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“UIL TOUR 2021” la tappa trentina all’insegna di salute, sicurezza, previdenza e fisco
Trento. 27 ottobre 2021
Comunicato stampa
La tappa trentina dell’iniziativa “Uil in tour. Nelle piazze con le persone per ridisegnare l’Italia”, che dallo scorso 18 ottobre sta percorrendo il Paese fermandosi in numerose piazze italiane (27 in totale), è stata caratterizzata da un’entusiastica adesione della cittadinanza. Il grande “truck” di 10 metri, trasformatosi in un palco, è stato il punto di aggregazione per dibattiti, confronti e manifestazioni nella suggestiva Piazza delle Donne Lavoratrici.
Avvicinandosi alle persone, il “Sindacato dei cittadini” ha voluto raccogliere, per poi portare a sintesi, le richieste di una popolazione di lavoratori, pensionati e giovani, e costruire insieme a loro una proposta per il lavoro, la sicurezza e lo sviluppo.
Dopo un primo saluto della Segretaria Confederale Uil del Trentino Marcella Tomasi e un breve intervento di Alan Tancredi sull’importanza della sicurezza sul lavoro, il medico del lavoro Dr. Graziano Maranelli – Membro del direttivo nazionale di SNOP (Società Nazionale Operatori della Prevenzione) – ha esposto le dinamiche e l’impatto del COVID-19 in relazione alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. «La pandemia ha dimostrato che salute e lavoro non sono scindibili nemmeno per la comunità. E che i confini fra i fattori di rischio lavorativi e quelli extra lavorativi sono sempre meno definiti. Salute e malattia dentro e fuori del lavoro sono sempre più interconnesse».
La ricercatrice universitaria Marianna Riello, del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento, ha poi presentato uno studio sulle conseguenze dell’emergenza sanitaria sui lavoratori, in particolare sul personale A.P.S.P., e sugli aspetti sociali della pandemia. «Sono evidenti gli effetti sui lavoratori del disturbo post traumatico indotto dalla pandemia. Vanno analizzati per sostenere i professionisti del sistema».
A seguire Monica Antoniolli – Psicologa evolutiva e scolastica, specializzata in neuroscienze con Master sui processi inclusivi nella scuola – ha esposto la sua ricerca inerente in particolare ai giovani e giovanissimi. «La pandemia ha sconvolto il nostro stile di vita e il fenomeno del disturbo post traumatico manifesterà i suoi effetti nel tempo. È prematuro dare un quadro preciso e oggettivo, ognuno ha vissuto la pandemia e il lock down in modo diverso, anche tra i ragazzi, in base soprattutto alla situazione familiare. Molta ansia, certo, ma per qualcuno il lock down è stata anche un’occasione per fermarsi e riflettere. C’è uno spettro enorme di situazioni. Per una piccola ma significativa minoranza la pandemia è stata, purtroppo, una vera e propria tragedia tra condizioni familiari insostenibili e spazi ristretti. Anche le mascherine e il distanziamento hanno impattato notevolmente sull’intersoggettività. Tutto questo lascerà il segno e non ci sono ancora abbastanza ricerche sull’argomento». «L’emotività dei ragazzi e dei bambini – ha spiegato ancora la ricercatrice – riflette il vissuto della famiglia. Considerate le inevitabili ansie e angosce, quali misure possiamo mettere in atto per aiutarli? L’idea è quella di provare a spiegare, provare a mantenere la routine e a coltivare la resilienza controbilanciando le emozioni spiacevoli con qualcosa di positivo. Anche il pianto va bene, perché permette di sfogare la frustrazione.»
Sulla scuola si è detto che, oltre che per l’apprendimento in sé, serve anche a scoprire le relazioni. La DAD è stata una scelta di emergenza che ha lasciato qualche elemento positivo, se non altro dal punto di vista delle competenze tecnologiche, ma ha anche creato notevoli situazioni di stress. «Si sta cominciando a impostare una pedagogia diversa».
Qualche iniziale problema tecnico di collegamento non ha impedito l’intervento del Segretario Confederale Nazionale Domenico Proietti che ha parlato di «una vera e propria strage, quella delle morti sul lavoro, che si ripresenta ogni anno». «La UIL – osserva – ha chiesto più volte un cambiamento. Alcune risposte cominciano ad arrivare, ma l’auspicio è che si apra al più presto un serio confronto con le istituzioni». Incalzato dalla giornalista Linda Pisani, Proietti ha confermato che «il confronto con il Governo su Pensioni e Quota 100 è stato tutt’altro che positivo. Il sindacato ha chiesto di introdurre una flessibilità di accesso e di ridiscutere l’età di pensionamento perché la Legge Fornero è stata un’operazione di cassa e vanno evitati gli errori del passato».
