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22 Nov
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UIL FPL Sanità: Pronto Soccorso Pediatrico dell’Ospedale Santa Chiara in affanno.

UIL FPL Sanità: Pronto Soccorso Pediatrico dell’Ospedale Santa Chiara in affanno.

Giuseppe Varagone Segretario della UIL FPL Sanità del Trentino, interviene in merito ad alcune criticità riscontrate presso il Pronto Soccorso Pediatrico dell’Ospedale Santa Chiara di Trento in materia di carenza di Personale Infermieristico, spazi non idonei, esecuzione dei Tamponi ai pazienti in età pediatrica.

Ci viene segnalato che in questi mesi tra sospesi e cessati in Pronto Soccorso manca Personale Infermieristico, ed inoltre vengono continuamente inviati presso l’Unità Operativa di pediatria per coprire i turni dei collegi assenti. Facciamo presente che all’interno di codesta Unità Operativa sono presenti due Infermieri ed un OSS per la gestione di tutti gli accessi, nei giorni soprattutto festivi e pre-festivi uno dei due Infermieri è impegnato all’esecuzione dei tamponi dei piccoli che affluiscono in tale Unità Operativa in un ambiente protetto ed isolato.

Questo sta mettendo in serio pericolo la sicurezza del professionista ed all’OSS che rimangono ad occuparsi della gestione di tutti gli altri accoglimenti. Di conseguenza si sta mettendo in serio pericolo la sicurezza degli utenti presenti e dei Professionisti in turno. A tal proposito come Organizzazione Sindacale abbiamo chiesto che venga attivato un centro tamponi per pazienti in età pediatrica, cosi facendo si può sgravare questa incombenza a questi professionisti.

Un altro problema presente presso questa unità operativa sono gli spazi!!  Non sono conformi per la gestione dei pazienti con sintomi covid e con chi affluisce per altre problematiche che nulla hanno a che fare con il covid. Anche qui mai avuto risposte.

Se pensiamo che fortunatamente siamo alle porte delle aperture delle piste sciistiche, dove gli accessi alle aree di Pronto Soccorso le prestazioni aumentano in modo vertiginoso, ci chiediamo come questi professionisti possono essere presenti ovunque dando risposte immediate a tutti gli utenti che affluiscono in Ospedale??

Queste problematiche sono figlie dei tagli dei fondi aziendali da parte della Provincia, nella fattispecie 120 milioni di euro, con ricadute sulle assunzioni di personale Medico, Sanitario (Infermieri, Ostetriche, Tecnici Sanitari di laboratorio e di Radiologia, ecc..), O.S.S.  ed Amministrativo per non parlare del blocco degli acquisti su nuove apparecchiature per la diagnostica.

Conclude Varagone, invitando il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ed all’Assessore alla salute e politiche sociali Stefania Segnana di voler farsi carico delle istanze da noi fatto presente prima che la situazione degeneri.

Giuseppe Varagone

Segretario della UIL FPL Sanita del Trentino

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22 Nov
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Sanità, i lavoratori «somministrati» chiedono certezze. Presidio in via Degasperi: a rischio 130 persone. Martedì una delegazione incontrerà il direttore

20 novembre 2021 – Corriere del Trentino (altro…)

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22 Nov
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Al presidio sotto l’Apss arriva Ferro. Spiraglio di dialogo per 130 dipendenti con contratto di somministrazione

20 novembre 2021 – l’Adige (altro…)

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22 Nov
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Domani manifestazione davanti all’Apss: “Discriminati i lavoratori assunti con contratti di somministrazione”

18 novembre 2021 – l’Adige (online) (altro…)

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22 Nov
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«Assegno universale, serve la clausola». Sindacati e Acli: «Le famiglie trentine potrebbero vedersi ridurre i bonus»

18 novembre 2021 – Corriere del Trentino (altro…)

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22 Nov
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Scuole materne, Bisesti non molla: «A luglio si tiene aperto». Gestione, l’assessore tratta e scrive a enti gestori e cooperative. Ieri confronto con i sindacati, la Uil non va

18 novembre 2021 – Corriere del Trentino (altro…)

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22 Nov
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Politiche del lavoro. Regia pubblica e più personale per sfruttare al meglio i fondi europei. Cgil Cisl Uil: con il GOL in arrivo 8,6 milioni di euro per il 2022 e fino a 47 milioni nel prossimo quinquennio. Serve strutturarsi per massimizzare l’impatto di queste risorse

Politiche del lavoro. Regia pubblica e più personale per sfruttare al meglio i fondi europei. Cgil Cisl Uil: con il GOL in arrivo 8,6 milioni di euro per il 2022 e fino a 47 milioni nel prossimo quinquennio. Serve strutturarsi per massimizzare l’impatto di queste risorse

