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13 Mag
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Scuole superiori in presenza, dal 24 ipotesi tutti in aula. Materne estive, iscrizioni al via

  13 maggio 2021 –  Corriere del Trentino

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13 Mag
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Inciampo in maggioranza: FdI contro l’ingresso in Itas Manovra, sindacati critici

  13 maggio 2021 –  Corriere del Trentino

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13 Mag
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I sindacati trentini: tetto di 50 euro al mese per i servizi estivi dedicati ai bambini. Cgil, Cisl e Ul chiedono di intervenire («non con spot») sui servizi di conciliazione per le famiglie fissando un costo massimo mensile

  12 maggio 2021 –  Trentino

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13 Mag
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“Assemblea negata alle maestre delle materne”. La Uil trentina pronta a denunciare la Provincia

  12 maggio 2021 –  Trentino, Corriere del Trentino

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13 Mag
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Famiglie. La Provincia garantisca libertà di scelta sui servizi estivi e abbatta per tutti il costo. Cgil Cisl Uil: per quest’anno tutti i ragazzi tra 3 e 14 anni possano accedere a 50 euro

Famiglie. La Provincia garantisca libertà di scelta sui servizi estivi e abbatta per tutti il costo. Cgil Cisl Uil: per quest’anno tutti i ragazzi tra 3 e 14 anni possano accedere a 50 euro

Servono misure straordinarie per dare risposte alle richieste di conciliazione delle famiglie e al bisogno di socializzazione di bambini e ragazzi in un anno particolarmente difficile a causa dell’emergenza sanitaria. Misure che vadano realmente incontro alle necessità di genitori e figli, ne tutelino la libertà di scelta e abbattano i costi dei servizi estivi. E’ per questo che Cgil Cisl Uil del Trentino chiedono alla Giunta provinciale che oggi presenta in Consiglio la manovra finanziaria che tutti i servizi di conciliazione estivi per la fascia 3-14 siano accessibili ad un costo massimo di 50 euro al mese. Lo stesso importo che verrebbe chiesto alle famiglie se dovranno portare i propri figli alla scuola dell’infanzia estiva. “Se l’Esecutivo ha realmente a cuore i bisogni delle famiglie deve costruire delle soluzioni che vadano oltre gli spot, stanziando risorse adeguate e tutelando la libertà di scelta per tutti – sostengono i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Ci sono tredici milioni di euro disponibili sul capitolo famiglie e assegno unico che da maggio scorso giacciono non spesi, si possono utilizzare anche questi. Basta inserire il provvedimento nel disegno di legge della Giunta così come è stato fatto per l’apertura a luglio delle scuole dell’infanzia, nonostante la giusta contestazione dalle lavoratrici e dai lavoratori per le modalità con cui viene effettuata. Se si può fare questo, purtroppo senza alcun reale coinvolgimento degli insegnanti, si può pure fare una norma che sostenga tutte le famiglie”.
Il tema secondo il sindacato è investire realmente sui bambini e sulle loro famiglie. “Il problema infatti non riguarda solo i bambini fino a 6 anni ed i loro genitori che paradossalmente sarebbero i più penalizzati proprio a causa dell’apertura straordinaria a luglio della scuola dell’infanzia visto che solo loro perdono il diritto ai buoni di servizio per accedere ai percorsi educativi e ricreativi offerti loro dall’associazionismo. E’ inaccettabile che alcuni genitori di fatto non siano messi nelle condizioni di poter liberamente scegliere la soluzione migliore per il proprio bambino”.
Cgil Cisl Uil giudicano insufficiente anche l’emendamento presentato dall’assessora Segnana con cui si stanziano 400 mila euro per compensare il costo dei servizi estivi non coperto dai buoni di servizio. “Un piccolo passo avanti, decisamente poco coraggioso. Non tutti i servizi di conciliazione sono accessibili con i buoni di servizio e soprattutto non tutte le famiglie hanno diritto ai buoni. Così si rischia di non intercettare proprio quelle che hanno maggiori bisogni. In un anno straordinario servono misure straordinarie, che non si limitino al mero calcolo ragionieristico”.
Le tre confederazioni restano comunque convinte che la questione della conciliazione vada affrontata anche in modo più strutturale con un coinvolgimento ampio del mondo dell’istruzione e del terzo settore. “Su quest’estate la Giunta ha scelto una via semplificatoria senza sbocchi. Da subito bisognerebbe invece aprire un tavolo serio di confronto con insegnanti, educatori, famiglie e sindacati per costruire insieme soluzioni condivise che guardino al futuro, favoriscano la conciliazione e sostengano davvero l’occupazione femminile”, concludono i tre segretari.

Trento, 11 maggio 2021

 

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13 Mag
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Seconde dosi, Trento ultima all’8,3% «Ma noi immuni prima degli altri»

  11 maggio 2021 –  Corriere del Trentino

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13 Mag
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Abiti in zona Ala/Avio? Al tuo Mod. 730 ci pensiamo noi

Scarica il pdf: CAFUIL Ala Avio 2021

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12 Mag
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manovra provinciale anticrisi – presidio unitario mercoledì 12 maggio ore 9 in piazza Dante

manovra provinciale anticrisi – presidio unitario mercoledì 12 maggio ore 9 in piazza Dante

La Giunta provinciale nelle settimane scorse ha presentato un disegno di legge con misure anticrisi che anticipano di fatto l’assestamento di bilancio. Le nostre organizzazioni unitariamente hanno espresso un giudizio negativo sia sul metodo che sul merito del disegno che impedisce di fatto ogni tipo di confronto con le parti sociali e non dà le necessarie garanzie di sostegno alle lavoratrici ed ai lavoratori colpite dalla crisi e alle loro famiglie.

