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25 Mag
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Solidarietà di Cgil Cisl Uil alla deputata Martina Loss

Solidarietà di Cgil Cisl Uil alla deputata Martina Loss

Cgil Cisl Uil del Trentino esprimono solidarietà e vicinanza alla deputata Martina Loss vittima di un’aggressione domenica in tarda sera insieme ad altri due militanti che l’accompagnavano per la campagna sui referendum. I sindacati condannano con fermezza l’accaduto e auspicano che venga fatta chiarezza in tempi rapidi sui fatti, accertandone anche le motivazioni che hanno spinto ad un gesto che non trova comunque alcuna giustificazione. Ogni gesto di violenza politica è intollerabile e gli autori vanno per questo assicurati alla giustizia.

 

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25 Mag
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Not. Anac certifica il passo falso della Provincia. Adesso si riparta da zero con un progetto adeguato alle nuove esigenze della sanità trentina e si superi il project financing che rischia di scaricare i costi sui lavoratori

Not. Anac certifica il passo falso della Provincia. Adesso si riparta da zero con un progetto adeguato alle nuove esigenze della sanità trentina e si superi il project financing che rischia di scaricare i costi sui lavoratori

Quella del Not rischia di diventare una storia infinita e la realizzazione del nuovo ospedale appare sempre più un miraggio. L’ultima tegola arriva dall’Anac: il tanto atteso parere che avrebbe dovuto indicare a Piazza Dante la direzione da intraprendere, certifica il passo falso della Giunta Fugatti nell’assegnazione alla Guerrato dei lavori per la costruzione del nuovo ospedale sulla base di un progetto tanto raffazzonato da essere bocciato a stretto giro di posta dai tecnici della Conferenza provinciale dei servizi. Insomma un totale autogol perché ora Anac non può fare più nulla. Unica soluzione plausibile, offrire alla seconda azienda in graduatoria il project financing con il nuovo progetto, ma alle stesse condizioni offerte alla Guerrato, con il rischio di una nuova lunga fase di contenzioso che si sarebbe potuta evitare valutando bene i progetti e le offerte prima di assegnare i lavori.
In ogni caso la situazione è grave ed ai pasticci delle precedenti Giunte si aggiungono gli errori della Giunta Fugatti, che deve assumersene le responsabilità. Non si può condannare la sanità trentina ad avere un ospedale, il più grande e importante del territorio, in una situazione di totale inadeguatezza ancora per anni. L’Anac, di fatto, ha certificato l’incapacità  della Giunta Fugatti  di gestire procedure come quelle del project financing, strumento complesso che appunto non sembra saper utilizzare e gestire, nonostante la manifesta volontà di utilizzarlo il più possibile, per evitare finanziamenti diretti.
Per i sindacati, a questo punto, la strada è segnata: la Giunta deve coinvolgere subito Pizzarotti per capire se ci sono le condizioni per proseguire il progetto. Ma sulla base di un reale interesse pubblico, sarebbe meglio avere il coraggio di annullare tutto. “Siamo consapevoli che ripartire non è un’operazione a rischio zero, ma non si può continuare in questo limbo senza risolvere le criticità che ha tutt’oggi un progetto prima validato e poi modificato. La situazione va affrontata senza alcun pregiudizio. Anche per quanto riguarda l’area dove dovrà sorgere il nuovo ospedale”.
Insomma, dicono Cgil Cisl Uil, si riavvolga il nastro e si costruisca con competenza un nuovo bando od un nuovo partenariato pubblico privato  all’altezza dei bisogni della sanità, dei cittadini e che preveda, come la recente norma locale degli appalti le clausole sociali, che il project financing in essere non prevede.
L’assenza di queste clausole preoccupa molto i sindacati per le ricadute in termini occupazionali per gli addetti ai servizi accessori che saranno eventualmente  gestiti in appalto. “Con la gestione diretta di una partner privato sarebbero immediatamente disapplicate le clausole sociali valide solo per gli appalti pubblici, dunque si potrebbe andare incontro ad un peggioramento delle condizioni di lavoro di quelle persone che oggi operano nelle cucine, per sanificazione e pulizie, negli impianti. Non sarebbe accettabile che il rischio di impresa nella gestione dei servizi e la mala gestione della vicenda NOT si scaricasse sulle condizioni lavoro e sulle retribuzioni o sulla qualità dei servizi ospedalieri”.

