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INDENNITÀ UNA TANTUM 150 EURO
PAGAMENTO AUTOMATICO:
- lavoratori dipendenti su retribuzione, se imponibile previdenziale non supera 1.538 euro;
pensionati su cedolino.
PAGAMENTO AUTOMATICO CON REDDITO 2021 INFERIORE A 20.000 EURO:
- pensionati su cedolino pensione a novembre 2022;
- per i lavoratori domestici, già destinatari del bonus pari a 200 euro, il pagamento a
novembre 2022; - per chi nel mese di novembre è titolare di naspi, discoll, mobilità in deroga, disoccupazione agricola;
- percettori indennità covid 19, i lavoratori autonomi occasionale incaricati alle vendite a domicilio e già percettori del bonus 200 euro il pagamento avverrà nel mese di febbraio 2023;
- per chi percepisce il Reddito di Cittadinanza il pagamento avviene a novembre 2022 previo controllo disposto ad altro titolo.
PAGAMENTO PREVIA DOMANDA CON REDDITO 2021 INFERIORE A 20.000 EURO:
- LAVORATORI STAGIONALI, TEMPO DETERMINATO E INTERMITENTI CHE NON PERCEPISCONO NASPI E SONO DISOCCUPATI:
- nel 2021 devono avere almeno 50 giornate di lavoro effettivo.
- COLLABORATORI COORDINATI E CONTINUATIVI, DOTTORANDI E ASSEGNISTI DI RICERCA:
- avere un contratto attivo alla data del 18 maggio 2022;
- non essere titolari – alla medesima data del 18 maggio 2022 – di trattamenti pensionistici /assistenziali.
- LAVORATORI ISCRITTI AL FONDO PENSIONI LAVORATORI DELLO SPETTACOLO:
- Avere accreditati nel 2021 almeno 50 contributi giornalieri versati nel Fondo.
Le domande devono essere presentate entro il 31 gennaio 2023.
Il pagamento avverrà nel mese di febbraio 2023 dopo i controlli inps
Per fissare un appuntamento contattare il Patronato ITAL UIL chiamando il 0461/376180 o il 0461/376111
Scarica il pdf: bonus150

Alto Garda. Preoccupazione per i riflessi della crisi su aziende e famiglie. Oggi l’incontro di Cgil Cisl Uil con la comunità di valle: l’avvio della cassa integrazione mette in difficoltà i redditi delle famiglie. La Provincia aumenti l’integrazione per chi è in sospensione e si concentri sui più bisognosi. Serve una politica energetica provinciale
I riflessi della crisi su aziende e famiglie sono stati al centro di un confronto oggi tra la comunità di Valle Alto Garda e Ledro e Cgil, Cisl, Uil. All’incontro hanno partecipato il presidente Claudio Mimiola, alcuni assessori e sindaci del territorio e i tre segretari provinciali, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Forte la preoccupazione per l’attivazione della cassa integrazione nelle maggiori aziende cartarie e chimiche del Basso Sarca e per le conseguenze che questo comporta sulla tenuta dei redditi delle famiglie già messe in forte difficoltà all’impennata dei prezzi.
L’aumento dei costi energetici, ma soprattutto delle materie prime e il rallentamento dell’economia internazionale mette in crisi anche le aziende trentine che hanno ridotto o sospeso la produzione. In questo quadro, hanno detto i sindacati, serve agire su un duplice fronte. Da una parte mettere in sicurezza la capacità di spesa delle famiglie. “La cassa integrazione riduce anche della metà lo stipendio medio mensile – hanno fatto notare i sindacati -. Per questa ragione abbiamo chiesto alla Provincia di aumentare l’integrazione di 1,5 euro e di ridurre la soglia minima di 300 giornate per usufruire del sostegno provinciale, così da ampliare la platea e venire incontro alle lavoratrici e ai lavoratori”.
Dall’altra servono misure per sostenere le imprese. “E’ ora di mettere in campo una politica industriale che sostenga le aziende ad investire per innovare e per posizionarsi anche su mercati nuovi. La crisi non sarà di breve durata e in questa situazione di incertezza bisogna mettere le basi per guardare al prossimo futuro”.
