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09 Lug
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Almeno 3mila famiglie trentine interessate all’assegno universale

  08 luglio 2021 –  l’Adige

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07 Lug
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CHIUSURA ESTIVA UFFICI UIL E SERVIZI CAF E PATRONATO

CHIUSURA ESTIVA UFFICI UIL E SERVIZI CAF E PATRONATO

 

UIL DEL TRENTINO
DA GIOVEDI’ 11 AGOSTO A VENERDÌ 19 AGOSTO 2022

PATRONATO ITAL UIL SEDI DI TRENTO- PERGINE-ROVERETO

DA GIOVEDI’ 11 AGOSTO A VENERDÌ 19 AGOSTO

RIVA-CLES-MEZZOLOMBARDO

DA LUNEDI’ 8 AGOSTO A VENERDÌ 19 AGOSTO

SEDI DEL CAF
RIVA E PERGINE
DA LUNEDÌ 1 AGOSTO A VENERDÌ 19 AGOSTO

ROVERETO-CASTEL IVANO-MEZZOLOMBARDO-CLES E TIONE

DA LUNEDI’ 8 AGOSTO A VENERDI’ 19 AGOSTO

TRENTO

DA MARTEDI’ 16 AGOSTO A VENERDI’ 19 AGOSTO

Tutti gli uffici riapriranno regolarmente lunedì 22 agosto.

Scarica il pdf: AGOSTO 2022

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07 Lug
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Riparto risorse ai Comuni solidarietà alimentare e di sostegno alle famiglie

Riparto risorse ai Comuni solidarietà alimentare e di sostegno alle famiglie

Comunicato stampa UIL del Trentino 7 luglio 2021

Continuano gli aiuti statali ( Fondo solidarietà alimentare e Fondo compensazione riduzione Tari) per “ristorare” i cittadini ed i Comuni i colpiti dalla pandemia Covid-19. In Trentino, come in Sudtirol, Friuli e Valle d’Aosta saranno erogati dalla Provincia. Manca però l’adeguata comunicazione. Si vogliono forse fare passare per aiuti provinciali o comunali, anziché statali?

 

Trasmettiamo in allegato alla stampa il Decreto del Ministro dell’Interno, che di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, dispone il riparto di risorse finalizzato all’adozione da parte dei Comuni di misure urgenti di solidarietà alimentare e di sostegno alle famiglie.
Si tratta di 500 milioni di euro per l’anno 2021 stanziati dal cosiddetto Decreto sostegni bis (Decreto Legge n. 73/2021), da ripartire tra i Comuni come da tabella allegata.
Per la Provincia autonoma di Trento la quota complessiva di contributo è di € 2.337.358,19 e specificatamente di  € 505.634,61 per Trento e € 168.670, 34 per Rovereto.
Uno dei provvedimenti per le famiglie trentine colpite dalla pandemia che, seppur distribuito ai Comuni dalla Provincia autonoma, abbia carattere ed origine statale.
In modo analogo a questo è stato firmato lo scorso 24 giugno un Decreto del Ministro dell’Interno,
di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze concernente il riparto del fondo finalizzato alla concessione da parte dei comuni di una riduzione della TARI o della TARIP ad alcune categorie economiche.
Si tratta di un fondo di 600 milioni di euro per l’anno 2021, sempre previsto dal cosiddetto Decreto Sostegni bis (Decreto-legge 73/2021) da ripartirsi tra i Comuni, per la concessione di una riduzione della Tari o della Tarip in favore delle categorie economiche interessate dalle chiusure obbligatorie
o dalle restrizioni nell’esercizio delle rispettive attività, in relazione al perdurare dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. In Trentino ad esempio ne beneficeranno per €1.253.001,25 il Comune di Trento e per € 354.520,59 quello di Rovereto.
Entrambi i riparti avverranno sulla base degli importi fissati nelle tabelle allegate ai Decreti e, per quanto riguarda i Comuni delle Regioni a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta e delle Province autonome di Trento e Bolzano, gli importi saranno erogati per il tramite delle stesse
Regioni e Province autonome. Con un ruolo quindi per gli enti erogatori di “ufficiali pagatori” di risorse statali, non provenienti da provvedimenti d’aiuto comunali o provinciali.

