21 marzo 2017 – Trentino

I sindacati: ex consiglieri irresponsabili

Recuperi fermi in attesa della Consulta. Widmann e Ossanna: «Difendiamo la legge, ma ora dobbiamo aspettare»

Sui vitalizi degli ex consiglieri regionali la tensione torna alta dopo l’ordinanza con cui il giudice ha rinviato alla Corte Costituzionale la riforma del 2014, sollevando dubbi sulla retroattività della legge e sull’obbligo di restituire degli anticipi d’oro ricevuti nel 2012. I sindacati accusano gli ex consiglieri che stanno dando battaglia in tribunale: «Dimostrano scarso rispetto per la comunità, soprattutto quella più debole».

«Come ufficio di presidenza del consiglio regionale abbiamo deciso di difendere le leggi del 2014 davanti alla Consulta, ci siamo costituiti insieme alla giunta», annuncia il presidente del consiglio Thomas Widmann. Intanto però tutta la procedura di recupero di parte dei vitalizi resta ferma: «Non può essere altrimenti, con una causa pendente chi si assume la responsabilità di firmare atti per il recupero forzoso? Il denaro comunque non sparisce. È congelato nelle quote del Fondo family». Anche il vicepresidente Lorenzo Ossanna (Patt), allarga le braccia: «Non ci resta che aspettare. La speranza è che la riforma rimanga in piedi, sarebbe un messaggio importante per la politica». La sentenza della Corte Costituzionale potrebbe arrivare nel 2018, e alla vigilia delle elezioni provinciali potrebbe diventare una «bomba politica». «Con la legge del 2014 noi siamo intervenuti. Se i giudici la annulleranno, non ci resterà che adeguarci», ammette Ossanna. Quanto alla riscossione forzata, conferma: «Dobbiamo aspettare che si pronunci la Consulta, a questo punto ancora di più».

I sindacati ieri hanno usato toni duri nei confronti degli ex. «Indigna l’ostinazione con la quale la maggioranza degli ex consiglieri regionali difendono i loro privilegi», commentano i segretari di Cgil, Cisl e Uil Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti. «Pur nel massimo rispetto del pronunciamento che verrà assunto dalla Suprema Corte sulla questione di costituzionalità della legge del 2014, siamo di fronte ad un’assoluta mancanza di senso di responsabilità verso la nostra comunità, e in particolare per quella parte più debole». I sindacati condannano l’atteggiamento degli ex che si sono opposti alla restituzione parziale dei vitalizi. «Siamo consapevoli che impugnare la legge è assolutamente legittimo ammettono i tre segretari quello che manca in questa storia è ragionevolezza e opportunità. E’ legittimo, ma inopportuno, difendere in ogni modo un privilegio che stride con la realtà in cui vivono la maggioranza delle persone, anche in Trentino. Ed è ancora più inopportuno che questa scelta venga da chi si è speso nelle istituzioni e in politica anche contribuendo a far crescere la nostra Autonomia. Non si dimentichi che la riforma del 2014 non ha azzerato ma solo ridotto i vitalizi pregressi. Non sono certamente queste prese di posizione ad accorciare la distanza tra cittadini e classe politica. Così come non aiuta l’assordante silenzio dell’attuale classe dirigente». Ianeselli, Pomini e Alotti stigmatizzano anche la posizione “prudente” assunta dalla Regione che di fronte ai numerosi contenzioni aperti ha preferito rinunciare alla riscossione forzosa.

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