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09 Giu
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BENE CONTRIBUTI BIM E PAT PER IL SOLARE – UIL E ADOC PERO’ RITENGONO, UN GRAVE ERRORE LASCIAR FUORI DA ACCORDI E PROTOCOLLI I RAPPRESENTANTI DI LAVORATORI, PENSIONATI E DEI CONSUMATORI.

BENE CONTRIBUTI BIM E PAT PER IL SOLARE – UIL E ADOC PERO’ RITENGONO, UN GRAVE ERRORE LASCIAR FUORI DA ACCORDI E PROTOCOLLI I RAPPRESENTANTI DI LAVORATORI, PENSIONATI E DEI CONSUMATORI.

COMUNICATO STAMPA

7/6/2022

I vertici di Associazione Artigiani, la Federazione della Cooperazione, la Provincia Autonoma e i BIM, hanno siglato un’intesa per diffondere il più possibile nuovi impianti fotovoltaici di carattere domestico ed aziendale ed erogare contributi a fondo perduto (fino a 2000 € a famiglia ) non da parte dell’ente provincia, ma dai Bacini Imbriferi Montani.

Al tavolo però mancavano i rappresentanti dei cittadini, delle famiglie, dei consumatori trentini, i soggetti fra l’altro compresi e interessatissimi al progetto di rete territoriale fra imprese, amministrazioni pubbliche e appunto cittadini, quindi consumatori, per lo sviluppo delle tanto auspicate e nominate Comunità energetiche.

Associazioni dei consumatori come Adoc ed i Patronati sindacali, da settimane sono bombardate da centinaia di telefonate di cittadini, famiglie, atterrite dalle bollette del gas e dell’elettricità fuori misura che ricevono, che hanno difficoltà e fanno fatica a districarsi nella  giugla di “bonus statali e locali” e delle  “agevolazioni fiscali” cui potrebbero accedere, oltre appunto a questo nuovo annuncio di contributi a pioggia, senza alcun parametro reddituale.

Questo dopo il comportamento di Dolomiti Energia, la multiservizi locale che ha ora dichiarato il blocco delle agevolazioni contrattuali più favorevoli alle famiglie e la difficoltà a proporre agevolazioni diverse e più flessibili da quelle previste da Arera, l’Autority dell’energia, e  questo  anche rispetto alle altre grandi aziende energetiche del nord Italia.

Bene quindi a questa nuova iniziativa di diffusione dell’autoconsumo e della produzione energetica mediante sistemi alternativi come gli impianti fotovoltaici ove possibile: nelle aziende, nelle amministrazioni pubbliche, nelle abitazioni civili fino alle case private dei cittadini, ma attenzione ad escludere proprio famiglie e cittadini consumatori, dalle intese locali, come questa dei contributi per il fotovoltaico. Bisogna evitare che gli addetti ai lavori, produttori ed installatori in primis, quelli sì presenti alla sigla dell’accordo con il Vice Presidente Tonina, facciano in qualche modo “cartello” creando una bolla dei costi e dei prezzi locali per assorbire magari, gli incentivi erogati dai BIM.  La speculazione abbiamo visto è più attenta dell’Ente pubblico e approfitta se può della congiuntura del mercato, come accaduto coi carburanti, con il carrello della spesa ed ad esempio con le agevolazioni edili al 110%. La UIL e l’Adoc continuano a chiedere quindi alla Giunta Fugatti ed al Consiglio Provinciale, dove questi provvedimenti comunque verranno esaminati, l’inserimento, la partecipazione delle rappresentanze delle famiglie, dei lavoratori e dei consumatori agli accordi ed intese fra le parti, a garanzia appunto di chi poi, sempre, subisce le speculazioni di poteri forti ed imprese.

