09 novembre 2018 – Trentino
Biogenitorialità, tavolo di lavoro trentino.
Promosso dal M5s per cambiare il disegno di legge Pillon, contro il quale domani c’è la protesta nazionale
Il disegno di legge Pillon divide, parecchio. Una prospettiva che per alcuni rischia di scardinare il diritto di famiglia per come lo conosciamo e per questo domani in tutta Italia (Trento compresa) sono organizzate delle manifestazioni. E c’è chi prende lo spunto da queste novità per avviare un tavolo tecnico sulla biogenitorialità. Anche questo partirà domani e lo fa su iniziativa del Movimento 5 Stelle trentino che al confronto ha invitato operatori del settore, avvocati matrimonialisti e anche cittadini. A spiegare la ratio di questa iniziativa è Andrea Maschio, consigliere comunale del M5s. «Il disegno di legge Pillon è già stato depositato ed è in discussione, noi commenta ci siamo messi in gioco per poter partecipare con un’attività di studio e di analisi anche per sottolineare le criticità e poter proporre, con questo tavolo tecnico, eventuali emendamenti. Siamo stati più sensibili all’argomento, da tre anni che stiamo lavorando su questo e a livello comunale abbiamo istituito il registro di bigenitorialità su nostra proposta». Dunque un momento di studio e di confronto per arrivare ad una struttura organica da portare all’attenzione del parlamento. Ma domani sarà anche il giorno delle manifestazioni che sono state indette contro il disegno legge Pillon. L’appuntamento per chi vuol fa sentire la sua voce contro, è alle 15 in largo Carducci ed è stato indetto dal Collettivo transfemminista queer Trento e Non una di meno Trento con la rete dei Centri anti-violenza. Hanno già dato la loro adesioni alcune realtà locali. Come ha fatto Leu che vede, in questo caso, la partecipazione attiva come una «ferma risposta a questo disegno di cui il decreto Pillon ne è un architrave importante». Ci saranno poi Cgil, Uil e Auser «per chiedere il ritiro del disegno di legge, insieme agli altri tre disegni di legge sulla stessa materia attualmente in discussione al Senato, che rischiano di trasformare la separazione e l’affido dei figli minori in un campo di battaglia permanente». «Come abbiamo più volte denunciato dichiarano la Cgil e Uil si tratta di un ddl maschilista e classista, che vuole riformare il diritto di famiglia sovvertendone alcuni principi cardine che tutelano donne e figli. Vuole riportare le donne indietro di cinquant’anni anni, non mette al centro il benessere dei bambini.
Scarica il pdf: Pillon ART 091118
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