Blog


Cordoglio per il decesso della giovane guardia forestale
Cgil Cisl Uil: è il primo incidente sul lavoro dall’inizio dell’anno. Anche gli infortuni in itinere costituiscono un grave problema da monitorare
01 febbraio 2020
Cgil Cisl Uil del Trentino esprimono profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Daniele Asson, la giovane guardia forestale morta in un incidente mentre si recava sul posto di lavoro. “E’ il primo infortunio mortale sul lavoro del 2020 – commentano con amarezza Manuela Faggioni della segreteria Cgil e presidente del Co.co.pro (comitato consultivo provinciale Inail) Michele Bezzi segretario generale della Cisl e Walter Alotti segretario generale della Uil -. Dopo il drammatico aumento di morti bianche registrato lo scorso anno è ora che anche il Trentino ponga la massima attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro. Il percorso su cui muoversi è quello di maggiore formazione, maggiore informazione e più controlli. Per farlo serve impegno da parte di tutti, imprese, sindacati e politica, ma anche risorse. Già lunedì quando si riunirà il tavolo di coordinamento provinciale su salute e sicurezza sul lavoro per programmare l’attività dei prossimi anni porremo massima attenzione al problema degli infortuni in itinere, avviando un ragionamento sulle strategie e le misure per ridurre questa casistica”.
Le tre confederazioni esprimono la loro vicinanza alla famiglia della vittima e mettono a disposizione i loro servizi.



Semplificazione, a rischio le relazioni sindacali con la Giunta
Cgil Cisl Uil: siamo di fronte ad una provocazione. Si esclude chi rappresenta lavoratori, cittadini e pensionati. Così si compromette la tenuta del protocollo sui contratti pubblici.
“La giunta Fugatti vuole semplificare la pubblica amministrazione, obiettivo meritevole. Peccato che intanto l’unica cosa che ha semplificato, in maniera superficiale e semplicistica, è il confronto con le parti sociali tagliando fuori i sindacati che rappresentano gli interessi dei lavoratori privati e pubblici, le loro famiglie, i cittadini, i pensionati; insomma tutte quelle persone che di quella stessa pubblica amministrazione sono gli attori e gli utenti”. Per Cgil Cisl Uil del Trentino è assolutamente inaccettabile il metodo adottato dal presidente Fugatti, un metodo che sembra mettere al centro solo gli interessi del mondo imprenditoriale. “Siamo di fronte ad una vera e propria provocazione – incalzano Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti -. La semplificazione riguarda anche i cittadini, i lavoratori e i pensionati e l’Esecutivo ha deciso di escludere chi rappresenta tutti questi trentini. In questo modo sono a rischio le relazioni sindacali con la Giunta provinciale”.
Per Cgil Cisl Uil, inoltre, è fuori da ogni logica che nell’illustrare il percorso di semplificazione della macchina amministrativa si faccia riferimento al protocollo sul rinnovo dei contratti pubblici firmato da Cgil Cisl Uil il 13 gennaio scorso. “Come è possibile escludere chi ha sottoscritto quel documento? – si chiedono le confederazioni -. Così si rischia di compromettere la tenuta del protocollo, vanificandone gli obiettivi e si svilisce il ruolo dei pubblici dipendenti”.
Anche perché, come fanno notare le tre sigle, ad oggi quel documento è solo una dichiarazione di impegni. “La giunta non ha attivato fino a questo momento i tavoli di confronto né ha dato l’input per attivare, per ciascun comparto, i tavoli di contrattazione La questione degli orari degli sportelli e del personale va affrontata infatti nell’ambito della contrattazione con i sindacati di categoria garantendo contestualmente le necessarie assunzioni per rafforzare gli organici. Aprire gli sportelli con personale ridotto sarebbe ridicolo”.
Sulla questione della semplificazione si intreccia anche il tema della riforma degli incentivi alle imprese, attraverso la revisione della legge 6. Anche in questo caso la giunta ha scelto un solo interlocutore: il mondo delle imprese. “Abbiamo chiesto un incontro il 27 dicembre scorso, la giunta non ha neppure risposto alla nostra richiesta, mentre il confronto con le categorie economiche va avanti da giugno scorso. Forse pensano che le questioni relative all’economica trentina e al loro funzionamento siano esclusivo appannaggio delle imprese e non un argomento da affrontare in una logica di sistema, per sostenere la crescita della nostra comunità. Purtroppo ancora una volta siamo di fronte non a ragionamenti che dimostrano una visione di ampio respiro per il Trentino, ma che tradiscono logiche finalizzate ad accontentare interessi di parte”.
Trento, 31 gennaio 2020
Scarica il pdf: 20200131_unitariosemplificazione