Walter Alotti
Segretario Generale
Uil del Trentino

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07 Lug
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Stati generali del Lavoro. Sostenere donne e giovani nel mercato del lavoro. Cgil Cisl Uil: la sfida è governare il cambiamento demografico e favorire la ripresa di investimenti innovativi. Urgente la riforma istituzionale e il riassetto della PA provinciale

Stati generali del Lavoro. Sostenere donne e giovani nel mercato del lavoro. Cgil Cisl Uil: la sfida è governare il cambiamento demografico e favorire la ripresa di investimenti innovativi. Urgente la riforma istituzionale e il riassetto della PA provinciale

Giovani e donne ma anche senior. E’ sulla gestione di questi soggetti che si gioca la sfida per rafforzare i fondamentali del mercato del lavoro trentino. E’ quanto hanno sostenuto ieri Cgil Cisl Uil nell’ambito di un incontro in plenaria degli Stati generali del Lavoro al quale ha partecipato anche l’assessore provinciale Achille Spinelli.
Per i sindacati il primo nodo da affrontare è quello demografico se si vuole davvero migliorare il tasso di occupazione, sostenere le transizioni e rendere più dinamica anche la crescita dell’economia locale. In parallelo vanno affrontati in nodi relativi all’innovazione tecnologia e alla ridotta produttività del sistema locale e portata a termine la riforma istituzionale riorganizzando e potenziando la Pubblica amministrazione soprattutto su lato delle competenze.
Oggi in Trentino i giovani si inseriscono troppo tardi sul mercato del lavoro e faticano a trovare un’occupazione stabile. Per questa ragione bisogna puntare di più l’apprendistato duale a tutti i livelli e ridurre il ricorso a forme di lavoro non retribuite come tirocini e stage. Accanto ai giovani le donne: in provincia il tasso di occupazione femminile è distante 5 punti da quello dell’Alto Adige nella fascia 25-34 anni. Una ridotta presenza sul mercato del lavoro incide anche sulla natalità. Da qui la necessità di rafforzare le misure per incentivare l’occupazione femminile e allo stesso tempo rendere “più conveniente lavorare”. E’ in questa logica che secondo Cgil Cisl Uil andrebbero anche riformati gli strumenti di sostegno al reddito per le famiglie, aumentando gli incentivi che favoriscano l’attivazione sul mercato del lavoro soprattutto di donne e giovani.
Infine il segmento i senior: nel 2030 i lavoratori over 55 in Trentino saranno con molta probabilità un terzo del totale degli attivi. I sindacati spingono perché si adottino politiche specifiche a livello territoriale e aziendale, in ambito privato e pubblico, per favorire il mantenimento in forze dei lavoratori senior senza perdere produttività. Il primo passo in questa direzione sarebbe un monitoraggio su scala provinciale delle età al lavoro e su quanto le aziende siano consapevoli dell’invecchiamento delle popolazione lavorativa.
Oltre che una sfida quella demografica può diventare anche un’opportunità se il Trentino sarà in grado di attrarre parte dei fondi che PNRR e Next Generation UE destinano all’innovazione organizzativa e tecnologica. Serve puntare, dunque, su politiche industriali e fiscali che sostengano gli investimenti privati e la crescita dimensionale delle imprese, ma anche su un sistema di istruzione capace di interfacciarsi con il mondo del lavoro rafforzando la sua missione educativa a tutti i livelli. In questa chiave accanto le istituzioni scolastiche superiori e universitarie dovrebbero avere un ruolo più forte nella formazione continua dei lavoratori e un investimento sul rafforzamento delle politiche del lavoro per sostenere i lavoratori e le lavoratrici che si trovano in una fase di transizione. Infine il nodo della contrattazione: urgono politiche industriali e fiscali che favoriscano la contrattazione, per migliorare le retribuzioni e l’organizzazione del lavoro anche a vantaggio della produttività.
Ultimo nodo è quello del sistema pubblico: crescita economica e occupazionale sono legate a filo doppio ad un sistema pubblico efficiente, dotato di professionalità adeguate. Sul punto Cgil Cisl Uil, accanto alla richiesta di sbloccare i tavoli per il rinnovo dei contratti di scuola, autonomia locale e sanità, ritengono urgente andare oltre la palude in cui è bloccata la riforma del sistema istituzionale trentino per garantire un riassetto della Pa provinciale. All’economia serve una pubblica amministrazione innovativa ed efficiente. Purtroppo quella trentina è  la prima pubblica amministrazione d’Italia e rischia senza investimenti un deterioramento evidente e dannoso per tutto il sistema.

