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09 Dic
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Niente contributi a chi non paga. Stati Generali, Cgil, Cisl e Uil premono anche per il contratto del pubblico

08 dicembre 2021 – l’Adige (altro…)

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09 Dic
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UIL FPL: «NECESSARIO CONTINUARE CON IL DIALOGO PER LA TRATTATIVA DEL RINNOVO CCPL 2019-2021»

NECESSARIO CONTINUARE CON IL DIALOGO PER LA TRATTATIVA DEL RINNOVO CCPL 2019-2021

È di oggi la notizia della pubblicazione dell’emendamento alla Legge di Stabilità da parte della Giunta Provinciale, atteso dalla UIL FPL EE.LL. ed in linea con quanto fino ad oggi sollecitato attraverso le interlocuzioni per il concretizzarsi del finanziamento contrattuale 2019-2021 ed aprire il tavolo delle trattative in Apran.

Da mesi ormai lavoriamo con l’amministrazione provinciale e la Giunta per addivenire a necessarie misure d’intervento sui contratti del pubblico impiego, per la riapertura della contrattazione provinciale e la chiusura delle “code contrattuali” del triennio 2016-2018.

Quanto ci viene richiesto dalle lavoratrici e lavoratori del pubblico impiego è di continuare nella trattativa e nel dialogo con la controparte, per superare le criticità e non lasciare mai intentata alcuna via per il raggiungimento dell’obbiettivo.

Accogliamo quindi positivamente le parole del Presidente Fugatti, in risposta a quanto d’impegno necessario da parte della Giunta Provinciale verso il mondo della pubblica amministrazione Trentina, in prima linea a garanzia di qualità dei servizi ai cittadini.

Indispensabile raggiungere e siglare un Protocollo Politico che fissi gli impegni di risorse economiche all’interno della prossima manovra d’assestamento, a garanzia di stanziamenti necessari per quanto non finalizzato sul triennio contrattuale 2019-2021.

La UIL FPL EE.LL. si dichiara disponibile ad un’immediata convocazione delle parti nell’ottica del raggiungimento dell’obbiettivo.

Segretaria Provinciale

UIL FPL EE.LL.

Marcella Tomasi

 

Scarica il pdf: 2021_12_07_comunicato rinnovo 2020

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09 Dic
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Stati generali del Lavoro. Adesso si costruiscano priorità condivise Cgil Cisl Uil: positiva esperienza di confronto, ma su politiche attive, contrattazione e retribuzioni, giovani e donne, valorizzazione dei lavoratori pubblici ci attendiamo risposte

Stati generali del Lavoro. Adesso si costruiscano priorità condivise Cgil Cisl Uil: positiva esperienza di confronto, ma su politiche attive, contrattazione e retribuzioni, giovani e donne, valorizzazione dei lavoratori pubblici ci attendiamo risposte

