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Sindacati: «Si torni a investire sul welfare» Simoni: «Valorizzare il mondo dei giovani»

Il T – 27 dicembre 2022 (altro…)

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«Hydro Dolomiti Energia divenga pubblica»

Il T – 27 dicembre 2022 (altro…)

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Turismo, Uil: «No al fondo per gli alberghi dismessi»

Trentino – 27 dicembre 2022 (altro…)

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Infermieri nelle Rsa, “bocciate” le direttive

l’Adige – 27 dicembre 2022 (altro…)

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09 Gen
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Dolomiti Energia: la UIL preoccupata per la cessione del 40% in mano a Fondo Macquarie, si apra all’azionariato popolare trentino o si adotti il modello Alperia. La giunta Fugatti non segua le orme di quanto fatto dai trentini per Mediocredito.

Dolomiti Energia: la UIL preoccupata per la cessione del 40% in mano a Fondo Macquarie, si apra all’azionariato popolare trentino o si adotti il modello Alperia. La giunta Fugatti non segua le orme di quanto fatto dai trentini per Mediocredito.

Comunicato stampa UIL del Trentino del 26 dicembre 2022

La Uil esprime grande preoccupazione per la annunciata cessione da parte del Fondo Macquarie del suo 40% di quote di HDE, la società “principe”, a maggioranza pubblica, della società energetica idroelettrica trentina.

Certo la situazione attuale societaria, con un CdA “raffazzonato”, un management in scadenza, soci pubblici che chiedono anticipi di riserve finanziarie passate e magari dividendi futuri, contenziosi con  l’Antitrust, un mercato dei prezzi energetici ancora in subbuglio e altalenante, l’incerta scadenza delle concessioni  e un importante presenza di soci privati, non aiutano la Giunta Fugatti a scegliere la strada giusta per riposizionare e rafforzare la nostra più importante multiutility.

Quella che è certa è la necessità di un’indirizzo strategico sociale diverso dal mero perseguimento di dividendi per gli azionisti privati e pure pubblici (i bilanci dei comuni non possono dipendere dai dividendi fatti sulla pelle di imprese e famiglie trentine), magari guardando al modello pubblico totale sudtirolese di Alperia  o, proposta che la UIL avanza da tempo, aprendo all’azionariato popolare trentino, puntando ad una vera public company. Molto minore sarebbe a quel punto il costo di acquisto di solo una quota di Macquarie.

Questa “nuova” HDE dovrebbe mirare alla costruzione di un sistema energetico più forte e diversificato, capace di smarcare una comunità autonoma come la nostra dalla dipendenza delle energie fossili e dai fornitori esterni delle nostre imprese e famiglie. Già oggi in Provincia di Trento si produce più energia di quella che si consuma, e da fonti pulite (oro bianco); è paradossale che la si svendi, cosa accaduta nella recente crisi energetica, ai concorrenti esterni per poi ricomprarla a caro prezzo.

Siamo convinti si renderebbe un vantaggio competitivo forte alle nostre imprese e famiglie grazie ad energia idroelettrica prodotta in casa a basso prezzo ed investendo anche nelle energie alternative. Il rinnovamento consentirebbe un ridimensionamento dell’indebitamento, una strategia del debito esclusivamente orientata agli investimenti migliorativi, un riposizionamento territoriale e delle alleanze con le altre Multiservizi e appunto avviare un ripensamento della politica di azione e governo di una delle aziende bandiera del nostro territorio. Evitando che, come Mediocredito nel settore del credito, esca anch’essa sostanzialmente dal nostro ambito locale, divorata in un sol boccone da altri investitori internazionali o concorrenti nazionali. Walter Alotti

Segretario Generale

UIL Trentino

Walter Alotti

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09 Gen
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Regalo di Natale della PAT al personale delle RSA Trentine? Taglio personale infermieristico – Ennesimo sfregio a lavoratrici e lavoratori essenziali

Regalo di Natale della PAT al personale delle RSA Trentine? Taglio personale infermieristico – Ennesimo sfregio a lavoratrici e lavoratori essenziali

La UIL FPL Enti Locali esprime sconcerto per il contenuto delle “Direttive RSA 2023” approvate dalla Giunta Provinciale, pochi giorni prima di Natale.

