L’Adige – Lunedì 22 Gennaio 2025
Alta tensione alla Brt: magazzino bloccato e lavoratori divisi
Premio di produzione e assunzioni a tempo indeterminato al centro della vertenza
TRASPORTI
«L’azienda ha deciso di non sottoscrivere alcun accordo visto l’atteggiamento di alcuni lavoratori. Un peccato perché l’azienda si era impegnata ad erogare il premio di produzione, a stabilizzare lavoratori occupati da oltre 12 mesi con un contratto a tempo determinato e a pagare il turno completo di 8 ore nonostante il mancato lavoro di metà turno a causa della protesta». Nelle parole di **Nicola Petrolli** (segretario generale della **Uil Trasporti**) c’è molta amarezza al termine di una giornata frenetica e di alta tensione alla **Brt Bartolini**, con i lavoratori spaccati: da un lato quelli dei sindacati di base, dall’altro gli iscritti alle federazioni di **Cgil, Cisl e Uil**.
Non ha portato a un risultato positivo nemmeno l’incontro con un manager della **Randstad** (azienda che nel febbraio 2024 è subentrata alla precedente cooperativa nella gestione del magazzino), precipitatosi in fretta e furia da Bologna per cercare un accordo e chiudere così la vicenda che si trascina da mesi e per la quale, comunque, si intravedeva una via d’uscita.
Al centro logistico della **Brt Bartolini**, dove ogni giorno si smistano 40.000 pacchi da e per tutto il territorio provinciale, già lunedì pomeriggio, con l’inizio del turno delle 14, era scattata la protesta da una parte dei lavoratori che ha portato al blocco completo del magazzino. Una decisione non condivisa da tutti i circa 200 dipendenti (**130 a tempo indeterminato, i rimanenti con un contratto a scadenza**) della Randstad, ma che di fatto, proprio per l’organizzazione della lavorazione della merce con il carico e scarico, ha portato allo stop totale dell’attività.
Il blocco del magazzino è proseguito anche nella mattinata di ieri, quando la **Uil Trasporti** aveva deciso di inscenare una protesta con i propri iscritti all’ingresso della Randstad. A spiegare le ragioni dell’azione ci hanno pensato **Nicola Petrolli** con il segretario generale aggiunto **Franco Cerbaro**: «La manifestazione è partita perché l’azienda non ha fatto chiarezza sul soggetto e sui tempi dell’erogazione, oltre che sull’ammontare del premio di produzione distribuito in altri centri logistici in Italia con importi diversi. Chi ha protestato avrà le sue ragioni per farlo, ma da parte nostra – affermano i due sindacalisti della **Uil Trasporti** – visto che siamo ancora in trattativa, aspettavamo una risposta cercando così di evitare il blocco completo di tutto il magazzino».
Aspettiamo che **Bartolini** o **Randstad** ci diano delle risposte: i lavoratori vorrebbero che i colleghi che sono qua da un anno, un anno e mezzo venissero confermati con un contratto a tempo indeterminato. Il blocco, ripetiamo, non è partito da noi perché avevamo in corso una trattativa con Randstad».
Proposta rifiutata
Ma lo stop dell’attività già da lunedì pomeriggio ha impresso un’accelerazione alla vertenza. E il manager arrivato da Bologna ha presentato una proposta così sintetizzata da **Nicola Petrolli**: regolarizzazione dei contratti a tempo determinato oltre l’anno, premio di produzione di **1640 euro** (**200 in più rispetto a quanto previsto in precedenza**) e pagamento dell’intero turno di lavoro se l’attività fosse ripresa subito.
«Niente da fare e non per nostra volontà, ma di chi ha deciso di continuare con la protesta: tutto resta ancora bloccato e non sappiamo ancora per quanto tempo. Peccato perché le condizioni per chiudere l’accordo c’erano» conclude il segretario generale della **Uil Trasporti**.
Scarica il pdf: ADIGE ART trasporti 220125
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