10 ottobre 2017 – Corriere del Trentino
Aquafil-Arco,
stato di agitazione
Assemblee al voto Rapporti sindacali e «premio» nel mirino
Acque agitate in Aquafil Arco, il quartier generale della multinazionale di Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento. Da ieri mattina è iniziata una serie di assemblee con i lavoratori — sei in tutto — per discutere di alcune partite aperte con l’azienda, ma soprattutto con l’apertura dello stato di agitazione all’ordine del giorno. La votazione si concluderà solo il 18 ottobre, momento in cui si riuscirà a capire se i dipendenti hanno o meno intenzione di aprire le ostilità con la proprietà.
Gli incontri con i dipendenti vengono tenuti unitariamente da Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec e Usb. Per ora i sindacati rimangono coperti, in modo da mantenere il più sereno possibile il clima, in particolare nel corso della decina di giorni di votazione.
All’ordine del giorno il primo punto prevede l’illustrazione «dello stato della trattativa sul rinnovo del premio di risultato». Al secondo punto «i rapporti sindacali», vale a dire i rapporti fra Rsu (rappresentanza sindacale unitaria), Ooss (organizzazioni sindacali) e azienda. Al terzo punto la votazione sull’apertura dello stato di agitazione.
Accanto alla discussione sul contratto integrativo aziendale il rinnovo degli accordi del 2013, in questa fase l’attenzione si focalizza sulla quotazione in Piazza Affari del gruppo Aquafil, che è prevista nel mese di novembre. Il gruppo sarà quotato direttamente nel segmento «star». In consiglio, accanto al patron Bonazzi, siederà anche Francesco Profumo, l’ex ministro, presidente di Compagnia Sanpaolo ed Fbk.
A fine luglio si è tenuta l’assemblea dei soci della spac Space 3, che ha votato il progetto di fusione con Aquafil. L’accordo prevede l’acquisizione attraverso Space3 del 24% del capitale della società trentina, per 108 milioni, e poi la fusione, sulla base di una valutazione di 450 milioni di euro del 100% del capitale di Aquafil e una valorizzazione dell’azione Space3 pari a 10 euro.
Dopo l’accordo, Aquafin holding avrà il 59,3% del capitale sociale, mantenendo la maggioranza. In Borsa il flottante sarà di circa il 37% mentre l’operazione permetterà ad Aquafil di beneficiare di nuove risorse fino a 45 milioni, per la crescita e l’innovazione.
Scarica il pdf: Aquafil ART 101017
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