Sono cifre importanti quelle che arriveranno ad Agenzia del Lavoro dal Next Generation Eu attraverso il Pnrr. Solo per il 2022 Adl avrà a disposizione 8,6 milioni di euro per il GOL, il nuovo intervento di politica attiva che dovrà favorire l’occupabilità dei lavoratori. Cifre che nel quinquennio potranno arrivare a 47 milioni di euro. L’urgenza, a questo punto, è strutturarsi in modo adeguato per sfruttare al meglio queste risorse e massimizzarne l’impatto sul nostro mercato del lavoro. Un concetto che Cgil Cisl Uil hanno ribadito anche nell’ultima riunione del consiglio di amministrazione di Agenzia. “Abbiamo di fronte un’occasione formidabile, ma bisogna mettere in atto tutte le azioni perché non se ne vanifichi l’effetto”, mettono in guardia Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi che rappresentano i sindacati nel cda.
La richiesta è chiara: da una parte è indispensabile qualificare e ampliare gli organici di Adl e dei centri per l’impiego. “Le misure devono tradursi in azioni concrete e senza un numero adeguato di risorse umane competenti è difficile una presa in carico efficace dei lavoratori e delle lavoratrici. Si stima che i beneficiari delle misure possano essere 5.800 l’anno”. Tutti dovranno essere prese in carico in modo personalizzato dai centri per l’impiego. Per questa ragione accanto ad un potenziamento delle strutture pubbliche e Cgil Cisl Uil ritengono indispensabile che il coinvolgimento degli enti accreditati privati avvenga sotto una forte regia pubblica.
Altro nodo centrale perché il sistema sia realmente efficace è il tema della formazione con il varo del Piano Nuove Competenze territoriale. “Dovrà essere costruito un piano di formazione e percorsi professionalizzanti coerenti con i bisogni del mercato del lavoro. Allo stesso modo sarà centrale il sistema di certificazione delle competenze acquisite anche nei percorsi formativi”.
Perché questo avvenga, però, è indispensabile che si crei una forte sinergia tra assessorati al Lavoro e all’Istruzione e i relativi Dipartimenti. “La strada deve essere quella di creare un intreccio tra istruzione, formazione professionale e mondo del lavoro. Serve, però, un’assunzione immediata di responsabilità da parte dei due assessorati competenti”, concludono Zabbeni, Pomini e Tomasi.

Trento, 18 novembre 2021

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22 Nov
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Assegno universale. Mettere in sicurezza il welfare familiare della Provincia. Cgil Cisl Uil Acli: se la misura nazionale non sarà integrabile con quella locale a rimetterci saranno le famiglie, ma soprattutto le casse di Piazza Dante

Assegno universale. Mettere in sicurezza il welfare familiare della Provincia. Cgil Cisl Uil Acli: se la misura nazionale non sarà integrabile con quella locale a rimetterci saranno le famiglie, ma soprattutto le casse di Piazza Dante

L’assegno unico universale è ormai in dirittura d’arrivo. Oggi il Consiglio dei Ministri approva il decreto attuativo che darà il via alla misura per le famiglie italiane a partire da marzo 2022. Un passo avanti importante per il Paese che rischia, però, di tradursi in un aggravio di costi per le casse provinciali. Ad oggi non è chiaro se nella bozza di decreto che è all’ordine del giorno della riunione del Governo, ci sia traccia di una clausola che renda gli interventi provinciali di Trento e Bolzano integrativi rispetto a quelli statali, permettendo quindi di scomputarli dalle dichiarazioni Isee. Se così fosse sarebbe una beffa di cui pagherebbe il conto la comunità trentina. “Da quasi due anni sollecitiamo l’assessora Segnana ad aprire un confronto con le nostre organizzazioni a livello locale per fare fronte comune a Roma affinché vengano accolte le specificità dell’Autonomia – spiegano i segretari di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi Walter Alotti e il presidente delle Acli trentine Luca Oliver -. Purtroppo questo confronto non c’è mai stato. Confidiamo però che con un ultimo scatto di reni la Giunta riesca, anche grazie alla compagine parlamentare trentina, a salvaguardare a Roma il welfare familiare trentino”.
In buona sostanza se non sarà prevista nel decreto una norma che stabilisce l’integrazione tra i due strumenti le famiglie trentine che oggi hanno l’assegno unico avranno una provvidenza statale più bassa perché il sostegno provinciale inciderà sul reddito ai fini del calcolo Isee. Allo stesso modo la Provincia sborserà più soldi, azzerando il possibile effetto di efficientamento di spesa che sarebbe potuto derivare dalla piena complementarietà con l’assegno universale. “In buona sostanza, senza una norma di salvaguardia, ogni euro che la Provincia investe sulle famiglie si traduce in un risparmio per lo Stato. Così si penalizza il nostro welfare e invece di avere maggiori risorse per ampliare gli strumenti, ne abbiamo meno. Confidiamo davvero che tutto ciò non accada”.
Cgil Cisl Uil Acli sono scettici anche su eventuali correttivi inseriti nella prossima legge finanziaria provinciale. “Eventuali interventi normativi provinciali rischiano di essere inefficaci se non coordinati con le norme nazionali. Per questa ragione continuiamo ad insistere perché si trovi una soluzione politica a Roma”, concludono i tre segretari generali e il presidente della Acli.