Avanza verso la conclusione il confronto degli Stati generali del Lavoro. Un’esperienza che Cgil Cisl Uil giudicano positiva per gli spunti emersi e che, se tradotti in azioni condivise, potranno produrre esiti significativi sulle dinamiche occupazionali locali. “E’ tempo adesso di fare sintesi costruendo un insieme di priorità condivise su cui incentrare le azioni future”, sottolineano Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi che rappresentano Cgil Cisl Uil al tavolo di lavoro.
Il primo aspetto su cui le tre sigle pongono l’accento è la valorizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici del sistema pubblico locale, dalla sanità alla scuola, dalla pubblica amministrazione ai servizi di emergenza. “Tutte queste figure professionali, soprattutto in questi due anni di pandemia, hanno garantito alla sanità e ai servizi pubblici di funzionare, alla scuola di continuare a restare aperta. Senza il loro lavoro il sistema dell’autonomia non avrebbe retto e non avrebbero funzionato le imprese e i servizi privati – incalzano Zabbeni, Pomini e Tomasi -. Per questa ragione è ora di lasciare da parte la demagogia e riconoscere il valore di questi lavoratori. Ci attendiamo che gli Stati generali prendano posizione su questo tema”.
Altro nodo cruciale è la contrattazione. Per Cgil Cisl Uil incentivare la contrattazione e sconfiggere la piaga dei contratti pirata. “Non può accadere che chi aumenta i propri guadagni comprimendo diritti e salari dei lavoratori riceva incentivi pubblici”.
C’è poi la questione della qualità del lavoro e delle politiche attive che vanno rafforzate per sostenere i lavoratori in transizione, ma anche per ridurre il gap tra domanda e offerta di occupazione. In tal senso è fondamentale che gli Stati Generali mettano nero su bianco la priorità di un sistema virtuoso in cui i sostegni economici si intrecciano alle condizionalità e allo stesso tempo un sistema adeguato di certificazione delle competenze. “Perché tutto ciò non sia uno spot, serve potenziare anche i centri per l’impiego. Senza personale competente e in numero adeguato difficilmente si potrà concretizzare una reale ed efficace presa in carico di chi cerca occupazione”. Non si può parlare di qualità del lavoro senza toccare il tasto delle retribuzioni, in Trentino sotto la media del nordest. “Bisogna sostenere la contrattazione per migliorare le condizioni di lavoro, anche economiche. Altro tassello chiave è il mondo delle imprese: senza aziende in grado di attrarre manodopera qualificata sistema è destinato a fallire nel lungo termine. “Servono politiche industriali selettive, che incentivino gli imprenditori a fare innovazione e dunque, ad essere all’altezza delle transizioni in atto, tecnologica, digitale e ambientale”.
Cgil Cisl Uil si attendono anche interventi reali per ridurre la precarietà dell’occupazione, in particolare di giovani e donne. “E’ ora di porre un freno all’uso improprio dei tirocini così come è tempo di mettere in campo delle misure che incentivino le donne a restare sul mercato del lavoro”.
Infine il nodo dei lavoratori stranieri. “Non si può parlare del futuro del mercato del lavoro trentino senza affrontare questo aspetto. L’integrazione degli immigrati è essenziale per far funzionare la nostra economia sia per la ripresa in atto sia perché anche la nostra provincia deve far fronte ad un serio problema demografico. Quindi la manodopera straniera non può che essere un valore aggiunto per il nostro sistema produttivo”, concludono.

Trento, 7 dicembre 2021

 

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07 Dic
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A22 verso lo sciopero. Tensione per il taglio degli stagionali

07 dicembre 2021 – Corriere del Trentino (altro…)

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07 Dic
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«Contratti pubblici, trovati i 63 milioni». Bilancio, emendamento di Fugatti. Ma il sindacato conferma lo sciopero

07 dicembre 2021 – Corriere del Trentino (altro…)

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06 Dic
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SANITÀ. MENTRE IL PRESIDENTE DELLA PAT “MAURIZIO FUGATTI” SI FA I SELFIE DAVANTI I CENTRI VACCINALI, IL DIRETTORE DELL’APSS CHIUDE IL REPARTO DI PNEUMOLOGIA DELL’OSPEDALE SANTA CHIARA DI TRENTO.

SANITÀ. MENTRE IL PRESIDENTE DELLA PAT “MAURIZIO FUGATTI” SI FA I SELFIE DAVANTI I CENTRI VACCINALI, IL DIRETTORE DELL’APSS CHIUDE IL REPARTO DI PNEUMOLOGIA DELL’OSPEDALE SANTA CHIARA DI TRENTO.

Le OO.SS. Cgil Fp , Cisl Fp, UIL FPL Sanità, Nursing up e Fenalt  dopo essere stati informati dai propri associati della chiusura dell’Unità Operativa e il trasferimento degli stessi presso il reparto di Malattie Infettive, prendono atto e sostengono preoccupazioni, richieste e proposte del personale Medico , Infermieristico , OSS e il Personale Tutto dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento.

Ieri da questi Professionisti è stata inviata una lettera ai vertici dell’Azienda Sanitaria per attenzionare della situazione difficile e preoccupante che andrà a crearsi con la chiusura del reparto. Riteniamo importante che questa missiva venga inoltrata anche alla Giunta Provinciale e all’Assessorato alla Salute poiché le responsabilità di scelte così gravi sono di natura tecnica ma soprattutto politica.

Gli stessi firmatari opportunamente sottolineano che non si può più  parlare di situazioni impreviste ed imprevedibili, visto che siamo alla fine del secondo anno di una pandemia che non accenna a finire e pertanto sono da chiamare in causa le scelte fatte sin qui, ovvero una navigazione a vista senza una prospettiva chiara per affrontare in modo strutturale una carenza di Personale ben risalente nel tempo che la pandemia ha soltanto acuito, costringendo a sforzi immani e non più sostenibili dal personale in forza nelle varie strutture.