Preoccupa anche l’effetto che le nuove regole sul 110% avranno sull’edilizia. “E’ importante che anche la Comunità di Valle si faccia soggetto attivo per sollecitare la Provincia con interventi che spingano imprese e famiglie ad rinnovare il patrimonio edilizio in chiave sostenibile e ad investire su fonti energetiche rinnovabili. Questo sosterrebbe il comparto delle costruzioni e nello stesso tempo spingerebbe la transizione verde del nostro territorio”.
Infine il tema spinoso dei sostegni alle famiglie trentine sulla casa (“serve che in Itea entrino anche i sindaci” hanno ribadito i sindacati) e contro il caro bollette. A questo proposito Cgil Cisl Uil hanno ribadito l’opportunità di adottare in Trentino criteri analoghi a quelli nazionali, cioè basati sull’Isee, per mettere in campo misure più eque, che aiutino prioritariamente chi ha più bisogno. “Il Governo Meloni sta andando in questa direzione per abbattere i costi delle bollette. Ci auguriamo che la Giunta provinciale ne prenda atto e riveda il proprio intervento”.
Trento, 24 novembre 2023

Casa. I provvedimenti spot non bastano. Si mettano a disposizione più alloggi. I sindacati contro l’immobilismo della Giunta e la lentezza di Itea. “Mille appartamenti pubblici vuoti sono inaccettabili mentre le famiglie finiscono sotto sfratto. Si alzi l’integrazione al canone d’affitto e si aumenti l’Imis per chi tiene gli alloggi sfitti”
“Sulla casa servono interventi strutturali, che vadano oltre i provvedimenti tampone sulle bollette, pur apprezzabili. Il tema vero è mettere a disposizione più alloggi, anche a canone sociale. Mille appartamenti Itea sfitti sono inaccettabili mentre le famiglie finiscono sotto sfratto. Comprendiamo la necessità di liberare gli appartamenti d’emergenza, ma servono nuove case e servono misure che incentivino i proprietari a immettere sul mercato appartamenti oggi vuoti”. Lo dicono Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti, per Cgil Cisl Uil.
I sindacati chiedono che si acceleri sulla messa a disposizione degli alloggi di risulta. “Pur consapevoli delle difficoltà di reperire imprese edili, bisogna trovare delle soluzioni che accelerino la messa a disposizione e predisporre un piano pluriennale di ristrutturazioni. Limitarsi alla constatazione dell’oggi è poco”.
Altro tema è quello dell’integrazione al canone. “Con i prezzi alle stelle è ora di adeguare questo strumento, allargando la platea dei beneficiari ed aumentando la misura del contributo, adeguandolo all’inflazione”.
Cgil Cisl Uil chiedono anche che si riattivi il Fondo di Housing sociale, sospeso dal 2018, per dare risposte a quanti non hanno i requisiti per l’accesso all’alloggio pubblico ma nemmeno le risorse per accedere al mercato immobiliare privato. E per la stessa ragione è necessario estendere ai comuni minori il canone concordato, che riduce l’affitto per l’inquilino dando vantaggio fiscale al proprietario.
Infine bisogna incentivare i proprietari, anche attraverso la leva fiscale, a mettere sul mercato gli appartamenti sfitti. “E’ necessario modificare la Legge provinciale sull’Imis, prevedendo una penalizzazione a carico dei proprietari che non immettono i loro immobili nel mercato, contribuendo così al caro affitti”.
Per i sindacati le strategie da mettere in campo sono più di una, come più volte segnalato, ma è mancata la volontà politica di affrontare strutturalmente la questione casa. Per questa ragione rilanciano l’urgenza di convocare l’Osservatorio sulla casa. “Le dimensioni di emergenza sociale che sta assumendo il problema impongono un’azione condivisa con attori sociali e istituzioni per trovare soluzioni alle urgenze di oggi ma pianificare gli interventi dei prossimi anni. L’assessora Segnana non può più ignorare la questione”.
