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Premio di laurea CGIL CISL UIL del Trentino. Martedì 25 ottobre dalle 15.00 alle 17.00 – Premiazione e seminario presso Palazzo Giurisprudenza via Verdi 53 Trento
PREMIO DI LAUREA CGIL, CISL E UIL DEL TRENTINO PER LE MIGLIORI TESI SUL MONDO DEL LAVORO.
DICIOTTESIMA EDIZIONE.
LE RELAZIONI INDUSTRIALI TRA CONFLITTO E CONCERTAZIONE
Martedì 25 ottobre 2022, ore 15.00-17.00
Aule A e B, Palazzo di Giurisprudenza via Verdi, 53 – Trento
Introduce e modera
Prof. Luca Nogler, Università di Trento
Saluti
Prof. Flavio Deflorian, Rettore dell’Università di Trento
Premiazione alla presenza dei segretari
Andrea Grosselli, Segretario Generale CGIL Trentino Walter Alotti, Segretario Generale UIL Trentino Michele Bezzi, Segretario Generale CISL Trentino
Keynote speech
Prof. Roberto Pedersini, Università di Milano
Le relazioni industriali tra conflitto e concertazione Ne discutono:
Prof.ssa Chiara Cristofolini, Università di Trento Prof. Giorgio Bolego, Università di Trento
Prof. Franco Fraccaroli, Università di Trento Prof.ssa Barbara Poggio, Università di Trento
Conclusioni
Prof. Riccardo Salomone, Università di Trento
Contatti
Ufficio Eventi eventi-citta@unitn.it

Emergenza carovita. “La Giunta incassa 80 milioni di nuove risorse e lascia a secco le famiglie”.
“La Giunta ha nascosto l’extra-gettito e ancora una volta ignora le difficoltà di lavoratori e pensionati”
Ottanta milioni di euro. A tanto ammonta l’extra-gettito nelle casse provinciali. Una somma non da poco che la Giunta, però, ha reso nota solo venerdì sera con un emendamento presentato in extremis alla variazione di bilancio che verrà discussa oggi pomeriggio in Consiglio provinciale. “Non sono cifre di poco conto, eppure il presidente Fugatti ha consapevolmente nascosto questi numeri quando ha presentato la variazione di bilancio in commissione consiliare e alle parti sociali.
Un fatto grave, che offende anche le migliaia di famiglie trentine che soffrono per il carovita e l’impennata delle bollette”, attaccano Cgil Cisl Uil che chiedono un atto di responsabilità a Giunta e Consiglio: “Si destini la metà di questo extra-gettito per sostenere le famiglie di pensionati e lavoratori, partendo da quelli più poveri e che l’inflazione sta mettendo in ginocchio e l’altra metà per azzerare gli aumenti tariffari previsti dai Comuni, garantendo la piena operatività dei servizi pubblici senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. In questa situazione un bonus bollette una tantum di 180 euro, per di più erogato con meccanismi iniqui, è assolutamente inutile.
Anzi rischia di essere azzerato dagli aumenti delle tariffe degli enti locali. Ed è grave che in presenza di nuove risorse non si stanzi nemmeno un euro aggiuntivo per aiutare le famiglie”, accusano i sindacati tenuti all’oscuro delle maggiori entrate.
Per Cgil Cisl Uil la giunta non ha il coraggio di fare quanto responsabilmente è stato fatto dal Governo nazionale. “L’Esecutivo Draghi ha usato l’extra-gettito per finanziare i decreti Aiuti e dunque per dare risposte, seppur parziali, alle famiglie che soffrono. Il presidente Fugatti persevera nella logica di tenersi le mani libere per allocare le risorse come meglio crede, accontentando i desiderata dei diversi gruppi d’interesse. Lo ha fatto a luglio congelando 100 milioni di euro in un fondo straordinario nella disponibilità della Giunta; lo ha fatto scegliendo alla vigilia delle elezioni di intervenire con un bonus a pioggia di 180 euro per tutti, ricchi compresi, salvo poi fare marcia indietro con una soluzione che rischia di peggiorare ancora le
cose; lo rifà adesso scegliendo in totale solitudine e in barba al consiglio provinciale come spendere le nuove risorse. Forse non si è compreso fino in fondo la gravità del momento che stiamo vivendo e che con mosse ad effetto e contentini si rischia di far esplodere il malessere sociale. Siamo pronti a confrontarci con il presidente per affrontare insieme questa fase. Se la risposta sarà ancora una volta un secco no, però, non ci resterà altra strada alla mobilitazione per tutelare gli interessi delle cittadine e dei cittadini”
Trento, 18 ottobre 2022

Si è tenuto l’incontro con i vertici dell’APSS, l’Assessore alla Salute e Politiche Sociali della PAT Segnana e le OO.SS. per la presentazione del progetto “Attrattività”.