 

Per ADOC   del Trentino                                          Per UIL del Trentino

L.Cabras                                                  W.Alotti

Scarica il pdf: comunicato stampa ADOC UIL Contributi solare e aiuto PAT e BIM Si coinvolgano anche le famiglie ed i consumatori

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09 Giu
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Riforma del Progettone. Non si cambia sulla pelle dei più deboli. Oggi presidio delle lavoratrici e dei lavoratori che chiedono di non snaturare la valenza sociale e garantire tutele per chi non potrà ricollocarsi

Riforma del Progettone. Non si cambia sulla pelle dei più deboli. Oggi presidio delle lavoratrici e dei lavoratori che chiedono di non snaturare la valenza sociale e garantire tutele per chi non potrà ricollocarsi

Il Progettone deve mantenere la funzione sociale per cui è nato e non va non snaturato. Lo hanno ribadito questo pomeriggio le lavoratrici e i lavoratori in presidio sotto il Consiglio provinciale. Una delegazione insieme ai sindacati ha incontrato anche i capigruppo consiliari di maggioranza e opposizione. All’incontro erano presenti il presidente Kaswalder e anche l’assessore Spinelli.
Il testo della riforma voluta dalla Giunta provinciale arriverà in Aula entro la fine del mese, ma potrebbe anche slittare a settembre e sui contenuti sindacati e lavoratori vogliono garanzie precise. Per prima cosa non va snaturata la valenza sociale dello strumento; in altri termini la priorità non deve essere ricollocare sul mercato del lavoro chi transita nel Progettone, ma tutelare i soggetti più fragili. “Nessun pregiudizio sulla ricollocazione, e siamo favorevoli al fatto che tutti vengano formati e incentivati a questo scopo. Bisogna però guardare in faccia la realtà e avere consapevolezza del fatto che non tutti potranno trovare una occupazione sul mercato ordinario”, sostengono Cgil Cisl Uil con Maurizio Zabbeni, Michele Bezzi e Walter Alotti e le categorie Flai, Fai e Uila, con Moreno Marighetti, Katia Negri e Fulvio Giaimo. I sindacati dunque chiedono garanzie adeguate affinché nessuno sia lasciato solo. Preoccupazioni raccolte dai consiglieri provinciali.
I sindacati pretendono sia inserita in legge una clausola sociale che tuteli le lavoratrici e i lavoratori del Progettone in eventuali passaggi tra soggetti incaricati e il reinserimento nella misura se la ricollocazione sul mercato del lavoro fallisse. Clausola sociale che dovrà servire anche per tutelare la continuità occupazione degli addetti in caso di cambio affidamento. “Fino ad oggi ha funzionato un sistema di affidamento diretto del servizio a cooperative e terzo settore. In futuro non potrà più essere così, dunque i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori andranno tutelati”.
Altra questione su cui c’è massima attenzione è l’individuazione condivisa dei profili che potranno essere inseriti nel Progettone. Fino ad oggi il sistema si è retto su uno schema condiviso a tre, Provincia, sindacati, imprese. Così deve continuare ad essere per quanto riguarda regole di ingresso nel Progettone, anni dalla pensione, tipo di contratto offerto, diritti ai lavoratori. I sindacati chiedono che la legge preveda nero su bianco una vera e propria intesa tra imprenditori, sindacati e Provincia.
Infine il nodo delle risorse. L’intera riforma rischia di finire in una bolla di sapone se la Giunta non stanzierà le risorse necessarie a farla funzionare. In pratica i percorsi di ricollocazione e riqualificazione dovranno essere adeguatamente finanziati con risorse certe. “Senza stanziamenti il Progettone non può funzionare. Così però ci rimettono i lavoratori più deboli, ma anche la nostra comunità a cui questo strumento ha garantito una tenuta sociale anche nei momenti più complessi. Senza dimenticare quanto fatto in termini di beni pubblici”.
Al termine del breve confronto l’assessore Spinelli si è impegnato a convocare i sindacati la prossima settimana.