Trento, 6 luglio 2021

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07 Lug
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Occupazione, ora è allarme giovani. I Neet sono il 15,1%: non studiano e non lavorano. Gli Stati generali del lavoro partono da loro e dalla formazione

  07 luglio 2021 –  l’Adige

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06 Lug
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Riforma istituzionale, passo urgente

  06 luglio 2021 –  Corriere del Trentino

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05 Lug
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Chiusure festive, Fugatti rilancia«Scelta culturale per le famiglie». Sindacati netti: «Ora la contrattazione»

  03 luglio 2021 –  Corriere del Trentino

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05 Lug
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Caso Pedri, Benetollo si dimette. Nel mirino il rinnovo di Tateo.

  03 luglio 2021 –  Corriere del Trentino

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05 Lug
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Pubblico Impiego. Presidio per il rinnovo del contratto

  03 luglio 2021 –  Corriere del Trentino

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05 Lug
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Azienda sanitaria. “Situazione sempre più grave nella sanità trentina. Chi comanda davvero in via Degasperi?”

Azienda sanitaria. “Situazione sempre più grave nella sanità trentina. Chi comanda davvero in via Degasperi?”

Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

“Le dimissioni del direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitaria, Pierpaolo Benetollo, gettano un’ombra per certi versi inquietante sulla gestione della sanità trentina. Che la vicenda della scomparsa della dottoressa Pedri e la situazione del reparto di ginecologia richiedano chiarezza e quindi misure drastiche per ripristinare condizioni di lavoro minimamente accettabili, è palese ormai da settimane. Dubitiamo però che la soluzione sia semplicemente l’allontanamento del direttore generale e se questo pensasse la Giunta, ci permettiamo di dire che si tratterebbe di un grave errore di giudizio. Tra l’altro non si capisce perché dall’assessorato la conferma del direttore dell’Unità operativa ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara non sia stata preventivamente bloccata anche in considerazione del fatto che, su quel reparto, le nubi del dubbio si sono addensate ben prima di giugno, ma almeno da ben quattro mesi, ossia dalla scomparsa della dottoressa Pedri. Non è poi per niente chiaro se le dimissioni di Bentollo ora fanno decadere tutti i primari confermati a giugno, solo alcuni o addirittura nessuno di questi.
Per quanto riguarda la triste vicenda della dottoressa Pedri, ormai dobbiamo confidare che gli ispettori ministeriali facciano finalmente chiarezza rispetto alle condizioni di lavoro al Santa Chiara e contribuiscano a fare piena luce sulla scomparsa della giovane ginecologa.
Auspichiamo che l’allontanamento del dottor Benetollo non sia frutto di logiche da “scarica barile” o peggio che risulti essere un espediente per spegnere sul nascere dissidi tra Provincia e Azienda riguardanti anche altre questioni di politica sanitaria, visto che ancora non si è capito bene chi comandi in via Degasperi. Al di là di ogni altra considerazione, resta il fatto che la situazione della sanità trentina è sempre grave, provata da 16 mesi di pandemia, interessata da piani di riorganizzazione dai contorni incerti e privi del benché minimo riferimento a dati, numeri e risorse, coinvolta in ingenti tagli di spesa prima annunciati e poi cancellati e, ormai da mesi, vittima di un valzer di dirigenti, tra dimissioni in serie dei vertici aziendali e incarichi plurimi ad interim”.
Trento, 2 luglio 2021

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