Blog

17 Set
0

Energia, il “tesoretto” della Provincia

  17 settembre 2021 –  l’Adige

Leggi Tutto
15 Set
0

Comunicato stampa Uil Trentino del 15/9/20021- Spinge ancora l’inflazione in Trentino. Fortissimo incremento del costo dell’energia utilizzata dalle famiglie in casa e di quello dei trasporti.

 

Comunicato stampa UIL Trentino 15 settembre 2021

Spinge ancora l’inflazione in Trentino. Fortissimo incremento del costo dell’energia utilizzata dalle famiglie in casa e di quello dei trasporti.

Se l’incremento dei prezzi è ripartito anche a livello Italia (+ 0,5 su mese di luglio e + 2,1% nei confronti di agosto 2020)a causa soprattutto dell’aumento dell’energia e dei trasporti, anche in Trentino la fa sempre da padrone il costo delle utenze e dell’abitazione, dei trasporti e dei pubblici esercizi. L’aumento dell’indice Istat sul mese precedente è dello +0,8% e del +2,4% rispetto all’agosto 2020. In prospettiva, se la ripresa non perderà forza attesi anche aumenti dei prezzi dei generi alimentari e di tutti i servizi dove si trascinerà l’aumento del costo dell’energia.

Già in agosto 2021 riguardo al costo delle utenze si registra un aumento dell’+8,3% a livello nazionale ed addirittura dello +10,7% a livello trentino, rispetto ai prezzi 2020. Idem per i trasporti con uno scarto del +5,4% a livello nazionale e dello +5,7% a livello provinciale sempre mettendo a confronto l’indice dei capitoli 2021 col 2020.

Il tasso medio d’inflazione relativo a Trento a tutto agosto 2021 è dell’1,4%, più del doppio di quello nazionale che è pari allo 0,6%.

Per la UIL ci sono tutte le condizioni e le preoccupazioni per un esame della situazione economica locale con la Giunta provinciale ed un’analisi dei possibili provvedimenti locali di sostegno alle famiglie più deboli ed ai lavoratori, alle lavoratrici, ai pensionate e alle pensionate trentine.

Segretario Generale UIL del TRENTINO Walter Alotti

 

Scarica il pdf:

Leggi Tutto
15 Set
0

Stati generali. Riformare le politiche del lavoro rafforzando il legame tra sostegni e attivazione

Stati generali. Riformare le politiche del lavoro rafforzando il legame tra sostegni e attivazione
Cgil Cisl Uil: la carenza di manodopera può compromettere la ripresa economica. Si punti su politiche industriali che favoriscano l’innovazione, sulla coerente formazione delle risorse umane e sull’occupazione di qualità

 

La ripresa economica in Trentino è partita. Perché il processo non si arresti nel breve termine, ma inneschi una concreta dinamica di sviluppo del territorio è essenziale che si sciolgano, senza pregiudizi, i nodi critici legati alla carenza di manodopera e alla difficoltà di incrociare domanda e offerta di lavoro. E’ questo l’appello che Cgil Cisl Uil lanciano alla Giunta provinciale proprio nelle settimane in cui si avvia a conclusione l’esperienza degli Stati generali del Lavoro. Un’occasione che le tre sigle giudicano positiva per l’opportunità di confronto emerse, ma che deve essere assunta come modalità strutturale per la definizione di tutte le politiche provinciali.
Le proposte dei sindacati sul lavoro sono state raccolte in un documento inviato alla Provincia in vista della sessione conclusiva.

Filo rosso del ragionamento dei sindacati è la necessità di rafforzare il legame tra le misure di sostegno al reddito, nazionali e provinciali, e le condizionalità che vanno accompagnate dal monitoraggio dei fabbisogni delle imprese, formazione e riqualificazione coerente alle dinamiche del mercato del lavoro, bilancio e certificazione delle competenze, profilazione. Allo stesso tempo i sostegni al reddito, compreso l’assegno unico provinciale, possono essere riorganizzati, ma non vanno tagliati, anzi vanno potenziati soprattutto quando si parla di famiglie potendo quindi essere focalizzati su target più deboli del mercato del lavoro come le donne, i disoccupati senior e i giovani.

Lo scenario in cui si devono inserire questi strumenti è molteplice. Da una parte il quadro nazionale con le risorse previste dal PNRR che dovrebbero pesare in Trentino per 50 milioni di euro. Risorse ingenti sulla cui destinazione anche i sindacati vogliono avere voce in capitolo. Sempre a livello nazionale dovrebbe essere in dirittura d’arrivo la riforma degli ammortizzatori sociali che prevede un più stretto legame tra politiche passive e attive anche attraverso la nuova misura GOL (garanzia occupabilità del lavoratore)”.