Infatti su una manovra di 500 milioni di euro, solo 25 milioni ad oggi sembra saranno destinato al lavoro e alle famiglie. La Provincia autonoma di Bolzano che ha licenziato la sua manovra ormai un mese fa con stanziamenti identici pari a 500 milioni di euro, ha stanziato ben 55 milioni di euro per i sostegni al reddito e al pagamento dei canoni di affitto a vantaggio di lavoratori e famiglie.

Per questo motivo organizzeremo un presidio in occasione della discussione della manovra il giorno mercoledì 12 maggio 2021 alle ore 9 in piazza Dante sotto il Consiglio provinciale.

Il presidio sarà organizzato nel rispetto delle prescrizioni sanitarie per evitare i rischi connessi alla diffusione del COvid-19.

Chiediamo il massimo impegno per la riuscita della mobilitazione confidando che questa possa portare ad una significativa modifica delle misure proposte dalla Giunta provinciale.

per la CGIL del Trentino

Il Segretario generale Andrea Grosselli

per la CISL del Trentino

Il Segretario Generale Michele Bezzi

per la UIL del Trentino

Il Segretario Generale Walter Alotti

Scarica il pdf: 20210507_presidio_unitario_manovra_anticrisi_12maggio

 

COMUNICATO STAMPA

Manovra anticrisi. Sindacati sotto la Provincia per chiedere più risorse per lavoratori e famiglie

I segretari di Cgil Cisl Uil incontrano i gruppi di minoranza: “Servono almeno altri 25 milioni di euro per sostenere chi è stato più colpito dalla crisi”. Assenti le forze politiche della maggioranza

Le risorse che la Giunta provinciale stanzia nella manovra anticrisi per le famiglie e i lavoratori colpiti dalla crisi sono insufficienti. Servono almeno altri 25 milioni di euro per consentire di rialzarsi a chi in questo anno di pandemia è stato messo in ginocchio, perché rimasto senza un’occupazione, perché da mesi in cassa integrazione. Lo hanno ribadito con forza questa mattina Cgil Cisl Uil impegnati in un presidio in Piazza Dante per sollecitare il Consiglio a modificare il disegno di legge nella direzione di una maggiore equità. Richiesta che i tre segretari provinciali hanno portato anche all’attenzione dei gruppi consiliari di minoranza che hanno partecipato al confronto reso possibile dal presidente Kaswalder. Totalmente assente, anche questa volta, la maggioranza: nessun consigliere dei partiti di centro destra ha ritenuto opportuno ascoltare i sindacati.

“Continuiamo a chiedere maggiore attenzione alle famiglie e ai lavoratori – ha chiarito il segretario generale della Cgil Andrea Grosselli -. Le risorse da mettere in gioco ci sarebbero visto che sono rimasti in gran parte inutilizzati i 13 milioni di euro dell’assegno unico stanziati per gli stagionali a causa di criteri troppo restrittivi imposti dalla Giunta. Servono stanziamenti per sostenere il reddito dei lavoratori, in particolare gli stagionali del turismo, ma anche per dare risposte alle famiglie sul piano dei servizi educativi e di conciliazione”.

In merito Cgil Cisl Uil hanno rilanciato la proposta di rendere accessibile a tutte le famiglie i servizi di conciliazione estiva ad un costo di 50 euro, pari a quello che la Giunta chiederà alle famiglie che frequenteranno la scuola dell’infanzia a luglio. “Il problema delle famiglie non si ferma a quelle con figli fino a sei anni. Servono risposte almeno per tutta la fascia 3-14 e serve garantire la libertà di scelta”.

Sul tema delle famiglie si è soffermato anche il segretario generale della Cisl, Michele Bezzi, che ha criticato l’atteggiamento con cui l’Esecutivo sta gestendo la partita dell’apertura a luglio. “Manca un confronto di merito che metta al centro il bisogno dei bambini e delle famiglie. Le risorse stanziate per tenere aperto un mese in più sono sicuramente sovradimensionate e potrebbero essere destinate a sostenere tutte le famiglie e a garantire la loro libertà di scelta”. Bezzi ha chiesto anche attenzione alla contrattazione, a cominciare dalla riapertura del tavolo per i contratti pubblici. “Solo in Provincia di Trento non si è riaperto il confronto. Non si può innovate la pubblica amministrazione né migliorare la scuola se non si riconosce il valore dei lavoratori”.

La questione della casa è stato invece uno degli argomenti su cui ha posto l’accento il segretario generale della Uil, Walter Alotti. “Il problema abitativo che angoscia molte famiglie è ancora una volta totalmente ignorato da questa manovra finanziaria”. “Alotti ha stigmatizzato anche il metodo della Giunta. “Come nello scorso autunno anche adesso ci sono stati presentati dei provvedimenti fantasma, in cui non è stato chiaro fino all’ultimo momento quali sono le misure e soprattutto le risorse che le finanziano. In questo modo non si rende possibile il confronto. Ed è incomprensibile che su una manovra anticrisi finiscano dentro provvedimenti che nulla hanno a che fare con l’emergenza che stiamo vivendo”.

I sindacati hanno dunque ribadito la necessità che il Governo provinciale archivi il metodo degli interventi parziali e definisca una visione di Trentino per il futuro. “Non si può continuare a procedere a spot. Così non si affrontano mai concretamente i problemi e si rimanda tutto sempre ad una fase successiva. E’ il tempo di mettere mano ad un progetto condiviso che porti la nostra comunità oltre la crisi, smettendo di creare contrapposizioni ma favorendo crescita e coesione sociale. Lo chiediamo dallo scorso ottobre e non abbiamo mai ottenuto risposta”, hanno concluso i tre segretari.

Trento, 12 maggio 2021

 

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