18 novembre 2021

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19 Nov
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Sanità: mobilitazione dipendenti in somministrazione. Presidio di protesta davanti alla sede dell’Apss

Sanità: 130 dipendenti in somministrazione rischiano di restare senza lavoro. Sindacati e lavoratori contro l’immobilismo di Provincia e Apss.

Oggi, venerdì 19 novembre, mobilitazione a Trento davanti alla sede dell’Apss.

 

19/11/21 Sanità: mobilitazione dipendenti in somministrazione. Presidio di protesta davanti alla sede dell’Apss

Per alcuni il contratto scadrà già a fine mese, per altri, invece, il termine è fissato a dicembre. E’ questo il destino che accomuna 130 lavoratori e lavoratrici che lavorano con contratti di somministrazione per l’Azienda sanitaria. Sono tutti assunti con Orienta, l’agenzia per il lavoro che ha fornito fino ad oggi professionisti sanitari, amministrativi, magazzinieri all’Apss nel corso – peraltro – di un’emergenza sanitaria che li ha visti in molti casi operare in prima linea.

Anche questi lavoratori somministrati, infatti, hanno garantito la continuità di alcuni servizi strategici, come ad esempio quelli della farmacia e dell’accoglienza dei pazienti. Eppure l’Azienda sanitaria sembra non ricordarsene e, nonostante le richieste dei sindacati, resta immobile di fronte al destino di questi lavoratori e queste lavoratrici. Per questa ragione Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp hanno deciso di indire un presidio di protesta – oggi, venerdì 19 novembre alle 10, a Trento davanti alla sede dell’Apss.

Del resto senza questi addetti l’Apss ha delle oggettive difficoltà a erogare i suoi servizi in modo ottimale, ma i bandi finora indetti per le assunzioni dirette in Azienda non tengono opportunamente conto dei periodi di lavoro prestati alle dipendenze delle agenzie di somministrazione.

I lavoratori somministrati nelle pubbliche amministrazioni svolgono, di fatto, le medesime funzioni dei dipendenti diretti, ma i bandi hanno esplicitamente escluso la possibilità di attestare queste esperienze. Tali periodi di lavoro, oltretutto, per via delle peculiarità della Pubblica Amministrazione, superano in diversi casi i consueti limiti di durata dei contratti a tempo determinato previsti dalla legge rendendo la situazione ancora più paradossale.

Non solo. Interpellate più volte dalle organizzazioni sindacali con la consapevolezza che la questione vada gestita in modo costruttivo tramite l’apertura di un tavolo di confronto, tanto l’Apss quanto la Provincia, hanno evitato ogni forma di contatto e confronto. “È urgente capire se l’Azienda intenda aprire nuovi bandi di assunzione tenendo conto dell’anzianità maturata in somministrazione presso Apss”, dicono i tre segretari Giulia Indorato, Ermanno Ferrari e Lorenzo Sighel che sottolineano anche che i contratti dei somministrati debbano essere prorogati. “È fondamentale assicurare la continuità dei servizi Apss e la stabilità occupazionale. Questi lavoratori hanno bisogno di risposte, ma Apss e Piazza Dante intanto tacciono. Senza soluzioni si mettono a rischio i servizi ai cittadini e si disperde un significativo patrimonio di professionalità”.

Nidil, Felsa e Uiltemp hanno sollecitato ancora Apss e Assessora ad aprire un confronto costruttivo per trovare una soluzione che dia risposte ai lavoratori, ma che assicuri anche adeguati servizi ai cittadini.

Come primo risultato, è stato ottenuto un incontro con Antonio Ferro, direttore generale facente funzioni dell’Apss, che si svolgerà nelle prossime ore.

Trento, 19 novembre 2021

 

Scarica il pdf: 20211117_somministrati sanità

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18 Nov
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Uil scuola: “Dare lo stesso stipendio per gli insegnanti, dalla primaria alle superiori”

18 novembre 2021 – Trentino (altro…)

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