Perché il sistema parta lo Stato prevede l’assunzione di 11mila operatori per i centri per l’impiego. Un potenziamento delle risorse umane che è condizione indispensabile anche in Trentino, ma su cui la Giunta intanto continuare a non dare risposte limitandosi solo alla stabilizzazione del personale di Agenzia del Lavoro. Al contrario serve un potenziamento degli organici e una riqualificazione del persone oggi in servizio.

Altro tema chiave è quello delle politiche industriali. Il Trentino soffre di scarsi livelli di produttività e di un’economia scarsamente propensa all’innovazione, che va invece incentivata. Parallelamente vanno messi in campo percorsi formativi coerenti perché i nuovi fabbisogni delle imprese trovino risposta sul mercato del lavoro anche locale, puntando nel contempo al miglioramento qualitativo e retributivo delle condizioni di lavoro.

Resta il tema dei settori tradizionali, in particolare turismo, agricoltura ed edilizia, che pur innovando continueranno ad aver bisogno consistente di manodopera non reperibile esclusivamente sul territorio. Da qui il monito all’esecutivo di approcciarsi al tema del lavoro senza pregiudizi, affrontando con concretezza e lungimiranza anche la questione del reperimento e dell’inclusione del personale straniero.

Trento, 15 settembre 2021

Leggi Tutto
14 Set
0

Alotti della UIL :preoccupante aumento di luce e gas. Il sindacato rilancia la richiesta di agevolazioni alle famiglie trentine, possibile per l’energia idroelettrica prodotta in Trentino.

Alotti della UIL :preoccupante aumento di luce e gas. Il sindacato rilancia la richiesta di agevolazioni alle famiglie trentine, possibile per l’energia idroelettrica prodotta in Trentino.

Trento 14/09/2021 – Comunicato stampa Uil del Trentino- .

L’impennata del prezzo di luce e gas preoccupa molto la UIL, il sindacato di Via Matteotti.

Questi aumenti graverebbero in modo inaccettabile non solo sulle aziende ed il sistema industriale, ma anche sulle famiglie e sui salari reali delle lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati e delle pensionate che, già da anni, fanno i conti con un costo dell’energia fra i più alti in Europa. L’Italia, infatti, è uno dei paesi europei a più alta diffusione della cosiddetta povertà energetica e circa il 10% delle famiglie italiane fa fatica a pagare regolarmente le utenze domestiche. Anche in Trentino, e specialmente con la crisi Covid, sono molte le famiglie che faticano a rispettare le scadenze delle bollette energetiche e che usufriscono dei Bonus energia dei Comuni.

È urgente, quindi, una riforma strutturale della composizione delle bollette che si ponga due obiettivi: il primo è che i maggiori introiti derivanti dall’aumento fino a 60 euro a tonnellata di Co2 siano destinati a ridurre i costi per le famiglie; il secondo è che le utenze energetiche siano sgravate dagli oneri di sistema che pesano sulle bollette per circa il 20%.

Dunque, è necessario che i sussidi alle rinnovabili e tutte le altre voci degli oneri di sistema siano spostate sulla fiscalità generale in quanto risorse destinate a finanziare opere e servizi di interesse generale.

La Uil è assolutamente convinta che la transizione ecologica debba fondarsi sulla sostenibilità sociale delle scelte economiche e tecnologiche. Una transizione che non tenga conto degli impatti sociali causerebbe un aggravio delle diseguaglianze assolutamente inaccettabile.

Ancora la Uil del Trentino rilanciano sulla possibilità, tutta trentina, di destinare finalmente alle famiglie i benefici dell’assegnazione della competenza primaria alla provincia delle concessioni di produzione di energia elettrica, che prevede appunto l’obbligo per i concessionari di cessione alle Provincie di una parte di energia prodotta che potrà, appunto, essere destinata a categorie di utenti privati o alle aziende. Qualche tecnico ha già calcolato la possibilità, per le famiglie utenti della Regione, di fruire di circa 300 Kw (60 euro a componente per famiglia all’anno), un contributo che non cambia la vita, ma potrebbe essere comunque d’aiuto alle famiglie, per lo meno quelle meno abbienti.

