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01 Mag
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IL VIRUS DIMOSTRA L’IMPORTANZA DI TUTTI I LAVORI

01 maggio 2020 – Trentino (altro…)

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30 Apr
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Primo Maggio, ripartire da lavoro e sicurezza

Primo Maggio, ripartire da lavoro e sicurezza

Cgil Cisl Uil insieme agli ordini delle professioni sanitarie e al Consiglio degli studenti universitari all’ospedale Santa Chiara per ringraziare simbolicamente tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno lavorato nell’emergenza

L’emergenza sanitaria e le giuste misure di distanziamento impediranno di festeggiare il Primo Maggio come gli altri anni. Cgil Cisl Uil del Trentino non rinunciano però a celebrare la Festa dei lavoratori con un gesto simbolico per ringraziare tutti i lavoratori e le lavoratrici che in queste difficili settimane sono rimaste sul loro posto di lavoro, salvando vite, occupandosi dei più fragili, assicurando servizi essenziali e permettendo alla quotidianità di andare avanti dentro gli uffici, sui mezzi di trasporto e nei supermercati. Il personale socio assistenziale, le forze dell’ordine e tutto il volontariato.

Venerdì mattina alle 11.00 i segretari generali delle tre confederazioni, insieme ai presidenti degli ordini professionali dei medici, degli infermieri, delle ostetriche, delle figure tecniche-sanitarie e degli psicologi saranno davanti all’ospedale Santa Chiara. Insieme a loro ci saranno i rappresentanti del Consiglio degli studenti dell’Università di Trento che per primi si sono fatti promotori di un’importante raccolta fondi a sostegno della sanità trentina coinvolgendo moltissimi cittadine e cittadini trentine che hanno risposto con grande solidarietà all’iniziativa degli studenti.

Lavoro e sicurezza era il tema che a livello nazionale Cgil Cisl Uil avevano scelto nei mesi scorsi per quest’anno. Un tema che oggi acquista ancora maggiore valenza e urgenza perché non ci potrà essere ripartenza duratura per il lavoro e per l’economia se non verranno rispettare tutte le misure per tutelare la salute, limitare il contagio e individuare tempestivamente i soggetti positivi.

Venerdì mattina non ci potrà essere folla, né assembramenti. Verranno rispettate le misure di distanziamento.

Durante la giornata, inoltre, le pagine social saranno animate da video e brevi testimonianze. Parteciperanno con un loro contributo social anche i Bastard sons of Dioniso e Caterina.

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30 Apr
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Pubblico impiego. Nel ddl Fugatti-Spinelli la Provincia stralcia lo stanziamento di 20 milioni di euro

Pubblico impiego. Nel ddl Fugatti-Spinelli la Provincia stralcia lo stanziamento di 20 milioni di euro

Cgil Cisl Uil con le categorie: violato il protocollo di gennaio. Gli impegni vanno rispettati e di fronte all’emergenza ci si muove insieme. Non erano risorse per aumenti, ma per coprire due anni di assenza del contratto.

 

“Le lavoratrici ed i lavoratori di Provincia, enti locali, scuola e sanità hanno dimostrato nei fatti per quasi dieci anni il loro senso di responsabilità di fronte ad una lunga fase di crisi economica. Ora con l’emergenza coronavirus questo non cambierà. Ma il presidente Fugatti non può stracciare il patto sottoscritto solo tre mesi fa e agire unilateralmente. Così smentisce se stesso e viola l’accordo che lui stesso ha firmato”. 

Cgil Cisl Uil non fanno sconti alla Giunta provinciale. I dipendenti delle Autonomie locali, della sanità e della scuola – oltre 40mila lavoratori e lavoratrici – avrebbero dovuto ricevere con le buste paga dei prossimi mesi,  dopo due anni di blocco, l’indennità di vacanza contrattuale già garantita a tutti i dipendenti pubblici in Italia, ma resteranno delusi ancora una volta. La giunta provinciale con il nuovo disegno di legge sull’emergenza economica ha deciso di stralciare la previsione di 20 milioni di euro, così come prevista nel Protocollo d’intesa siglato a gennaio. Una decisione che Piazza Dante ha assunto in modo unilaterale, senza alcun coinvolgimento delle parti sindacali che hanno firmato quell’intesa. “Il Protocollo prevede la possibilità di rivedere gli stanziamenti se si verifichino condizioni impreviste e gravi con impatto sulla finanza pubblica, ma solo a fronte di un confronto con le organizzazioni sindacali e nella previsione che i sacrifici siano fatti da tutti, non solo dai dipendenti pubblici. E’ scritto che avremmo dovuto decidere insieme che scelte assumere. La giunta ancora una volta, con ostinata coerenza nell’escludere i sindacati, ha deciso di fare tutto da sola senza mai comunicare alcunché. Per noi è inaccettabile. Così si viola il patto di gennaio”, tuonano i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti con i segretari di Fp Cgil, Luigi Diaspro, Cisl Fp Beppe Pallanch, Uil Fpl Marcella Tomani e Uil Sanità Giuseppe Varagone e quelli delle sigle della scuola, Cinzia Mazzacca Flc, Stefania Galli Cisl Scuola e Pietro Di Fiore, Uilscuola.

I sindacati puntano il dito anche contro l’incoerenza della giunta che solo poche settimane fa ha deciso di aumentare lo stipendio del dirigente della Sanità trentina, mentre lascia i dipendenti a bocca asciutta. Confederazioni e categorie richiamano al rispetto degli impegni assunti. “Se abbiamo sottoscritto un accordo non è ammissibile che una delle due parti agisca come se quell’accordo non esistesse. E’ una questione di correttezza e rispetto. Proprio perché siamo nel mezzo di un’emergenza senza eguali, dobbiamo lavorare insieme per venirne fuori”.