24 maggio 2022

 

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25 Mag
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Sportivando. Il presidente Dorigatti faccia anche un po’ di autocritica.

Sportivando. Il presidente Dorigatti faccia anche un po’ di autocritica.

Leggendo l’articolo di oggi su l’Adige a proposito delle difficoltà a trovare personale per le colonie estive – intriso degli umori acquosi dello “sconsolato” presidente dell’associazione sportiva Sportivando Ivan Dorigatti – mi torna alla mente lo sconforto dei tanti ragazzi che negli ultimi anni si sono rivolti alla nostra organizzazione sindacale lamentando il discutibile trattamento subito durante la loro esperienza lavorativa proprio a Sportivando.

Al di là dei casi individuali – ragazzi mortificati per aver manifestato problemi di salute, personale che, ingaggiato per svolgere attività ricreative estive, deve fare di tutto, compreso guidare mezzi malmessi e poco sicuri anticipando i soldi per il carburante, o gestire ragazzi con serie problematiche fisiche e mentali senza un’opportuna qualificazione – quello che emerge è un quadro di prestazioni occasionali che, a nostro parere, andrebbe convertito in lavoro subordinato inquadrato da un ccnl come quello delle cooperative sanitarie.

Dopo diverse segnalazioni, l’interessamento dell’Ispettorato del lavoro, la formulazione dei conteggi per alcuni ex collaboratori e il coinvolgimento di un legale, da Sportivando non è arrivato il benché minimo segnale, a testimonianza dello scarso interesse dell’associazione nei confronti di chi si è messo in gioco per l’associazione.

Per la carenza di personale Dorigatti incolpa la legge 322 del 2018, la scarsità di giovani, la loro esiguità disponibilità… Non entro nel merito di queste complesse questioni, ma un po’ di sana autocritica potrebbe far emergere nuove ragioni. D’altronde le voci girano e le testimonianze di chi ha collaborato con Sportivando vivendo un’esperienza complessivamente negativa non aiuteranno certo ad aumentare il reclutamento.

 

Il Segretario Generale UILTemp Del Trentino

Lorenzo Sighel

Scarica il pdf: replica Dorigatti Sportivando UILTEMP 250522

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25 Mag
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PensionatƏ: passato, presente, futuro – 12° congresso UIL Pensionati del Trentino

PensionatƏ: passato, presente, futuro – 12° congresso UIL Pensionati del Trentino

Hotel Adige – Mattarello – 25/05/2022

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24 Mag
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«Autonomia, nuove politiche di sviluppo attente al green»

24 maggio 2022 – Corriere del Trentino (altro…)

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24 Mag
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Lavoro, ripartono le assunzioni: +41%

24 maggio 2022 – l’Adige (altro…)

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24 Mag
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Cinquantesimo II Statuto. L’Autonomia ritrovi dinamismo per le sfide future. Ieri il convegno di Cgil, Cisl, Uil con il contributo della Fondazione Museo storico del Trentino “Il sindacato ha avuto un ruolo importante nella costruzione del Trentino di oggi”.

Cinquantesimo II Statuto. L’Autonomia ritrovi dinamismo per le sfide future. Ieri il convegno di Cgil, Cisl, Uil con il contributo della Fondazione Museo storico del Trentino “Il sindacato ha avuto un ruolo importante nella costruzione del Trentino di oggi”.

Una storia lunga cinquant’anni, di cui sono stati protagonisti le istituzioni, ma anche il sindacato che ha contribuito a tradurre in pratica le potenzialità del secondo Statuto costruendo un’Autonomia più equa, più giusta e più solidale. E tutto ciò è stato possibile grazie anche alle lotte e all’impegno delle sindacaliste e dei sindacalisti, di molte lavoratrici e lavoratori trentini. Parte da qui il percorso che Cgil Cisl Uil realizzato con il contributo scientifico della Fondazione Museo Storico per celebrare il cinquantenario del II Statuto di Autonomia. Prima tappa il convegno di questa mattina organizzato con la Fondazione e a cui è intervenuto anche l’assessore Mirko Bisesti.
Lo scopo è ricostruire con metodo scientifico il contributo del sindacato all’Autonomia. Sarebbe stato auspicabile che un percorso del genere coinvolgesse tutte le parti sociali, proprio per l’importanza che riveste per la storia del Trentino, ma questo anniversario – come hanno sottolineato in molti questa mattina – pare non attrarre l’attenzione del mondo imprenditoriale.