Walter Alotti

 

Scarica il pdf: BOLLETTE energia uil 2021

Leggi Tutto
Mediocredito
14 Set
0

ALOTTI – UIL: Banche di riferimento trentine – il flop della strategia di Fugatti –

ALOTTI – UIL: Banche di riferimento trentine – il flop della strategia di Fugatti –

Avevamo plaudito al tentativo di Fugatti di prendere il controllo dell’unico istituto bancario in qualche modo “trentino” ( Mediocredito) per dare al territorio un riferimento per il credito veramente locale alle aziende ed alle famiglie trentine. Avevamo anche proposto una quota di azionariato popolare per i trentini che avessero voluto partecipare all’impresa, importante anche sotto l’aspetto politico istituzionale di una Comunità autonoma sempre più avviata verso la standardizzazione politico sociale economica alle logiche nazionali. Ma il mancato coordinamento, anche in questo ambito come per l’A22, con l’Alto Adige e la debolezza e la latitanza da parte anche degli imprenditori trentini ha portato anche Mediocredito sotto il ferreo controllo dei sudtirolesi, che ora sono ulteriormente passati all’attacco. Stanno mirando infatti al controllo o comunque all’allargamento della loro sfera di influenza economica e finanziaria del Nord Est, dopoaverdefinitivamenterimessoalloroposto(l’ultimo)itrentini,edassunto ilcontrollodiCivibank,ultima banca non cooperativa del triveneto rimasta in gioco, seppur in via marginale, dopo il disastro degli imprenditori bancari veneti che con Veneto Banca e Popolare di Vicenza hanno fatto “tabula rasa” del risparmio di tanti cittadini ed imprenditori veneti.

La mossa quindi di questi giorni, evidentemente più politica che strategica, di entrare in Civibank attraverso la controllata Trentino di Sviluppo, peraltro anch’essa a rischio Legge Madia, ci pare la modesta via d’uscita per accaparrarsi qualche briciola al tavolo imbandito dai cugini alto atesini e la controprova dell’abbandono definitivo dell’iniziativa Mediocredito a controllo trentino.

Lo stesso ragionamento vale per i pochi veri gruppi finanziari (Seac Fin, Fondazione Caritro, Isa, Itas e magari Finanziaria Trentina) degli imprenditori trentini, cui viene chiesto partecipare alla partita del nord-est, dopo che si erano già autoesclusi dall’iniziativa trentina per un Mediocredito a vocazione regionale. Una chiamata ad un ruolo comunque subalterno, come quello della Provincia Autonoma di Trento e del suo pavido e confuso presidente Fugatti rispetto a Kompatscher ed a Sparkasse.

Walter Alotti Segretario Generale UIL Trentino

 

 

Scarica il pdf: Banche di riferimento trentine – il flop della strategia di Fugatti –

Leggi Tutto
13 Set
0

Alloggi pubblici e bonus bebè, la Giunta rimuova il vincolo dei 10 anni

Alloggi pubblici e bonus bebè, la Giunta rimuova il vincolo dei 10 anni
Oggi il parere della Commissione consiliare sulla modifica del regolamento Itea
Cgil Cisl Uil e Acli: la Corte europea ha sancito il diritto agli assegni nascita e maternità per i cittadini stranieri con permesso unico di lavoro. L’Esecutivo compia una scelta politica

Mancano gli ultimi tasselli per il via libera alla modifica del regolamento per l’accesso agli alloggi Itea, che rimuove il vincolo dei dieci anni di residenza in Italia per i cittadini stranieri. Oggi la IV commissione consiliare esprimerà il proprio parere sul testo proposto dall’Esecutivo, a seguito delle sentenza del Tribunale di Trento. Per Cgil Cisl Uil e Acli trentine “cade il primo pilastro del modello di welfare discriminatorio voluto da questa Giunta. Ci auguriamo che l’Esecutivo prenda atto delle scelte assunte dalla Giurisprudenza anche a livello europeo e assuma una decisione politica togliendo il vincolo dei dieci anni di residenza per accedere al bonus bebè. Quella misura resta un’ingiusta discriminazione”.
E’ delle scorse settimane infatti una significativa sentenza della Corte di Giustizia europea che ha riconosciuto il diritto dei cittadini stranieri con permesso unico di lavoro all’assegno di maternità e all’assegno nascita. Per accedere a queste misure di sostegno non è necessario possedere il permesso di soggiorno di lungo periodo. “L’orientamento della Giurisprudenza è chiaro – rimarcano i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti e il presidente delle Acli Luca Oliver – così come è chiara la posizione assunta dal legislatore nazionale per l’assegno universale per le famiglie per ottenere il quale sono sufficienti due anni di residenza. Anche diverse regioni, come Veneto e Friuli Venezia Giulia, hanno previsto requisiti minimi di residenza per accedere alle misure di sostegno al reddito. Non sono i giudici interventisti. Il presidente Fugatti ne prenda atto e faccia scelte politiche conseguenti”.
Intanto oggi si apre in IV Commissione il confronto sul disegno di legge Olivi che propone di rimuovere il requisito dei dieci anni per il bonus bebè. “Crediamo che la proposta in discussione sia equilibrata e vada nella giusta direzione. Dobbiamo puntare ad un Trentino inclusivo, in cui chi ha bisogno non viene discriminato ingiustamente per il Paese di provenienza. Per quanto ci riguarda continueremo a tenere alta l’attenzione su queste questioni sollecitando l’interesse dell’opinione pubblica trentina, ma anche sostenendo tutti quei cittadini e cittadine che volessero ricorrere al Giudice per vedere riconosciuto un loro diritto. Ci auguriamo però che sia la politica a farsi carico, prima, di questa responsabilità”, concludono Grosselli, Bezzi, Alotti e Oliver.

