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Le azienda di trasporto soffrono la carenza di autisti.
18/02/2019
Sollecitiamo la Provincia a dare un contributo a fondo perduto ai giovani Trentini che dopo aver finito gli studi si ritrovano senza lavoro, ma con l’ambizione e le energie per investire ulteriormente su loro stessi conseguendo le patenti superiori sia per la guida del camion che degli autobus.
Come sindacato, infatti, abbiamo un filo diretto sia con i lavoratori che con le aziende e avvertiamo le difficoltà da entrambe le parti. Le aziende non trovano autisti in quanto, stranieri compresi, ben pochi vogliono un lavoro impegnativo e responsabilizzante come quello sul Trasporto Pubblico Locale per soli 1.350 euro al mese (l’ultimo contratto aziendale risale al lontano 2001).
È da mesi, poi, che in Trentino Trasporti gli autisti saltano tutti i riposi per permettere all’azienda di continuare a erogare un servizio di qualità in modo regolare e, per la penuria di personale, non possono concedersi un giorno di ferie. Questa situazione non può e non deve divenire una prassi.
Per quanto riguarda il trasporto merci, poi, se alcune aziende trattano bene i loro dipendenti, altre li sfruttano deplorevolmente operando ai confini della legalità. Anche il lavoratore più bravo e motivato, se sfruttato e trattato come un mulo, nella migliore delle ipotesi si troverà una sistemazione più adeguata in termini di ore e di compenso.
L’unica soluzione è un’azione congiunta con, da un lato, un opportuno finanziamento contributivo per i neofiti e, dall’altro, un aumento sostanzioso per gli assunti paragonabile a quello erogato per il personale ferroviario.
Il Segretario Uiltrasporti del Trentino
Nicola Petrolli
Tel. 3666762302
Scarica il pdf: carenza autisti COM 180219






I risparmi sull’assegno unico vanno investiti in welfare locale.
Cgil Cisl Uil incontrano l’assessora Segnana. “Si stimano 10 milioni di risparmi che dovranno sostenere non solo la natalità ma anche le politiche del lavoro e le misure per anziani”.
Potrebbero essere circa 10 i milioni di euro che la Provincia risparmierà sulla quota A dell’assegno unico con l’introduzione del reddito di cittadinanza. Per Cgil Cisl Uil queste risorse dovranno restare al welfare, ed in particolare dovranno essere dedicate all’infanzia nella fascia 0-6 anni, ai servizi rivolti alla popolazione anziana nell’ottica del potenziamento della domiciliarità, e al potenziamento del rapporto tra lavoro e sociale per migliorare l’inserimento lavorativo delle persone più deboli. Lo hanno chiesto ieri i segretari generali delle tre sigle sindacali, Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti, all’assessore Stefania Segnana, durante un incontro con la titolare delle deleghe su sanità e politiche sociali.
I sindacati hanno sottolineato anche l’urgenza di inserire nella legge nazionale una norma di di coordinamento tra gli interventi statali e quelli provinciali. L’assessora ha assicurato, dal canto suo, che sul reddito di cittadinanza e sulle risorse per potenziare i centri per l’impiego si sta lavorando con le altre regioni per veder riconosciute le competenze di regioni e province autonome.
Il confronto di ieri è stata anche l’occasione per ribadire, da parte sindacale, la totale contrarietà alla riduzione dei progetti per l’accoglienza dei richiedenti asilo e all’ipotesi di smantellare Cinformi, nonché all’introduzione del vincolo di 10 anni di residenza in Italia per accedere alla quota A dell’Assegno Unico.
Si è affrontata infine la questione degli affidamenti dei servizi socio-assistenziali: i sindacati hanno chiesto che vengano garantite le risorse necessarie per garantire la transizione tra gli strumenti di affidamento attuali e quelli che verranno adottati nei prossimi mesi, nonché un coinvolgimento pieno di tutti gli attori delle politiche sociali nella definizione puntuale del nuovo catalogo dei servizi.
E sul welfare anziani Cgil Cisl Uil hanno invitato la giunta a non rallentare il processo di attuazione della legge provinciale approvata nel 2017, ma che vengano, invece, adottati tutti i provvedimenti necessari per far partire gli Spazi Argento coordinando meglio gli interventi oggi in capo a Comunità di Valle, Apsp e Azienda sanitaria.
Trento, 15 febbraio 2019
Scarica il pdf: 20190215_incontro segnana

Terzo settore, un protocollo di collaborazione tra sindacati e Consolida.
Obiettivo sostenere il welfare locale, migliorare i sistemi di accreditamento e affidamento dei servizi e aprire il confronto sul rinnovo del contratto territoriale di settore
15/02/2019
Fare fronte comune affinché al sistema di welfare locale siano garantite le risorse necessarie a
rispondere ai bisogni delle famiglie più fragili, migliorare il nuovo sistema di accreditamento dei
servizi socio-assistenziali, superare le criticità del sistema di affidamento ed avviare un confronto
sul rinnovo del contratto di settore. Sono questi i punti di un protocollo di collaborazione siglato
stamane tra Cgil Cisl Uil del Trentino e Consolida.
Il documento, che definisce nelle premesse la centralità delle politiche sociali per favorire il
benessere, lo sviluppo e la coesione sociale della comunità trentina, mette nero su bianco una
serie di ambiti di collaborazione per rendere più efficace la gestione dei servizi affidati al terzo
settore, in un’ottica di parternariato responsabile con la Provincia e gli enti locali a cui spetta
chiaramente la definizione delle politiche, la regolamentazione del settore e l’investimento delle
risorse. “La spesa sociale è un investimento fondamentale per la nostra comunità – hanno
sottolineato la presidente di Consolida, Serenella Cipriani e i tre segretari provinciali, Franco
Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. Per questa ragione le risorse pubbliche investite in
questi ambiti sono indispensabili non solo a prevenire le cause di marginalizzazione e
vulnerabilità, ma anche per favorire il rafforzamento della partecipazione attiva dei cittadini alla
vita della comunità, al consolidarsi del benessere collettivo e allo sviluppo della nostra terra, sotto
il profilo civile, sociale ma anche economico”.
In particolare sindacati e Consolida collaboreranno affinché venga migliorato nel corso della sua
sperimentazione il sistema di accreditamento dei servizi socio-assistenziali.
Sul fronte dell’attuale sistema degli affidamenti al terzo settore si punta ad un’azione coordinata
che porti all’introduzione di nuovi strumenti quali la co-progettazione e il co-finanziamento,
garantendo il rispetto del contratto collettivo, delle clausole sociali e delle tutele del personale. La
strada è quella di inserire nei bandi di gara criteri legati alla valorizzazione della qualità
dell’offerta, al raggiungimento di adeguati livelli occupazionali e al rafforzamento delle tutele dei
lavoratori nei casi di cambio-appalto. Consolida e sindacati faranno azione comune anche perché
venga garantito l’adeguamento economico da parte delle stazioni appaltanti in caso di rinnovi
contrattuali o di variazione dei costi dei servizi erogati, al fine di consentire al soggetto che ha
vinto la gara di operare in un quadro di compatibilità economica.
C’è infine la partita del rinnovo contrattuale di settore, che coinvolge come parte datoriale la
Federazione Trentina delle Cooperative. Consolida con Cgil Cisl Uil promuovono l’apertura di un
confronto con Via Segantini, che parta dal riconoscimento della centralità della contrattazione
territoriale di settore.
Scarica il pdf: 20190215_protocolloconsolida