COMUNICATO STAMPA
In data odierna si è tenuto l’incontro con i vertici dell’APSS, l’Assessore alla Salute e Politiche Sociali della PAT Segnana e le OO.SS. per la presentazione del progetto “Attrattività”.
L’obiettivo di questo progetto è di rendere più visibile l’APSS nel reclutare medici, infermieri, ostetriche, tecnici sanitari e altre figure, che attraverso una piattaforma creata da Trentino Sviluppo servirà a rendere più attrattivo il lavoro nel nostro territorio.
Dopo averci illustrato tale progetto Giuseppe Varagone Segretario della Uil Fpl Sanità e Matteo Zucco Responsabile dell’Area Medica Veterinaria e della Dirigenza Sanitaria della Uil Fpl Sanità sono intervenuti rimarcando che lo strumento da loro ideato non focalizza il vero problema attuale, ovvero l’emorragia del personale verso altre strutture e/o territori diversi.
Gli stessi in merito hanno voluto precisare che l’obiettivo primario è quello di rendere “attrattivo sì” il lavoro in azienda, ma si devono immediatamente creare le condizioni per trattenere il personale in essere riconoscendo loro il giusto compenso economico e il giusto riposo psico-fisico, soprattutto dopo questo lungo periodo di emergenza sanitaria che ha messo a dura prova non solo fisicamente, ma anche psicologicamente il personale citato.
La Uil Fpl Sanità del Trentino è da sempre impegnata a raccogliere direttamente sui luoghi di lavoro il malcontento di questi professionisti, ormai saturi e demotivati per i continui rientri in servizio, ferie e aspettative spesso negate e nello stesso tempo meno retribuiti rispetto ad altre realtà vicine.
La Uil Fpl Sanità del Trentino per l’ennesima volta ha espresso la richiesta di sburocratizzazione delle assunzioni, liberalizzazione delle quote del part-time e una maggiore valorizzazione attraverso lo sviluppo e crescita professionale, in maniera tale da rendere più “ATTRATTIVO” il lavoro in tutto l’ambito dell’Apss.
Questa organizzazione sindacale è dell’idea che un dipendente soddisfatto professionalmente e contento del proprio lavoro possa portare solo ancor più benefici in termini di qualità e professionalità.
Giuseppe Varagone
Segretario della UIL FPL Sanità del Trentino
Matteo Zocco
Responsabile dell’Area Medica Veterinaria e della Dirigenza Sanitaria della Uil Fpl Sanità
Scarica il pdf: 17.10.2022 Comunicato stampa

In Trentino inflazione al 10,4%. “Il bonus da 180 euro è acqua fresca”. Cgil Cisl Uil: solo la Giunta non si accorge che siamo in piena emergenza carovita e perde tempo e risorse con scelte inefficaci e inique
Per il secondo mese consecutivo l’aumento dei prezzi in Trentino va oltre il 10% toccando quota +10,4%. Anche questa volta a trainare in alto l’inflazione sono gli incrementi di prezzo dei beni alimentari e dei prodotti energetici. “Lavoratori e pensionati hanno ben poco da tagliare per arrivare alla fine del mese. I rincari si concentrano su beni essenziali e in Trentino siamo in una vera e propria emergenza che cresce mese dopo mese. Una situazione di cui la Giunta provinciale non sembra essere cosciente viste le scelte operate anche con l’ultima variazione di bilancio in discussione da domani, che ha visto comparire come per magia all’improvviso nuove risorse che la giunta userà per bonus iniqui e inefficaci e per rassicurare gli imprenditori”. Lo dicono i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che insistono sull’inadeguatezza delle risposte messe in campo dall’esecutivo fino a questo momento. “Il bonus di 180 euro per il caro bollette è poco più che acqua – incalzano i tre sindacalisti -. E come se non bastasse la Giunta prima decide di riconoscerlo a tutte le famiglie, poi annuncia in sordina che pensa di limitarlo a chi ha un Iperf lorda fino a 40 o 50mila euro. Eppure in Piazza Dante dovrebbero sapere che l’Irpef è un indicatore impreciso per valutare i redditi delle famiglie. Non comprendiamo l’ostinazione a non ricorrere all’Isee”.
