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06 Giu
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Piano di sviluppo provinciale, sindacati tiepidi sulle direzioni «Manca una visione di sistema»

06 giugno 2019 – Corriere del Trentino (altro…)

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06 Giu
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Sanità. I sindacati: «Passi avanti per il contratto ma ora i fatti»

06 giugno 2019 – Trentino (altro…)

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06 Giu
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Giustizia, revocato lo sciopero di domani

06 giugno 2019 – Trentino (altro…)

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06 Giu
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Stati di agitazione e scioperi continui, le aziende trentine “ribollono”

06 giugno 2019 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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06 Giu
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«Precari dell’accoglienza, subito il tavolo»

06 giugno 2019 – Trentino (altro…)

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04 Giu
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«Criteri più oggettivi nella scelta dei dirigenti»

04 giugno 2019 – Trentino (altro…)

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31 Mag
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Tema casa, primo incontro fra Segnana e i sincadati

30 maggio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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31 Mag
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Accoglienza, protesta dei lavoratori «Siamo stanchi di essere denigrati»

30 maggio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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31 Mag
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CASA, APERTO IL CONFRONTO CON L’ASSESSORA SEGNANA. CGIL CISL UIL: SERVE UN NUOVO INVESTIMENTO IN ALLOGGI PUBBLICI

CASA, APERTO IL CONFRONTO CON L’ASSESSORA SEGNANA.

CGIL CISL UIL: SERVE UN NUOVO INVESTIMENTO IN ALLOGGI PUBBLICI

Ribadita la contrarietà ai dieci anni di residenza

Ripartire con un piano di investimenti in alloggi pubblici, a canone sociale e moderato, per facilitare l’accesso all’abitazione. E’ questa la richiesta posta oggi dai segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino al primo tavolo di confronto con l’assessora Segnana e il dirigente Ruscitti. “La casa rappresenta ancora uno dei problemi più sentiti nella nostra comunità – spiegano Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. La stessa Banca d’Italia in uno dei suoi ultimi rapporti ha messo in evidenza come sul nostro territorio il costo dell’abitazione sia il 42 per cento più alto della media nazionale”. Un problema a cui si fa fronte, secondo le tre confederazioni, non investendo su contributi a fondo perduto per l’acquisto della prima casa, “misure che favoriscono l’incremento dei prezzi”, ma mettendo a disposizione alloggi pubblici, sia a canone sociale per i nuclei più deboli sia moderato per il ceto medio.

Nel corso dell’incontro di questo pomeriggio i sindacati hanno posto anche la questione della scarsa manutenzione e delle condizioni non sempre buone degli alloggi pubblici, come segnalano molti inquilini, chiedendo che si intervenga facendosi carico in tempi giusti delle richieste dei cittadini con le dovute manutenzioni. Si è discusso anche delle criticità rilevate in alcuni contesti sul piano della vivibilità e convivenza, tema su cui Cgil Cisl Uil ritengono sia importante intervenire anche attraverso figure di mediatori.
L’assessora Segnana ha espresso interesse per una più attenta valutazione della creazione di un Fondo di Garanzia per il mercato privato dell’affitto e la condivisione per un osservatorio del bisogno abitativo presso l’assessorato, che veda la partecipazione del sindacato confederale e delle associazioni degli inquilini, come già  previsto anche in altre regioni.

Per quanto riguarda, invece, le modifiche ai criteri di assegnazione degli alloggi pubblici si è concordato che le possibili novità verranno discusse nei prossimi incontri. Ianeselli, Pomini e Alotti hanno comunque ribadito la totale contrarietà all’introduzione dei dieci anni di residenza “misura iniqua e che va contro le norme costituzionali e i Trattati Europei”.

Infine i tre sindacati hanno preso atto con soddisfazione dell’impegno dell’assessora a rendere stabile il confronto con le parti sociali sulla casa.

_Trento, 29 maggio 2019_

 

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29 Mag
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Presidio accoglienza. Trento, 29 maggio 2019

Trento, 29 maggio 2019

Ai Presidenti dei Gruppi consiliari
del Consiglio della Provincia autonoma di Trento SEDE

E p.c.

Al Presidente del Consiglio
della Provincia autonoma di Trento SEDE

Gentilissimi Presidenti,

le misure sul sistema di accoglienza trentino stanno producendo e produrranno sul territorio gravi conseguenze in termini occupazionali, con perdita di almeno 200 posti di lavoro, senza considerare l’indotto, ed altrettante professionalità ed alte competenze di cui si priva – in ogni caso – l’intero territorio e la nostra Comunità.