Sulla riforma fiscale la UIL chiede di recuperare le risorse necessarie (si parla di 30 miliardi l’anno) contrastando concretamente l’evasione fiscale e investendo sul pubblico, sull’occupazione, la formazione e la ricerca.
La giornalista Linda Pisani da voce a una ricorrente domanda del pubblico: se tutti dicono di volere il meglio per l’Italia, perché c’è contrapposizione su questi temi?
«Non è vero che tutti vogliano le stesse cose, lo dimostra l’assordante silenzio di pressoché tutte le parti politiche sull’evasione fiscale. Chiediamo al Governo risposte precise anche sui 200 miliardi spesi durante la pandemia: andranno ripagati prima o poi, come si pensa di farlo senza una precisa riforma fiscale che ribalti il paradigma per cui a pagare sono solo i lavoratori dipendenti?»
«Chiediamo – conclude – una giusta flessibilità pensionistica e aiuti per i giovani e le donne di tutto il Paese. Bisogna indirizzare le grandi energie di cui disponiamo nella direzione giusta, verso l’inclusione, le pari opportunità, lo sradicamento dell’intolleranza e del fascismo, l’inclusione sociale e il rafforzamento della fiducia tra cittadini e sindacati.»
Il Segretario Generale della UIL del Trentino Walter Alotti ha sottolineato invece l’importanza del ruolo del sindacato nell’avvicinare i lavoratori e i cittadini per porre questioni oggettive e trasversali con un approccio laico e pragmatico nell’interesse di tutti.
Marcella Tomasi e Pietro di Fiore – entrambi Segretari Confederali UILTN ma anche, rispettivamente, Segretaria Generale della UIL FPL Enti Locali e Segretario Generale UIL Scuola – non hanno potuto fare a meno di esplicitare alcune considerazioni sulla scuola dell’infanzia (spesso non considerata nelle dinamiche contrattuali del mondo della scuola) e sul Pubblico Impiego, per il quale urge la ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto, interrotte per la pandemia e non più procrastinabili. «I dipendenti pubblici, che pur lavorando da casa non si sono mai fermati, sono il motore della collettività e la scuola è l’istituzione che unisce tutti i cittadini. Scriveremo a Fugatti per proporre un immediato incontro per portare a casa dei fatti oltre alle chiacchiere. I lavoratori del Pubblico vanno rimessi al centro e il rinnovo del contratto deve arrivare subito. Bisogna poi ragionare sulla scuola, a partire da quella per l’infanzia».
Autocritiche? Alotti confessa che «il grande impegno del sindacato e la necessità di mirare all’interesse collettivo non ci permette, talvolta, di rispondere adeguatamente e celermente alle specifiche esigenze di ognuno. I malumori ci sono stati ma complessivamente, pur in un periodo tanto difficile, il consenso nei confronti del sindacato è rimasto in crescita costante».
Per ulteriori informazioni:
Walter Alotti
Scarica il pdf:
- comunicato stampa UIL TOUR UILTN 271021
- Slide intervento Dott. Graziano Maranelli: lezioni COVD SSL – Maranelli – Sola lettura
- Slide intervento Marianna Riello: StressPandemiaRSA_UIL_finale – Sola lettura
- Slide intervento Monica Antoniolli: Pandemia e impatto psicologico Antoniolli – Sola lettura
FOTOGRAFIE: https://flic.kr/s/aHsmX2x8QZ
VIDEO DIRETTA FACEBOOK: https://fb.watch/8ULXaHw6WP/





RINNOVO DEI CONTRATTI PROVINCIALI: SARA’ LA VOLTA BUONA?
Dopo aver contrattato, concertato, discusso, contestato e manifestato innumerevoli volte, leggiamo che il Presidente Fugatti inserirà le risorse per il rinnovo dei contratti collettivi provinciali del pubblico impiego nella prossima finanziaria provinciale.
Una dichiarazione che pare convinta del nostro presidente, aggiungendo che l’attenzione di questa Giunta al mondo del lavoro è sempre stata massima.
Dichiarazioni che destano fin troppe perplessità alla UIL del Trentino, in particolare alle categorie che rappresentano Enti Locali e Scuola (UIL FPL EELL e UIL Scuola): dopo aver raccolto, l’estate scorsa, che il rinnovo dei contratti non era opportuno secondo questa Giunta, la diffidenza resta grande.
“Abbiamo chiesto più volte di rispettare il Protocollo sui rinnovi dei contratti collettivi sottoscritto ancora nel gennaio 2020, dichiarano Marcella Tomasi (UIL FPL EELL) e Pietro Di Fiore (UIL Scuola), convinti che si doveva ripartire da lì per dare risposte a tutte le persone che lavorano nel pubblico impiego trentino. Questo Protocollo, voluto fortemente dalla UIL, è stato invece accantonato unilateralmente dalla Giunta senza nemmeno una comunicazione alle OO.SS. che lo avevano sottoscritto”.