Ora, visto che in questo settore specifico della Pneumologia non si può fare affidamento sul privato accreditato, si chiudono intere Unità Operative come quello della Pneumologia, mettendo in serio rischio le necessità e le urgenze di patologie respiratorie non Covid in cui codesta Unità Operativa si occupa.

Tra l’altro, con il trasferimento del reparto e accorpando il personale della pneumologia con quello delle malattie infettive, si crea un ulteriore disagio al personale di quest’ultimo reparto, che ora dovrà assistere paziente con insufficienza respiratoria di tipo sub-intensivo, senza aver ricevuto un’adeguata formazione, permangono inoltre evidenti limiti logistici del reparto, che non faranno altro  che aggravare la situazione di un personale già stressato.

Al di là delle chiacchere e delle propagande politiche, questo emerge dalla gestione della Sanità Trentina in questa fase ancora drammatica per quanto riguarda la pandemia, il solito vizietto di spostare risorse importanti verso la Sanità Privata. Ricordiamo tutti i 120 milioni di euro di tagli per la Sanità Pubblica che erano stati previsti dalla Giunta Provinciale e l’incremento invece delle risorse per quella Privata accreditata, la gestione autoreferenziale del Personale dei servizi, poca chiarezza e trasparenza sulle risorse stanziate dal Governo Nazionale per l’ emergenza ,indifferenza alle richieste di confronto dalle Organizzazioni Sindacali e degli stessi Professionisti della Sanità, negazione delle risorse per il rinnovo contrattuale 2019 – 2021, delle indennità specifiche per il Personale Sanitario e non, per la revisione degli ordinamenti professionali.

Per questo le ragioni dello sciopero generale del pubblico impiego indetto per il giorno 16 Dicembre sono maggiormente rafforzate e invitiamo tutto il Personale a partecipare alle assemblee del 7 e 9 Dicembre presso gli Ospedali di Trento e Rovereto. Inoltre domani tramite una missiva chiederemo spiegazioni ai vertici Aziendali in merito alla chiusura della Pneumologia di Trento.

 

Segretario CGIL FP del Trentino     Luigi Diaspro

Segretario CISL FP del Trentino      Giuseppe Pallanch

Segretario UILFPL Sanità del Trentino   Giuseppe Varagone

Coordinatore Provinciale Nursing up Trento       Cesare Hoffer

Segretario FeNALT     Maurizio Valentinotti

Scarica il pdf: 05.12.2021 Comunicato stampa unitario

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06 Dic
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Apss. Per la riorganizzazione solo lo 0,03%, ma si paga il privato per le liste d’attesa. In vista della presentazione del regolamento, Cgil Cisl Uil chiedono alla Giunta di aprire un vero confronto su distretti, Pnrr e rafforzamento della medicina territoriale. “Non si scarichi tutto sul personale. A Bolzano nuove risorse dall’Irap e rinnovo dei contratti pubblici”

Apss. Per la riorganizzazione solo lo 0,03%, ma si paga il privato per le liste d’attesa. In vista della presentazione del regolamento, Cgil Cisl Uil chiedono alla Giunta di aprire un vero confronto su distretti, Pnrr e rafforzamento della medicina territoriale. “Non si scarichi tutto sul personale. A Bolzano nuove risorse dall’Irap e rinnovo dei contratti pubblici”

Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

L’assenza di un vero confronto di merito sulla supposta e tanto sbandierata riorganizzazione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari cela la volontà della Giunta e del Dipartimento Salute della Provincia di nascondere sotto il tappeto le tante incongruenze che la delibera assunta nell’agosto scorso porta con sé. Mancanza di dialogo e incongruenze che la Consulta per la Salute e gli ordini di tutte le professioni sanitarie e sociali non smettono di sottolineare.
Intanto però la Giunta le scelte le fa. Infatti si trovano immediatamente le risorse per pagare la sanità privata nella gestione delle visite specialistiche in cronico ritardo con le liste d’attesa che si allungano. Se questo è il senso della riorganizzazione dell’Azienda e dell’ospedale policentrico davvero non ci siamo. Ricordiamo tra l’altro che questa riorganizzazione, destinata almeno secondo le intenzioni del presidente Fugatti a rivoluzionare l’assetto dei servizi sanitari in Trentino, impegna appena 400mila euro, in pratica lo 0,03% del bilancio annuo dell’Apss, briciole con le quali sarà impossibile rafforzare davvero la medicina territoriale e l’integrazione socio-sanitaria. Insomma il quadro è preoccupante e l’esito di rafforzare il privato sarebbe inaccettabile
Anche sui nuovi distretti il Governo provinciale agisce in contraddizione con gli esperti chiamati – e lautamente pagati – dalla Giunta stessa a ridisegnare la sanità sul territorio, mentre nulla si sa ancora sulle reali intenzioni di Fugatti e Segnana rispetto alla richiesta delle risorse per la realizzazione delle Case di Comunità previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e finanziati con le risorse europee del Recovery Fund.
Ma ormai la Giunta persevera nell’errore: anche il regolamento che dovrebbe attuare la riorganizzazione verrà presentato lunedì al consiglio sanitario frettolosamente convocato proprio a questo scopo, senza aprire un confronto largo con tutti i portatori di interesse. A questo scopo ribadiamo che non può esserci una riorganizzazione del servizio senza un pieno coinvolgimento degli utenti e delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Azienda. Il timore è che la carenza di personale ormai endemica in tutti gli ambiti della medicina e l’assenza di reali investimenti finanziari nella riorganizzazione portino ad un unico risultato: aumentare i carichi di lavoro sul personale di Apss e rafforzare la sanità privata. Il che suonerebbe davvero una beffa per lavoratori della sanità pubblica privi anche della possibilità di rinnovare il contratto, soprattutto guardano a quando succede a pochi chilometri da noi a Bolzano, dove la Giunta Kompatscher aumenta l’Irap sulle imprese per finanziare il sistema sanitario e ha già stanziato ed è in fase di rinnovo dei contratti di lavoro di tutti i dipendenti pubblici.

4 dicembre 2021

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06 Dic
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Stati generali del Lavoro. Adesso si costruiscano priorità condivise Cgil Cisl Uil: positiva esperienza di confronto, ma su politiche attive, contrattazione e retribuzioni, giovani e donne, valorizzazione dei lavoratori pubblici ci attendiamo risposte

Stati generali del Lavoro. Adesso si costruiscano priorità condivise Cgil Cisl Uil: positiva esperienza di confronto, ma su politiche attive, contrattazione e retribuzioni, giovani e donne, valorizzazione dei lavoratori pubblici ci attendiamo risposte

Avanza verso la conclusione il confronto degli Stati generali del Lavoro. Un’esperienza che Cgil Cisl Uil giudicano positiva per gli spunti emersi e che, se tradotti in azioni condivise, potranno produrre esiti significativi sulle dinamiche occupazionali locali. “E’ tempo adesso di fare sintesi costruendo un insieme di priorità condivise su cui incentrare le azioni future”, sottolineano a margine dell’incontro di questo pomeriggio Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi che rappresentano Cgil Cisl Uil al tavolo di lavoro.
Il primo aspetto su cui le tre sigle pongono l’accento è la valorizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici del sistema pubblico locale, dalla sanità alla scuola, dalla pubblica amministrazione ai servizi di emergenza. “Tutte queste figure professionali, soprattutto in questi due anni di pandemia, hanno garantito alla sanità e ai servizi pubblici di funzionare, alla scuola di continuare a restare aperta. Senza il loro lavoro il sistema dell’autonomia non avrebbe retto e non avrebbero funzionato le imprese e i servizi privati – incalzano Zabbeni, Pomini e Tomasi -. Per questa ragione è ora di lasciare da parte la demagogia e riconoscere il valore di questi lavoratori. Ci attendiamo che gli Stati generali prendano posizione su questo tema”.
Altro nodo cruciale è la contrattazione. Per Cgil Cisl Uil incentivare la contrattazione e sconfiggere la piaga dei contratti pirata. “Non può accadere che chi aumenta i propri guadagni comprimendo diritti e salari dei lavoratori riceva incentivi pubblici”.
C’è poi la questione della qualità del lavoro e delle politiche attive che vanno rafforzate per sostenere i lavoratori in transizione, ma anche per ridurre il gap tra domanda e offerta di occupazione. In tal senso è fondamentale che gli Stati Generali mettano nero su bianco la priorità di un sistema virtuoso in cui i sostegni economici si intrecciano alle condizionalità e allo stesso tempo un sistema adeguato di certificazione delle competenze. “Perché tutto ciò non sia uno spot, serve potenziare anche i centri per l’impiego. Senza personale competente e in numero adeguato difficilmente si potrà concretizzare una reale ed efficace presa in carico di chi cerca occupazione”. Non si può parlare di qualità del lavoro senza toccare il tasto delle retribuzioni, in Trentino sotto la media del nordest. “Bisogna sostenere la contrattazione per migliorare le condizioni di lavoro, anche economiche. Altro tassello chiave è il mondo delle imprese: senza aziende in grado di attrarre manodopera qualificata sistema è destinato a fallire nel lungo termine. “Servono politiche industriali selettive, che incentivino gli imprenditori a fare innovazione e dunque, ad essere all’altezza delle transizioni in atto, tecnologica, digitale e ambientale”.
Cgil Cisl Uil si attendono anche interventi reali per ridurre la precarietà dell’occupazione, in particolare di giovani e donne. “E’ ora di porre un freno all’uso improprio dei tirocini così come è tempo di mettere in campo delle misure che incentivino le donne a restare sul mercato del lavoro”.
Infine il nodo dei lavoratori stranieri. “Non si può parlare del futuro del mercato del lavoro trentino senza affrontare questo aspetto. L’integrazione degli immigrati è essenziale per far funzionare la nostra economia sia per la ripresa in atto sia perché anche la nostra provincia deve far fronte ad un serio problema demografico. Quindi la manodopera straniera non può che essere un valore aggiunto per il nostro sistema produttivo”, concludono.