I sindacati chiariscono inoltre che i 20 milioni di euro non sono un aumento, ma il pagamento di quanto non è stato riconosciuto in due anni di contratto scaduto. “Non possiamo accettare che oggi i dipendenti pubblici vengano trattati come se non contassero nulla. Tutti i dipendenti pubblici nel resto d’Italia e in Alto Adige hanno già ottenuto questa indennità. Perché i trentini no? Se poi si aggiunge il fatto che anche le risorse del premio agli operatori che hanno lavorato nelle strutture sanitarie colpite dal Covid-19 ad oggi risultano solo sulla carta e non nel bilancio di Apss, c’è di cui preoccuparsi”. Se la giunta non tornerà su suoi passi, quindi, è certo che sindacati e lavoratori non resteranno a guardare.

“Se poi bisogna fare sacrifici è tempo che li facciano tutti – concludono i sindacalisti – anche i politici locali e per primi i componenti della Giunta. Non ci risulta infatti che nessuno di loro abbia rinunciato ad alcuna delle laute indennità che percepiscono per gestire il governo del Trentino. Anche a loro tocca dare un segnale. Altrimenti a pagare saranno sempre i soliti”.

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30 Apr
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Fase 2, Cgil Cisl Uil: “Fugatti, basta strumentalizzazioni. Ad esercenti, ristoratori ed artigiani serve un Presidente che agisca davvero per contenere il contagio”

Fase 2, Cgil Cisl Uil: “Fugatti, basta strumentalizzazioni. Ad esercenti, ristoratori ed artigiani serve un Presidente che agisca davvero per contenere il contagio”

L’autonomia delle scelte si ottiene con la credibilità e l’impegno del sistema sanitario provinciale. “Riaprire dipende solo da come Fugatti e Segnana gestiscono sanità e prevenzione. Salvi solo grazie alla dedizione degli operatori sanitari, perché la strategia della Giunta è stata fallimentare”.

 

“La strategia della Giunta fino ad oggi è stata un disastro: se stiamo superando la prima fase di emergenza lo dobbiamo solo alla dedizione di chi opera in Azienda sanitaria e nelle Case di riposo. Ma ora serve uno sforzo in più. Fugatti lo sa benissimo e per questo deve smetterla di perder tempo lanciando proclami in diretta streaming e cercando sempre giustificazioni. Faccia il Presidente e agisca subito per aumentare ancora i tamponi, individuare gli asintomatici, isolare i positivi e tracciare i contagi come stabilisce il Dpcm del Governo. Solo così, solo rafforzando il presidio della sanità pubblica territoriale e potenziando le attività di prevenzione potremo chiedere più autonomia allo Stato e dare una speranza concreta di riapertura a migliaia di imprese e a decine di migliaia di lavoratori. Tutto il resto sono solo chiacchiere per riempire i social”.

Per i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti sono legittime l’ansia, la paura e la rabbia di tanti operatori economici che vedono allontanarsi il momento della riapertura dei propri ristoranti, bar e laboratori. Le loro domande vanno ascoltate e non strumentalizzate perché riguardano migliaia di lavoratori autonomi e decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori dipendenti che operano in questi settori e che oggi sono in cassa integrazione spesso senza un soldo.

“Questi operatori economici – incalzano Grosselli, Bezzi e Alotti – hanno bisogno di un impegno concreto e serio per poter davvero pensare di ripartire, magari in forme nuove o con vincoli più stringenti. Questa possibilità, come ha spiegato bene il dirigente provinciale Ruscitti, non dipendente tanto dall’attuazione delle prescrizioni su salute e sicurezza che sono indispensabili, ma non annullano il rischio di contagio né dentro i luoghi di lavoro, né fuori. Tutto dipende da quello che fanno Fugatti e Segnana alla guida della sanità trentina. Non servono la propaganda, le espressioni di delusione verso il Governo, i finti richiami a presunte leggi da adottare”.

E Cgil Cisl Uil rilanciano: “Lo ribadiamo: se stiamo superando la crisi sanitaria lo dobbiamo solo all’Azienda sanitaria e alle Apsp e alle donne e agli uomini  che vi lavorano. Ora serve rimboccarsi le maniche e con un po’ di umiltà rimediare agli errori fatti fino ad oggi dalla Giunta nella gestione dell’emergenza perché, numeri alla mano, la strategia di Fugatti nella gestione dell’emergenza è stata fallimentare e il Trentino oggi non ha alcuna credibilità agli occhi di Roma: con un tasso di contagio in alcune zone del Trentino più alto di quello della Lombardia, con un numero di deceduti proporzionalmente più alto della media nazionale, con disponibilità ancora insoddisfacenti di tamponi come si può pensare che da Roma ci venga dato un via libera incondizionato alle riaperture? Basta guardare alla Germania per capire quanto siamo fragili di fronte a questo virus”.

Ma per i sindacati c’è ancora uno spiraglio dentro il Dpcm per strappare qualche spazio di autonomia nella gestione della fase 2 e sta scritto nero su bianco al comma 11 dell’art. 2 che oggi permette solo restrizioni alle aperture delle attività economiche in caso di peggioramento dell’epidemia. “Sembra un paradosso – spiegano i sindacalisti – ma proprio quei parametri individuati dal Dpcm nell’allegato 10 potrebbero servire a convincere il Governo a garantirci maggiore autonomia. Ma devono essere tutti sotto controllo. Serve una strategia sanitaria, serve la capacità di dimostrare che i livelli del contagio sono realmente contenuti e serve usare al meglio le potenzialità e le grandi professionalità della sanità territoriale trentina. Questa dovrebbe essere la priorità del presidente Fugatti, non cavalcare il malcontento per lucrarci politicamente”.

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30 Apr
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