20 maggio 2022 – Corriere del Trentino

«Visite, attese troppo lunghe stop agli appuntamenti privati»

Interrompere le visite specialistiche «intramoenia» (ossia quelle erogate dai medici al di fuori dei loro orari di lavoro usando gli ambulatori pubblici a fronte del pagamento di una tariffa) «almeno fino al ripristino dei tempi di attesa previsti per i codici Rao più urgenti». Di fronte all’allungamento, anche in Trentino, dei tempi di attesa per le visite sanitarie specialistiche, il segretario generale della Uil Walter Alotti lancia alcune richieste precise «compatibilmente con la situazione Covid».
«Non è possibile — sottolinea Alotti — dover attendere per visite relative a tante, troppe discipline mediche specialistiche, magari con codice Rao urgente, fino a 5 o 6 mesi per le prestazioni in convenzione e ottenerle invece, a pagamento, nel giro di una settimana». Non solo: «L’endemica emergenza Covid, la cronica mancanza di medici e specialisti, la fragilità della rete della medicina territoriale (ex medici di famiglia o condotti) — prosegue il segretario generale — l’affollamento conseguente dei pronto soccorso sul territorio sono “cose note” e si comprende una naturale difficoltà nell’espletare il servizio sanitario pubblico in Trentino». Ma in emergenza «si deve operare con pragmatismo e realismo». Quindi sospendendo le visite intramoenia. Ma anche «allargando la fascia d’apertura giornaliera degli ambulatori o fino al sabato sera, per lo meno per i casi Rao più urgenti o per le discipline specialistiche dove maggiore è il ritardo nella fissazione degli appuntamenti in regime pubblico, istituzionale, non in libera professione».

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