Trento, 13 settembre 2021

Leggi Tutto
13 Set
0

La ripresa è in corso, ma serve un confronto anche con il sindacato, non solo con le imprese

La ripresa è in corso, ma serve un confronto anche con il sindacato, non solo con le imprese

“I dati sulle esportazioni, sulla produzione industriale e del turismo ed in generale sull’andamento dell’occupazione e dell’economia sono importanti perché dimostrano che la ripresa è in corso, ma soprattutto perché fanno emergere la necessità di un confronto sul lavoro e sul modello di sviluppo da costruire per il futuro, per rendere questa ripresa strutturale, efficace e giusta: non è più accettabile, infatti, che sia il mercato e solo le esigenze delle imprese a regolamentare anche il sistema sociale del nostro Trentino”. Lo sostengono i tre segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Per questa ragione “È sempre più urgente – proseguono – riavviare il dialogo con la Giunta provinciale con la quale stentano a decollare i tavoli di confronto richiesti e, dunque, serve un cambio di passo, in particolare sulla governance del PNRR, sulle politiche attive del lavoro, oltreché sulla questione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Su quest’ultimo punto servono scelte politiche di fondo condivise, soprattutto sul rilancio del Piano vaccinale che ha subito una brusca frenata negli ultimi giorni. Siamo ancora in grave emergenza e perciò chiediamo al Presidente Fugatti una cabina di regia, non avendo avuto da tempo né interlocuzioni politiche, né risposte soddisfacenti”.

 

Trento, 13 settembre 2021

 

 

Leggi Tutto
10 Set
0

LA PROTESTA. Sindacati confederali divisi fisicamente, ma uniti nelle rivendicazioni. «Servono personale e formazione»

  10 settembre 2021 –  l’Adige

Leggi Tutto
07 Set
0

Assunzioni boom: 8.110, il 35% in più

  07 settembre 2021 –  Trentino

Leggi Tutto
05 Set
0

Edilizia. Il lavoro irregolare si combatte, non si può sottovalutare. Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

Edilizia. Il lavoro irregolare si combatte, non si può sottovalutare. Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

La cronaca di questi ultimi mesi sta dimostrando che sottovalutare il fenomeno del lavoro irregolare è molto pericoloso per la tenuta sociale ed anche economica della nostra terra. Quanto riportato oggi dalla stampa locale rispetto a presunti episodi di sfruttamento della manodopera nella catena dei subappalti nel settore dell’edilizia riporta quindi in evidenza i rischi che, nelle settimane scorse, avevamo sollevato a fronte dei dati pubblicati dalla Cgia di Mestre che stima per il Trentino quasi 28mila lavoratori irregolari.
Confidiamo che l’azienda coinvolta nelle indagini sappia dimostrare la propria estraneità ai fatti. In caso contrario sarebbe un duro colpo alla credibilità di un settore che dovrà dare un contributo importante alla ripresa economica e alla sostenibilità dello sviluppo del nostro territorio, attraverso le infrastrutture previste dal Pnrr e dagli incentivi per il risparmio energetico.
Considerata la gravità delle accuse mosse dalle autorità inquirenti, intervenute nel recente passato anche a fronte di proteste eclatanti messe in atto nelle Giudicarie da lavoratori dei subappalti, vanno messe in atto fin d’ora azioni preventive per colpire chi stesse ancora oggi sfruttando lavoratori nei diversi settori economici e scongiurare la possibilità che si ripropongano in futuro episodi di questo tipo.
Per questo, come fatto anche poche settimane fa, ribadiamo alla Giunta provinciale l’urgenza di potenziare gli organici dell’ispettorato all’interno del Servizio Lavoro, di rendere più stringenti i controlli nella catena degli appalti e delle esternalizzazioni anche nei settori privati, di rafforzare il coordinamento con il sistema della bilateralità per garantire corrette informazioni a lavoratori ed imprese e di mettere in atto tutte le forme possibili di tutela della parte più debole della forza lavoro, in particolare quella di origine straniera, che in particolare nell’edilizia rappresenta una quota molto significativa della manodopera.
Sottovalutare i dati e minimizzare gli episodi di lavoro sommerso e irregolare non può essere la risposta delle istituzioni provinciale ad un fenomeno che deve invece essere combattuto senza se e senza ma.

5 settembre 2021

Leggi Tutto