Trento, 3 dicembre 2021

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06 Dic
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Covid. Sulle vaccinazioni massimo impegno anche dopo l’8 dicembre. Il rafforzamento della campagna vaccinale passa attraverso la valorizzazione degli operatori dei comparti pubblici ai quali nel bel mezzo della pandemia la Giunta Fugatti nega il rinnovo del contratto

Covid. Sulle vaccinazioni massimo impegno anche dopo l’8 dicembre. Il rafforzamento della campagna vaccinale passa attraverso la valorizzazione degli operatori dei comparti pubblici ai quali nel bel mezzo della pandemia la Giunta Fugatti nega il rinnovo del contratto

“L’impegno profuso quotidianamente da migliaia di operatori sanitari nella campagna vaccinale, nella prevenzione delle infezioni attraverso la diagnostica e nella cura dei malati di Covid è il vero volano per superare questa terribile crisi sanitaria, sociale ed economica. E’ fondamentale, però, visto l’aumento di richieste di vaccinazione si prosegua con lo stesso impegno, la stessa efficienza e determinazione immunizzando il maggior numero possibile di cittadini e cittadine, somministrando terze dosi, ma soprattutto coloro che finora non hanno voluto vaccinarsi”. Lo affermano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che ribadiscono ancora una volta la loro posizione pro immunizzazione.
“I dati dimostrano in modo chiaro come il vaccino sia l’unico argine efficace ad un collasso del sistema sanitario – proseguono i tre sindacalisti -. Ma il rafforzamento della campagna vaccinale passa necessariamente dalla valorizzazione degli operatori dei comparti pubblici, siano essi sanitari o no, ai quali, nel bel mezzo di una pandemia, la Giunta Fugatti nega il rinnovo del contratto riducendo di fatto il potere d’acquisto dei loro stipendi. Solo il senso di responsabilità con cui operano i 35mila addetti del comporto pubblico locale sta evitando che il Trentino ripiombi nel dramma dello scorso anno. E la giunta legista se ne fa beffe”.
Di qui l’appello alla Giunta provinciale a scongiurare l’ipotesi di sciopero previsto il 16 dicembre prossimo riaprendo un vero confronto con il sindacato. “Il presidente Fugatti e il suo esecutivo hanno una grande responsabilità: possono evitare azioni di lotta che i lavoratori promuovono solo perché sentono calpestati i loro diritti. Basta solo che lo vogliano. Le risorse per il rinnovo del contratto ci sono. L’accordo del gennaio 2020 è ancora sostenibile e puo’ essere un punto di partenza per trovare un accordo soddisfacente. Fugatti dimostri di aver capito che è solo grazie allo sforzo di queste migliaia di addetti che difendiamo la salute pubblica e mettiamo in sicurezza il lavoro”, concludono.

 

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06 Dic
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Sanità. Sindacati furiosi. Polemiche da Malattie Infettive «Riforma senza confronto»

06 dicembre 2021 – l’Adige (altro…)

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