Trento, 8 giugno 2022

 

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09 Giu
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ATTIVO UNITARIO RLS/RLST – 08/06/2022

ATTIVO UNITARIO RLS/RLST – 08/06/2022

Anche in Trentino gli infortuni sul lavoro sono in crescita e la sicurezza nei luoghi di lavoro è un’emergenza che va affrontata insieme, con la massima responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, con interventi urgenti di prevenzione, formazione e controlli.
I Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali e di livello territoriale, riuniti in data odierna, sollecitano imprese e istituzioni a non voltarsi dall’altra parte e sollecitano azioni concrete per arginare questa piaga.
Alla Provincia di Trento e nello specifico all’Assessore al Lavoro Spinelli, gli Rls/Rlst sollecitano di:
Dare piena attuazione, sfruttando le potenzialità che la nostra Autonomia concede, a quanto previsto dall’Art. 52 del DL 81/08, in merito alla istituzione della figura del Rlst in tutti i comparti che ne sono ancora sprovvisti, utilizzando a tal fine anche le risorse provenienti dalle sanzioni irrogate secondo quanto previsto dallo stesso DL 81/08 nonchè quelle in arrivo con il Pnrr;
Istituire, in capo ad Agenzia del Lavoro, un albo provinciale dei Rls/Rlst al fine di monitorarne la formazione ed il costante aggiornamento;
Potenziare gli organici del Servizio Lavoro della PAT e di Uopsal al fine di creare un sistema di monitoraggio capillare delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, dando per altro seguito a quanto già messo in atto a livello nazionale con l’individuazione di 1200 nuovi ispettori del lavoro, distribuiti in tutte le Regioni ma non nelle Province Autonome;
Sfruttare in chiave di sicurezza anche le competenze degli agenti forestali, con la costituzione di un nucleo specifico che possa agire in sinergia con servizi ispettivi e forze dell’ordine;
Mettere in atto un sistema di incentivi pubblici selettivo, che premi le aziende che applicano correttamente i contratti di lavoro e rispettano le norme sulla sicurezza. E’ infatti un dato oggettivo che in situazioni di precarietà, irregolarità contrattuale e sfruttamento, accadono più incidenti. E’ per noi inaccettabile che chi sfrutta i lavoratori e non applica le regole possa beneficiare di contributi pubblici;
Mettere in atto ogni iniziativa di sensibilizzazione e sostegno anche economico-organizzativo a favore delle aziende che intendano applicare sistemi di certificazione in materia di SSL. Dal confronto dei tassi di infortunio tra aziende certificate per la sicurezza sul lavoro e aziende non certificate (fonte: ricerca di Accredia-INAIL, pubblicata sul n° 1 dell’Osservatorio di Accredia del 26 marzo 2018), risulta infatti che le aziende certificate BS OHSAS 18001 presentano una frequenza media degli infortuni minore del 16% e una gravità degli stessi ridotta del 40%. I settori che traggono i maggiori benefici dall’applicazione di un sistema di certificazione, con una riduzione della gravità degli infortuni superiore al 60%, sono ovviamente il metalmeccanico, i trasporti, la produzione e distribuzione di energia e la lavorazione del legno;
Mettere in atto un sistema premiale territoriale (Marchio di qualità delle Imprese trentine?) nei bandi di lavoro pubblici e/o privati alle aziende certificate contemporaneamente per qualità, sicurezza, ambiente e conciliazione vita/lavoro (Family);
Garantire, in coerenza con l’esito dei lavori del Tavolo di coordinamento provinciale su SSL,
l’inserimento nei programmi scolastici di un percorso sulla cultura della sicurezza, a favore degli studenti e dei docenti di tutti gli istituti scolastici, universitari e di formazione professionale.
Alle imprese trentine, gli Rls/Rlst sollecitano di:
Includere la certificazione su SSL nelle strategie d’impresa, non solo come valore etico, ma come fattore di sviluppo organizzativo e di vantaggio competitivo;
Mettere a disposizione le risorse economiche per l’istituzione della figura del Rlst, in particolare nei settori a più elevato tasso di rischio di infortunio, edilizia e agricoltura, o caratterizzati da maggiore frammentazione, anche utilizzando il sostegno degli Enti Bilaterali di comparto;
In particolare al settore industriale, i Rls/Rlst sollecitano di:
Dare piena attuazione a quanto previsto dal “Patto per la Fabbrica”, siglato ormai nel dicembre del 2018, in particolare per quanto riguarda l’istituzione della figura del Rlst per tutte le aziende associate, nelle quali non sia presente il Rls aziendale.