Oggi accogliamo con soddisfazione il fatto che il Presidente dia corso al Protocollo, annunciando nuovo impegno sui rinnovi contrattuali: lo riteniamo una prima risposta alle nostre richieste.
Certo che le dichiarazioni di Fugatti arrivino in un momento in cui la vertenza su questi settori stava diventando nazionale, vista la presenza a Trento del Segretario confederale della UIL nazionale, Domenico Proietti, per l’evento “UIL tour” che si terrà mercoledì in Piazza delle Donne Lavoratrici. Il “UIL tour”, organizzato dalla sede romana della UIL, sarà un momento in cui il mondo del lavoro si confronterà su sicurezza, effetti della pandemia, pubblico impiego, riforma di fisco e previdenza, con l’intervento di esperti dei vari settori.
Un momento centrale avrà il confronto sui rinnovi del pubblico impiego, aprendo formalmente una vertenza con la Provincia Autonoma di Trento.
Il Segretario Regionale UIL Scuola-RUA Pietro Di Fiore
La Segretaria Provinciale UIL FPL EELL Marcella Tomasi
Scarica il pdf: RINNOVO DEI CONTRATTI PROVINCIALI

Politiche attive: la Giunta potenzi Agenzia del Lavoro ed i Centri per l’impiego. Cgil Cisl Uil: indispensabile una forte regia pubblica che qualifichi i soggetti privati accreditati
“Le politiche del lavoro, passive ed attive, hanno bisogno di una forte azione pubblica che, facendo rete con i soggetti privati, ne qualifichi la presa in carico di disoccupati e inoccupati, ma anche l’offerta di formazione continua per gli occupati. Per questo solo rafforzando gli organici di Agenzia del Lavoro sarà possibile realizzare una vera sinergia tra pubblico e privato, avvicinando così finalmente anche il Trentino ai modelli del Nord Europa”. Lo sostengono Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi, che rappresentano Cgil Cisl Uil nel consiglio di amministrazione di Agenzia del Lavoro. Nulla in contrario, dunque, sul coinvolgimento dei soggetti privati nella gestione di disoccupati e inoccupati, ma se all’interno di servizi pubblici più qualificati e articolati sul territorio.
Altro nodo essenziale per le parti sociali è l’intreccio tra politiche attive e passive. In un processo di presa in carico avanzato infatti le misure di sostegno al reddito devono essere affiancate politiche di condizionalità cogenti. “Questo dovrà essere l’intreccio virtuoso tra politiche passive di sostegno al reddito, indispensabili per gestire le transizioni, e politiche attive di ricollocazione nel mercato del lavoro standard, superando il mismatch tra domanda ed offerta, o utili alla comunità nel suo complesso e all’inclusione sociale”, proseguono Zabbeni, Pomini e Tomasi che nei giorni scorsi hanno chiesto e ottenuto la convocazione straordinaria urgente del cda di Agenzia, in programma il prossimo 2 novembre. “La nostra volontà è quella di sfruttare al massimo le risorse europee destinate al Trentino grazie al progetto Gol e definire insieme il piano operativo che Agenzia dovrà strutturare nelle prossime settimane. Va anche sciolto il nodo delle risorse dedicate al rafforzamento dei servizi pubblici per l’impiego.”
La Giunta provinciale non può tirarsi fuori dalla sfida che l’attende. “Se in passato la scelta fu quella di non aderire al piano di potenziamento dei centri per l’impiego, oggi le condizioni sono notevolmente mutate, le sfide epocali che il nostro territorio si trova ad affrontare e le ingenti risorse che l’Europa ci mette a disposizione, devono essere fattori che consentano un immediato cambio di passo”, insistono i sindacalisti chiedendo che si investa in una massiccia assunzione di nuove figure da immettere nel sistema pubblico dei centri per l’impiego. Peraltro, quanto sostenuto dai tre sindacalisti sta trovando unanime consenso anche all’interno delle discussioni in atto negli Stati Generali del Lavoro, dove tutte le parti hanno sottolineato la necessità di potenziare e qualificare gli organici di Agenzia per migliorare la presa in carico e garantire una regia pubblica di qualità utile alla rete dei soggetti privati accreditati.
“Le Regioni ordinarie attraggono risorse per potenziare i propri Centri per l’Impiego con l’obiettivo di avvicinarsi ai livelli europei, mentre oggi questo sembra non essere le priorità della Giunta. Ciò significa depotenziare l’Autonomia e i suoi servizi alle imprese e ai cittadini più deboli a partire da quelli che verranno coinvolti da ristrutturazioni prodotte dalle transizioni digitali e ambientali”, concludono Zabbeni, Pomini e Tomasi.
Trento, 23 ottobre 2021