Si tratta di giovani in larga parte laureati, con formazione specifica, che si occupano di integrazione, assistenza psicologica, insegnamento della lingua e cultura italiana, assistenza nel percorso di formazione e orientamento al lavoro, interlocuzione con gli enti pubblici e privati, di cui nessuno si interessa, quasi fossero lavoratori di serie B che non meritano l’attenzione della Giunta Provinciale, la stessa che – con le proprie scelte – ha prodotto questa situazione; la medesima Giunta che, giustamente, interviene invece nelle crisi industriali, del manifatturiero e qualsiasi altro settore sul territorio, a tutela del lavoro e dei lavoratori coinvolti.

Nonostante l’ampiezza del fenomeno, i lavoratori dell’accoglienza restano invece senza alcuna prospettiva, senza ascolto, addirittura mortificati nella propria dignità di lavoratori da un processo di svalorizzazione del loro ruolo, operato anche da parte di importanti organi istituzionali provinciali. Essi difficilmente troveranno ricollocazione nelle stesse Cooperative ed Enti accreditati, spesso costituiti da una decina di dipendenti in tutto, e ciò malgrado lo sforzo che questi ultimi riescono a mettere in campo in tal senso.

Tutto questo avviene senza che ci sia stato ad oggi uno spazio di confronto con il sindacato che rappresenta queste lavoratrici e questi lavoratori, la cui professionalità viene ignorata se non irrisa, travolta da una disputa tutta ideologica e volta al consenso anziché rappresentare concretamente il valore di un servizio pubblico fondamentale, quale può essere l’integrazione e la possibilità di civile convivenza costruita con lavoro e passione.

Soprattutto, non è stato dato alcun seguito all’impegno assunto il 14 gennaio scorso dal Presidente Fugatti per la convocazione urgente di un tavolo di confronto tra parti datoriali, sindacati e PAT per affrontare le conseguenze dei tagli, la tempistica delle misure in progetto, la ricollocazione straordinaria degli esuberi: in sostanza gli interventi atti a gestire questa grave crisi occupazionale.

Riteniamo ingiustificabile e inaccettabile che non si onorino gli impegni assunti nei confronti di questi giovani lavoratori e per questo sollecitiamo ancora una volta l’urgenza di un tavolo di discussione.

Questa vicenda si inserisce in un quadro sempre più confuso rispetto agli indirizzi delle politiche sociali e assistenziali della nostra provincia. Non si ha chiarezza di quali e quante saranno le risorse a disposizione degli enti locali per programmare le attività di assistenza a minori, adulti, anziani e disabili sul territorio, né quelle per coprire gli aumenti del contratto collettivo nazionale delle coop sociali e per rilanciare l’integrativo provinciale fermo dal 2006, mentre si avvicina a ritmo spedito il termine per definire il nuovo assetto degli strumenti di affidamento dei servizi stessi, dopo anni di proroghe. Non sia conoscono i progetti della Giunta in merito alle politiche abitative. Non esiste ancora una prospettiva chiara sull’attuazione del cosiddetto Welfare Anziani e sul varo degli Spazi Argento. Il tutto oggi è aggravato dall’annuncio di tagli alla sanità trentina per quasi il 10% del bilancio dell’Apss

Dopo sei mesi di silenzio è tempo che il Governo e le Istituzioni provinciali battano un colpo per potenziare il welfare provinciale. Non vorremmo infatti che diventasse una realtà quello che oggi è ancora solo un timore: la contrazione della qualità dei servizi di inclusione sociale offerti ai cittadini e alle famiglie più fragili, nelle città come nelle valli, e il peggioramento delle condizioni occupazionali di migliaia di operatori che lavorano quotidianamente nel settore con l’unico scopo di rafforzare il capitale sociale del nostro territorio,.

Per questo motivo vi chiediamo di sollecitare la Giunta provinciale affinché avvii immediatamente un tavolo di confronto sul destino occupazionale degli operatori dell’accoglienza e al contempo, più in generale, compia i passi necessari per rafforzare e qualificare il sistema di welfare locale ed i servizi di inclusione sociale sul nostro territorio.

Scarica il pdf: 190529_bozza_nota_unitaria_presidio_accoglienza

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