La ricostruzione sta avvenendo anche con la raccolta di testimonianze privilegiate di sindacaliste e sindacaliste che hanno vissuto un’esperienza diretta di questo pezzo di storia, testimoni e attori di processi che hanno inciso sul territorio, sulle politiche del lavoro, sul welfare provinciale. Solo per citare alcuni esempi. “L’intento è indagare da un punto di vista storico il ruolo dei sindacati nella definizione del quadro autonomistico in cui oggi viviamo – ha spiegato Davide Leveghi che sta seguendo il progetto per la Fondazione -. Perché l’autonomia non è solo qualcosa che ha coinvolto i livelli alti delle istituzioni. C’è un insieme di pratiche dal basso, di azioni e processi che hanno impattato in modo importante e di questo il sindacato è stato tra i protagonisti”.
Con il II Statuto il dualismo imprese-sindacati si modifica in un rapporto a tre, in cui gioca un ruolo anche la Provincia di Trento proprio per le competenze che il nuovo Statuto le assegna. Sono gli anni delle grandi crisi industriali. Si comincia con gli esuberi alla Grundig, per arrivare nel giro di un decennio alla cancellazione di 10mila posti di lavoro nell’industria trentina. Uno tsunami a cui allora si fece fronte sperimentando, attraverso il metodo del dialogo sociale. Da quelle crisi e dai quei confronti, spesso anche accesi, sono nate esperienze innovative come Agenzia del Lavoro, il primo accordo di mobilità a livello nazionale, il Progettone. E ancora si sono poste le basi del welfare provinciale con Laborfonds, il reddito di garanzia, la sanità integrativa. Le battaglie in in cui il sindacato si è impegnato e i risultati che ottenuti – hanno sottolineato questa mattina i segretari provinciali di Cgil Cisl, Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – non sono stata rivendicazioni autoreferenziali, ma sono andati a vantaggio di tutti perché hanno contribuito a fare di una terra povera, al limite della sussistenza ad un territorio con livelli di qualità della vita e ricchezza tra i più elevati del panorama nazionale.
E ricostruire le tappe che hanno portato al punto in cui oggi è il Trentino è importante in una logica che non guarda solo al passato, ma si interroga sul futuro.
L’Autonomia non si può dare per scontata, né può essere declinata solo in una logica di gestione finanziaria delle risorse. Autonomia – hanno insistito i tre segretari – è responsabilità di guardare al futuro, ritrovando quella spinta innovativa e progettuale che oggi in parte manca e che è indispensabile per affrontare i nodi che ipotecano lo sviluppo del Trentino, dalla bassa produttività, alla gestione delle dinamiche demografiche alla sfida ecologica. Per affrontarle bisogna rilanciare il dialogo sociale, quel metodo concertativo che ha portato il Trentino al punto attuale, mettere in campo politiche di investimento che sostengano la crescita e riformare con coraggio l’assetto istituzionale. In una prospettiva di azione che non può limitarsi ai confini provinciali, ma deve avere come riferimento l’Euroregione e l’Europa.

 

A questo link alcune foto https://photos.app.goo.gl/KK2mWkysf3FKdVdu8

 

 

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23 Mag
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AmAmbiente, lavoratori in sciopero. Cgil, Cisl e Uil contro azienda e sindaco. L’astensione sarà lunedì 30 maggio

22 maggio 2022 – l’Adige (altro…)

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23 Mag
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«Visite, attese troppo lunghe stop agli appuntamenti privati»

20 maggio 2022 – Corriere del Trentino (altro…)

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23 Mag
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Salgono i contratti di lavoro in Trentino

21 maggio 2022 – l’Adige (altro…)

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