Trento, 8 giugno 2022

 

Scarica le slide con i dati presentati: Convegno_RSL_Dati_Inail

Scarica il documento assunto a conclusione dell’attivo degli Rls e Rlst di Cgil Cisl Uil: 20220508_attivo sicurezza_documento finale

A questo link alcune foto https://photos.app.goo.gl/GgmmezGw3z7uD8sM6

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08 Giu
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Riforma del Progettone. Basta buone intenzioni, ai lavoratori servono fatti concreti. Cgil Cisl Uil rispondono alle accuse dell’assessore Spinelli. “Nessuna volontà di strumentalizzare la riforma. Le nostre richieste vanno nella direzione di evitare la tensione sociale. Da Spinelli solo provocazioni”

Riforma del Progettone. Basta buone intenzioni, ai lavoratori servono fatti concreti. Cgil Cisl Uil rispondono alle accuse dell’assessore Spinelli. “Nessuna volontà di strumentalizzare la riforma. Le nostre richieste vanno nella direzione di evitare la tensione sociale. Da Spinelli solo provocazioni”

“Non abbiamo mai negato l’opportunità di adeguare ai tempi il Progettone. Siamo fermi, però, nella convinzione che questa riforma deve essere migliorata a vantaggio delle lavoratrici e dei lavoratori più fragili. L’assessore Spinelli preferisce scrivere lettere aperte, invece che aprire un confronto serio di merito con le organizzazioni sindacali. Non ci ha mai incontrato se non nelle sedi formali e anche l’ultima richiesta di confronto di una settimana fa è caduta nel vuoto. La concertazione è altro”. Non ci stanno Cgil Cisl Uil ad essere additati come coloro che raccontano il falso sulla riforma del Progettone alimentando tensione sociale. “Chi rischia di alimentare tensione sociale è qualcun altro, che non comprende fino in fondo la necessità di tutelare i soggetti più fragili – sottolineano i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Il Progettone è stato un formidabile strumento di tenuta sociale quando la crisi occupazionale in Trentino era drammatica, ha garantito opere e servizi senza i quali sarebbe rimasto indietro e ha permesso un accompagnamento alla pensione dignitoso per migliaia di persone che altrimenti sarebbero state condannate all’assistenzialismo e lasciate ai margini. Noi pretendiamo garanzie precise che questi soggetti più fragili, oggi ma anche domani, siano davvero tutelati, non solo a parole. Se l’assessore è della nostra stessa idea lo dimostri nei fatti. Di dichiarazioni e promesse ne abbiamo avute abbastanza, servono azioni concrete accogliendo le nostre proposte migliorative”.
Cgil Cisl Uil vogliono che sia inserita in legge una clausola sociale esplicita che tuteli le lavoratrici e i lavoratori del Progettone in eventuali passaggi tra soggetti incaricati garantendo la continuità occupazionale degli addetti in caso di cambio affidamento e il reinserimento nella misura se la ricollocazione sul mercato del lavoro fallisse. Clausola sociale che dovrà servire anche per tutelare la continuità occupazione degli addetti in caso di cambio affidamento.
Altra questione su cui c’è massima attenzione è l’individuazione condivisa dei criteri per poter accedere al Progettone. Fino ad oggi il sistema si è retto su uno schema di vera concertazione in cui nulla veniva modificato senza una condivisione. Così deve continuare ad essere per quanto riguarda regole di ingresso nel Progettone, anni dalla pensione, tipo di contratto offerto, diritti ai lavoratori. I sindacati chiedono che la legge preveda nero su bianco una vera e propria intesa tra parti sociali e Provincia. Infine il nodo delle risorse. Servono stanziamenti certi per far funzionare il Progettone. Domani alle 14.30, dunque, è confermato il presidio in piazza Dante.

Trento, 7 giugno 2022

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