova che si sta tentando di distogliere l’attenzione sulle vere emergenze del Paese. A cominciare da quella salariale”. Lo affermano Cgil e Uil del Trentino ribadendo che è confermato lo sciopero generale di otto ore per venerdì 17 novembre. Si fermeranno per l’intera giornata o intero turno di lavoro addette e addetti del comparto pubblico e quelli di appalti e servizi regolamentati e non che operano nei settori pubblici, cioè scuola, università, ricerca, poste e servizi postali, vigilanza privata, pulizie e multiservizi, ristorazione collettiva, cooperative sociali, igiene ambientale e consorzi di bonifica. Le modalità cambiano per il trasporto regolamentato dalla legge 146/90. Questa mattina è arrivata l’annunciata precettazione del ministro dei trasporti che impone di ridurre a quattro le ore di astensione, dalle 9 alle 13. I sindacati ribadiscono la contrarietà al provvedimento che limita il legittimo diritto di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori, ma responsabilmente riducono a quattro le ore di astensione dal lavoro. Andare contro il provvedimento di precettazione espone le lavoratrici e i lavoratori a sanzioni pecuniarie pesanti e non sarebbe giusto che a pagare siano ancora i lavoratori.

Quel che è certo è che siamo di fronte ad un fatto gravissimo che tradisce l’evidente difficoltà del Governo di dare risposte alle lavoratrici e ai lavoratori sull’emergenza salariale, sul caro vita, sul taglio dei servizi pubblici e sulla mancata riforma delle pensioni, sulla precarizzazione del lavoro per i giovani. Di fronte al peggioramento della vita degli italiani a Roma preferiscono fare ogni tentativo possibile per delegittimare la protesta.

Per chiarezza si ricorda anche che tutti i lavoratori dei servizi essenziali hanno pieno e totale diritto di scioperare perché la legge garantisce il diritto di sciopero del personale impegnato nelle attività definite nei servizi pubblici essenziali, nel rispetto delle prescrizioni previste per l’erogazione delle prestazioni indispensabili. E’ il datore di lavoro che entro 5 giorni dalla data dello sciopero deve definire il numero minimo di persone che non possono assentarsi da lavoro per garantire il servizio essenziale. Il numero è definito dai contratti collettivi o in accordi aziendali, in assenza dei quali si fa riferimento ai contingenti ordinariamente previsti per i giorni festivi.
Il dipendente individuato per assicurare i “contingenti minimi” può, comunque, chiedere di essere sostituito esprimendo la volontà di aderire allo sciopero.

Venerdì 17 è previsto un corteo da piazza Fiera fino al commissariato del Governo, in corso 3 Novembre dove si svolgeranno gli interventi. Lavoratrici e lavoratori si raduneranno in piazza Fiera alle 9,30.

Trento, 15 novembre 2023