Villa Bianca chiusa per ferie. La UIL chiede una verifica, anche di APAC o della Corte dei Conti, del “convenzionamento” della struttura privata con APSS. Al di là del disagio dei clienti privati della Clinica e di quello degli utenti del servizio sanitario pubblico, sono previste sospensioni del servizio o decurtazioni del finanziamento pubblico?
E’ accaduto anche quest’anno. La UIL lo aveva segnalato anche l’anno scorso ed aveva inviato all’allora neo Direttore della APSS una mail in cui chiedeva lumi sia di quella anomala chiusura totale “ferragostana” al pubblico dell’attività della struttura di “Villa Bianca”, struttura privata convenzionata appunto con il Servizio sanitario provinciale, che dell’erogazione del relativo finanziamento pubblico di oltre due milioni di euro.
Ci chiedemmo allora e poniamo il quesito anche quest’anno, al ripetersi della chiusura, se tali stanziamenti saranno decurtati dell’importo riferibile ai giorni di chiusura o se la convenzione preveda dei tempi di interruzione di attività, sia riguardo ai ricoveri che alle prestazioni specialistiche effettuate e se tale modalità di esercizio della convenzione valga anche per le altre strutture sanitarie accreditate o/e convenzionate.
L’anno scorso Bordon interrogato assieme all’Assessore Zeni, sulla sospensione 2017 non rispose per iscritto, ma incontrato i primi di settembre ad un evento istituzionale disse che “era una situazione anomala che lui, allora da poco in Trentino, non aveva mai riscontrato nelle altre ASL venete e friulane” e che ci avrebbe fatto sapere.
Non avendo più avuto risposta né da Bordon, né da Zeni, sulla legittimità dell’operato della Clinica convenzionata Villa Bianca e sulle condizioni e agibilità di servizio previste dalla convenzione stessa, sollecitiamo ora la Corte dei Conti o l’Azienda Sanitaria o perché no, l’Agenzia Provinciale che sovraintende agli Appalti e Contratti trentini, a fornire informazione o chiarimenti in merito.
Crediamo, infatti, che la giustificazione, nel 2017 come nel 2018, di lavori di ritinteggiatura dell’ospedale o di disinfezione di reparti o sterilizzazione delle sale operatorie, non sia credibile.
Primo, perché non si hanno notizie che per operazioni di questo tipo, ordinarie, si siano chiuse totalmente strutture complesse convenzionate; secondo, perché il costoso convenzionamento di strutture private al servizio sanitario pubblico dovrebbe essere effettuato proprio di rinforzo agli ospedali pubblici e soprattutto proprio per quei periodi di tempo e per quelle funzioni che vengono a ridursi ed affievolirsi nel periodo di ferie estive del personale sanitario, pubblico e privato, e di affluenza sul territorio trentino di turisti ed escursionisti, che bilanciano la potenziale assenza di qualche residente che si sposta fuori provincia.
Certi comunque della legittimità dell’operato della clinica privata convenzionata con L’Azienda Sanitaria, rimaniamo in attesa del chiarimento istituzionale circa condizioni contrattuali ed economiche previste per “sospensioni dell’attività specialistica ed ordinaria di sanità convenzionata pubblica” o se vogliamo per la “chiusura per ferragosto” lamentata da tanti cittadini trentini.
Trento, 17 agosto 2018
Walter Alotti
Segretario Generale UIL del Trentino
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