10 novembre 2018 – Corriere del Trentino

Vertenza Sait, continua lo scontro Pericolo di un dicembre «caldo»

I lavoratori del Sait sono ancora decisi a dare battaglia contro la disdetta unilaterale del contratto integrativo. L’altra sera erano poco meno di cento in assemblea. Secondo Lamberto Avanzo della Fisascat Cisl «nei prossimi giorni è in programma una serie di incontri in tutto il sistema, Sait, Coop Alto Garda e Superstore. Se ci saranno impegni bene, altrimenti sarà un dicembre di mobilitazione costante».
La prima riunione dopo i 4 giorni di sciopero è servita per «illustrare la proposta dell’azienda — riporta Vassilios Bassios della Uiltucs —, non ci vengano a dire che non la spieghiamo. Per noi si può trattare se per un anno si mantiene l’integrativo vecchio e intanto si inizia a discutere in modo costruttivo, non con la frusta». Poi parte un messaggio ai 2.300 dipendenti delle Famiglie cooperative, per ora coperti. «Se passa la logica di un integrativo tutto variabile in Sait, Alto Garda e Superstore, poi arriverà anche nelle Fc. Occorre fin da subito fare fronte comune».
Tutti sono d’accordo poi nel ritenere valida la clausola dell’integrativo disdetto che dice: finché non c’è un nuovo accordo, si applica il vecchio. Fatto che toglierebbe benzina all’accelerazione impressa dal Sait per chiudere intorno a fine anno. L’idea non è di fare ostruzionismo, «ma se non si rispetta questa clausola faremo gli azzeccagarbugli» dicono i sindacati. «Noi abbiamo fatto tutti i rilievi giuridici e siamo tranquilli — replica il direttore Sait Luca Picciarelli —. La disdetta è arrivata con un congruo preavviso. Un integrativo ha un inizio e una fine, non può proseguire all’infinito». L’azienda, rispetto ai contenuti, ribadisce: niente ritiro della disdetta. «Non possiamo proseguire così: fateci una proposta più strutturata, rispetto al semplice rifiuto. Noi i 2 milioni dell’integrativo li abbiamo già a budget».

Scarica il pdf: Sait ART 101118