Sono anni che come UIL FPL EE.LL. richiediamo di attivare un tavolo tecnico fra parti interessate, che abbia il fine ultimo di trovare soluzioni possibili e, soprattutto condivise, che affronti la necessità di risposte strutturali all’emergenza di mancato reperimento, sia nel breve che nel lungo periodo, di questi professionisti della cura.

La risposta? L’Assessorato decide di “efficientare”, nella chiarezza, tagliare i numeri di figure essenziali all’interno delle direttive, per giustificare l’incapacità politica di trovare una soluzione strutturale alla carenza di personale infermieristico.

Non è accettabile, però, che la giunta provinciale risolva questa grave carenza con la riduzione matematica del parametro anziché trovare soluzioni assieme alle parti sociali, come se le persone coinvolte in RSA, a partire dai lavoratori per arrivare ai residenti, fossero numeri, macchine, oggetti inanimati.

Ribadiamo, nonostante la giunta continui ad ignorare le nostre richieste, la necessità di dialogare con le organizzazioni sindacali rappresentative, lo hanno scordato, del personale che quotidianamente, con tutte le proprie forze si prende cura delle persone affidate: infermieri costretti a turni massacranti ed OSS che vedono di giorno in giorno aumentare i carichi di lavoro.

Sotto l’albero di Natale, queste direttive, rappresentano l’ennesimo schiaffo al personale delle RSA, e la UIL FPL Enti locali in costanza di disponibilità, richiama alla necessità di confronto, in caso contrario l’unica via sarà la mobilitazione di tutto il personale.

 

Per la Segreteria Provinciale

UIL FPL EE.LL.

Elena Aichner

Scarica il pdf: 2022_12_26_Regalo di Natale della PAT al personale delle RSA Trentine

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09 Gen
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EMERGENZA RISCALDAMENTO: COME PREVISTO DALLA UIL DILAZIONE PER GLI INQUILINI ITEA, RESTA IL PROBLEMA PER QUELLI DEL PRIVATO!

 

EMERGENZA RISCALDAMENTO: COME PREVISTO DALLA UIL DILAZIONE PER GLI INQUILINI ITEA, RESTA IL PROBLEMA PER QUELLI DEL PRIVATO!

 

Come previsto dalla UIL, rispetto al problema delle bollette stratosferiche del riscaldamento per gli inquilini dei condomìni con impianti centralizzati, esso è sostanzialmente rientrato per gli assegnatari degli alloggi ITEA mentre rimane aperto per gli inquilini degli appartamenti affittati nel settore privato. Infatti, se in ITEA la società può anticipare agli amministratori i pagamenti con le società energetiche e rateizzare il pagamento all’inquilino che intanto non riesce a pagarle integralmente, nel privato  l’onere ricade sul proprietario, che pur andando a rivalsa dell’inquilino stesso, deve pagare e procede quindi allo sfratto per morosità, procedimento lungo e complesso, ma certo assai preoccupante dell’inquilino moroso.

Un analogo piano di rateizzazione dilatatorio delle spese condominiali rimaste bloccate in ITEA per 4/5 anni fu impostato e realizzato nello scorso decennio e lì, si badi bene, per meri problemi di software e gestione contabile dell’Istituto, risolti solo dopo qualche anno.

ITEA ha anche sospeso gli adeguamenti periodici  dei canoni all’inflazione e questo è un altro passo nel senso della ragionevolezza auspicato dai rappresentanti degli inquilini e dei sindacati confederali che dall’autunno scorso sollecitavano la Provincia e  la SpA ITEA ad intervenire,

L’intervento di 180€ della Provincia “a pioggia”, di imminente erogazione non risolverà invece il problema delle famiglie in affitto nel settore privato e proprio per questo inquilini e  sindacati chiedevena misure specifiche utilizzando i data base già in possesso della Pat per le famiglie in affitto da privati allargando il numero dei beneficiari del “contributo per l’affitto” (attualmente fino a circa  250€ al mese)  alzando la soglia Icef prevista per averne diritto e almeno raddoppiare l’importo minimo del contributo già in essere per il periodo dall’ ottobre ’22 al maggio ’23, sperando poi nella normalizzazione della situazione.  L’operazione aveva un costo aggiuntivo per la Pat di circa 5/6 milioni complessivamente per le famiglie che ne avrebbero eventualmente beneficiarne; in manovra di bilancio se ne è aggiunto solo uno, di milione di euro, e quindi sarà difficile trovare soluzioni adeguate al problema. .