Cgil Cisl Uil ne fanno una questione di metodo e di merito. Nel merito i 180 euro sono evidentemente briciole per chi deve sostenere aumenti del costo di luce e gas che arrivano a 2.500 euro l’anno a cui si aggiunge l’aumento dei prezzi per i beni alimentari e un molto probabile rincaro dei servizi, compresi quelli pubblici. “Quaranta milioni di euro sono una cifra troppo bassa per sostenere le famiglie in difficoltà. Servono maggiori risorse e serve spenderle in maniera più efficace con provvedimenti che tagliano fuori chi ha più bisogno. La giunta altoatesina è pronta a mettere sul tavolo 230 milioni di euro di aiuti. E vincola i sostegni alle famiglie all’Isee”.
Il tema del carovita si allaccia a filo doppio anche con la questione retribuzione. “Il consiglio regionale è stato solerte a varare gli adeguamenti economici per gli stipendi dei sindaci poche settimane fa, così come poco più di un anno fa, ha costruito un meccanismo che aggancia le indennità dei consiglieri all’inflazione regionale e che porterà nelle loro tasche aumenti del 10%. Il tutto mentre non si muove un dito per incentivare la contrattazione vincolando i contributi alle imprese al rispetto dei contratti e non si mettono in atto misure strutturali per adeguare i trattamenti sociali al reale costo della vita come succede per analoghe prestazioni statali”.
I sindacati ribadiscono la necessità di trovare soluzioni concertate per affrontare lo spettro della stagflazione. “Stiamo entrando in una fase difficile per tante famiglie in Trentino. L’economia rallenta e si rischia la recessione con la diminuzione di posti di lavoro e retribuzioni mentre i prezzi continuano a crescere erodendo il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati. Per affrontare questa situazione così complessa vanno sfruttate tutte le potestà dell’Autonomia speciale. Chiediamo finalmente che anche piazza Dante riconosca questa necessità cercando finalmente di trovare soluzioni comuni grazie ad un confronto serrato tra sindacati, associazioni datoriali, enti locali e la Provincia autonoma anche in vista della predisposizione della ormai prossima legge di stabilità”.
Trento 17 ottobre 2022

Bonus bollette. Si rischia l’ennesima beffa per le famiglie. Cgil Cisl Uil: vincolare i 180 euro alle dichiarazione dei redditi fino a 40mila euro lascia fuori gran parte del ceto medio di lavoratori dipendenti che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo
“Di male in peggio. Sul bonus bollette la Giunta provinciale non riesce proprio ad evitare una misura iniqua. Ci vuole non poca perseveranza”. Lo dicono i segretari di Cgil Cisl Uil commentando le parole del presidente Fugatti che al termine della riunione di giunta ha annunciato l’ipotesi di riconoscere i 180 euro a quanti dichiarano un reddito lordo compreso tra i 40 e i 50mila euro. “Se l’intento era quello di dare seguito alle critiche per un provvedimento concepito come contributo a pioggia per tutti, dunque iniquo, sicuramente l’ipotesi annunciata oggi non risolve alcunché in termini di equità e sostegno alle famiglie del ceto medio”, fanno notare Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Il meccanismo si baserebbe infatti sulla dichiarazione dei redditi che, come noto, non garantisce l’equità ed è per questo che negli anni si è stabilito in Trentino e nel resto d’Italia di usare meccanismi come Isee e Icef che tengono conto di più indicatori di reddito e patrimonio. La giunta però cerca sempre scorciatoie. “In questo modo verranno escluse moltissime famiglie del ceto medio di lavoratori dipendenti con redditi lordi di 40mila euro e che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo, mentre tanti liberi professionisti, imprenditori, esercenti e agricoltori che dichiarano redditi bassissimi potranno ricevere il bonus anche se hanno ingenti patrimoni e redditi reali più alti della media. Altro che sostegno. Questa è una presa in giro, per di più in un momento di grave difficoltà per le famiglie”.
E’ la cosa è ancora più grave se si tiene conto del fatto che questa misura sarà solo la prima di una serie di interventi che verranno messi in campo durante il 2023. “Interventi una tantum che se non verranno tarati in modo equo rischiano di essere totalmente inefficaci, deludendo le attese dei più”. Da qui la richiesta di adottare subito criteri equitativi per aiutare chi sta peggio. “Si guardi a quanto fatto a Bolzano dove la Giunta ha previsto interventi per 230 milioni di euro e ne distribuirà un’ampia fetta alle famiglie misurando la loro condizione economica con l’Isee. Perché in Trentino non si può fare?”, concludono.