Rimane assolutamente necessario istituire a livello provinciale un “Fondo per la morosità incolpevole”, il fenomeno di questi mesi, già in essere in tante Regioni italiane, ma ancora una volta non ritenuto degno di istituzione da parte della Giunta Fugatti, con grave danno agli inquilini, ma anche, soprattutto ai piccoli proprietari privati, che fanno conto sull’affitto di un appartamento e sul pagamento del loro canone. Diventa maggiore la possibilità che preferiscano tenerlo “sfitto”, aumentando ancora di più il fabbisogno di alloggi in affitto.

Trento, 23 dicembre 2022

Walter Alotti

Segretario Generale

UIL del TRENTINO

 

Scarica il pdf: bollette 23122022

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09 Gen
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Nuovi contratti part-time per la sanità: 400 posti

Trentino, Corriere del Trentino – 23 dicembre 2022 (altro…)

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09 Gen
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A seguito dell’intervento delle parti sociali, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha prima sbloccato la graduatoria dei part time e poi ha messo sul tavolo altri 400 spazi,  dando risposte anche le strutture periferiche. “E’ un primo passo importante e una risposta di breve periodo fondamentale per tutto il personale”.

A seguito dell’intervento delle parti sociali, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha prima sbloccato la graduatoria dei part time e poi ha messo sul tavolo altri 400 spazi,  dando risposte anche le strutture periferiche. “E’ un primo passo importante e una risposta di breve periodo fondamentale per tutto il personale”.

TRENTO. “E’ un primo passo importante e una risposta di breve periodo fondamentale per tutto il personale”. Queste le parole di Cisl Fp Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp, Varagone Giuseppe Uil Fpl Sanità, Paolo Panebianco Fenalt , Cesare Hoffer Nursing Up, Una particolare menzione  al proficuo incontro tra i vertici aziendali presenti la tavolo , Dott. Ferro Antonio , Dott.ssa Tomasi Rossella , Dott. Paolo Barelli e Dott. Luca Gherardini. A seguito dell’intervento delle parti sociali, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha prima sbloccato la graduatoria dei part time e poi ha messo sul tavolo altri 400 spazi,  dando risposte anche le strutture periferiche . “E’ necessario aprire un tavolo di confronto per trovare una soluzione di lungo periodo e strutturale”.
Negli scorsi giorni le parti avevano  evidenziato un forte ritardo nelle assegnazioni dei part time, così come una proposta di revisione dell’accordo del 2009 ritenuta però peggiorativa dai sindacati. “Abbiamo chiesto di procedere secondo il vecchio accordo ancora in vigore. Non potevamo prendere in considerazione di valutare e di analizzare un piano in così poco tempo e al ribasso rispetto alle norme attuali”.
Sono tre le tipologie di part time che possono essere oggi richieste all’Apss. Il 20% è di tipo “definitivo”, poi ci sono due di carattere “temporaneo”, entrambe possono essere chieste per 12 mesi, rinnovabili, e le domande vengono presentate ogni anno entro aprile. L’Azienda poi valuta le richieste e verso inizio dicembre confeziona la graduatoria che poi entra in vigore dal successivo 1 gennaio.
Dopo una serrata trattativa l’Apss ha dato semaforo verde alle graduatorie e ha trovato la forza per prevedere altri 400  part time. “Un buon risultato frutto di grandi sforzi e una battaglia costruttiva che abbiamo portato avanti in queste settimane. Siamo soddisfatti ma si tratta di una risposta parziale. L’auspicio è quello di poter pianificare un intervento strutturale, anche a revisione di un accordo sottoscritto nel 2009”, concludono  i 4 segretari.  iIl Direttore Generale dell’Apss Dott . Ferro“ in grande risultato che fa una risposta importante a molti lavoratori dell’apss , auspico che questo primo risultato sia di buono auspicio per iniziare una nuova strada di forte collaborazione tra tra Apss e OO.SS “

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22 Dic
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Loppio-Busa, i sindacati chiedono più tutele

Corriere del Trentino, Il T – 22 dicembre 2022 (altro…)

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